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I corpi di alcuni dei morti nei bombardamenti di questa notte a Rafah. Foto via Twitter @QudsNen


Le IDF hanno iniziato un bombardamento intenso della città di Rafah. Mentre scriviamo il numero di vittime non è ancora chiaro, ma secondo le autorità sanitarie locali si contano più di 100 morti e centinaia di feriti. I bombardamenti hanno colpito il centro della città, con numerose case e moschee dove avevano trovato rifugio gli sfollati. La città è stata colpita da attacchi di artiglieria da terra e acqua. In un’altra azione militare, l’aviazione israeliana ha ucciso 15 civili a Deir al–Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Le forze di occupazione hanno annunciato di aver consegnato materiale sanitario e concentratori di ossigeno all’ospedale al–Amal, ma la Mezzaluna rossa palestinese ha denunciato che la verità sia il contrario — le IDF hanno ostacolato le consegne di ossigeno per più di una settimana, causando la morte di 3 persone, nonostante gli sforzi del personale dell’ospedale e delle organizzazioni internazionali che cercano di consegnare aiuti umanitari.

Poche ore prima dei bombardamenti Biden aveva parlato al telefono con Netanyahu, e la Casa bianca riporta che ha indicato che il presidente statunitense aveva indicato che Israele non avrebbe dovuto condurre un’operazione militare su Rafah senza un piano per garantire la sicurezza dell’oltre milione di civili sfollati presenti nella città. Nonostante gli impegni dei giorni scorsi, il bombardamento intensivo è iniziato senza nessun piano di evacuazione — neppure a livello formale. Nonostante il cambio di tono da parte dell’amministrazione Biden in merito all’aggressione israeliana, nel mondo reale non ci sono conseguenze alle azioni sempre più sanguinarie del governo Netanyahu VI, anzi: proprio mentre le IDF si preparavano a lanciare bombardamenti in cui sarebbero stati uccisi più di 100 civili, il Senato statunitense approvava l’ormai famigerato pacchetto di aiuti finanziari e militari che garantiranno 60,1 miliardi a Kyiv e 14,1 miliardi a Tel Aviv.

Nel frattempo, anche il ministero degli Esteri giapponese si è aggiunto alla lunga lista di ministeri che hanno emesso note allarmate per l’attacco a Rafah, senza che i loro governi prendano nessuna azione politica di conseguenza. Il senatore australiano David Shoebridge ha sottolineato che i bombardamenti sono iniziati mentre il pubblico statunitense è distratto dal Super Bowl. Il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus è tornato a chiedere il cessate il fuoco, definendo l’attacco a Rafah come “estremamente preoccupante”: “Tutti gli ospedali a Rafah sono strapieni. Nel resto della Striscia, la maggioranza degli ospedali non sono funzionanti, o lo sono minimamente.”


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