Screenshot 2024-04-03 at 09.34.22
Grab via Twitter @netanyahu

L’uccisione dei 7 operatori di World Central Kitchen è stata aspramente criticata dai leader dei paesi di provenienza degli operatori stessi, ma nessuno è andato oltre a esprimere il proprio dispiacere e il proprio sconforto. Le dichiarazioni più dure sono state rilasciate dal Primo ministro australiano Anthony Albanese, che ha dichiarato che “gli australiani vogliono vedere finire questo conflitto,” e che il paese pretenderà che qualcuno si assuma la “piena responsabilità” dell’attacco. Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha definito le uccisioni “inaccettabili,” mentre secondo il Primo ministro Sunak si è trattato di un “tragico incidente.” Il ministero degli Esteri polacco ha rilasciato una dichiarazione in cui condanna “il mancato rispetto della legge umanitaria internazionale,” e ha offerto le condoglianze alla famiglia dell’operatore sanitario ucciso, ma nel post su X non compare del tutto il nome di Israele. Il Commissario europeo alla Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha firmato un comunicato congiunto con Josep Borrell in cui le responsabilità delle IDF sono indicate in modo esplicito, e in cui si fa riferimento alla risoluzione del Consiglio di sicurezza che impegna Israele a rispettare un cessate il fuoco temporaneo durante il Ramadan per permettere di lavorare a un cessate il fuoco permanente.

Joe Biden ha dichiarato di essere “scandalizzato e affranto” — nel comunicato si solleva però un punto importante: “Non è un incidente isolato. Questo conflitto è stato uno dei peggiori in memoria recente in termini di quanti operatori umanitari sono stati uccisi. “È uno dei motivi principali per cui distribuire aiuti umanitari a Gaza è stato così difficile,” continua la nota con un understatement, “perché Israele non ha fatto abbastanza per proteggere gli operatori umanitari.” Le IDF hanno pubblicamente chiesto scusa per l’uccisione dei lavoratori di World Central Kitchen, e sono responsabili di più di 20 attacchi contro le persone che aspettavano aiuti umanitari. Dall’inizio dell’aggressione di Gaza, le IDF hanno ucciso 196 operatori umanitari, di cui 175 lavoratori ONU. Nel ricordare i troppi lavoratori uccisi, Guterres ha definito l’attacco “immorale.”


Un report delle Nazioni Unite e della Banca mondiale ha cercato di quantificare i danni causati dall’attacco israeliano alle infrastrutture e agli edifici della Striscia di Gaza. L’analisi, che si ferma a fine gennaio, stima danni per 17,2 miliardi di euro — l’equivalente del 97% dell’intero PIL di Gaza e Cisgiordania per l’anno 2022. Il 72% del totale è dovuto alla distruzione sistematica di strutture residenziali, mentre il 19% è dovuto dai danni alle infrastrutture — comprese quelle sanitarie e per l’istruzione. In alcuni di questi settori il danno ha già raggiunto quasi il massimo: per dirlo in un altro modo, non c’è altro da distruggere. Il sistema idrico funziona al 5%, il 92% delle strade principali della Striscia sono state distrutte, il 100% dei bambini non hanno più una scuola dove andare.


Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis

Blogger, designer, cose web e co–fondatore di the Submarine.