Per la fase 2 serve la reintroduzione dell’articolo 18
Cinque anni fa il governo Renzi rendeva tutti i lavoratori precari. Oggi, di fronte alla nuova grandissima crisi economica internazionale, la politica deve tornare a garantirne la sicurezza
Cinque anni fa il governo Renzi rendeva tutti i lavoratori precari. Oggi, di fronte alla nuova grandissima crisi economica internazionale, la politica deve tornare a garantirne la sicurezza
Trascorrono le giornate in strada, guadagnano una miseria e spesso non hanno dispositivi di protezione. Dall’inizio della quarantena i rider consegnano beni di prima necessità, ma qualcuno li dipinge ancora come untori in bicicletta.
Con la curva dei contagi in costante calo, tutti cominciano a parlare di “Fase 2”. Al momento, il governo sembra intenzionato ad accontentare Confindustria e concedere la riapertura di alcune attività produttive. Ma quante aziende hanno chiuso davvero?
Durante ogni crisi economica, una parte consistente dei posti di lavoro viene sacrificata in favore di una maggiore automazione. Potrebbe essere così anche questa volta: ne parliamo nell’ultima puntata di TRAPPIST.
Controlli con i droni, multe sempre più salate per chi esce di casa, cartelli minacciosi: il governo e le regioni hanno deciso di scaricare sui comportamenti individuali le responsabilità di un’emergenza gestita in modo disastroso.
Dopo le richieste dei sindacati e dei sindaci delle zone più colpite, il governo ha accettato di vincere le resistenze di Confindustria — ma con una decisione tardiva e di cui ancora non si conoscono i dettagli.
L’Istat fotografa la situazione lavorativa delle donne in Italia: definite “perno del paese”, ma precarie e con contratti part-time — spesso non volontari — o a tempo determinato.
S/Confini torna con un’intervista ad Aboubakar Soumahoro, dirigente dell’Unione Sindacale di Base. Insieme al giornalista Angelo Boccato discutiamo di sfruttamento, precarietà e oppressione.
Dalla crisi della NATO alla COP 25, passando dalla situazione della scuola e del mercato del lavoro, non è mai stato più evidente come in questi giorni lo scollamento tra mondo reale e dibattito politico italiano. Ma come mai in Italia non si può più dire niente di vero?