L’attacco a Mosca

4 o 5 uomini armati hanno aperto il fuoco contro la folla durante un concerto alla sala da concerto Crocus City Hall, parte di un grande centro commerciale a Krasnogorsk, una città confinante con la periferia nord–ovest di Mosca. Mentre scriviamo le autorità parlano di 62 morti e 145 feriti — ma il numero dei morti sembra destinato a crescere: tra i feriti ci sono altri 60 in condizioni critiche. Tra i morti ci sono anche 3 minorenni, e un numero non specificato di minorenni sono anche tra i feriti. Si tratta del peggior attacco terroristico subito dalla Russia da anni — per un altro attacco simile a Mosca bisogna tornare al 2002. Sui social network stanno circolando video impressionanti che mostrano il pubblico — che era nella sala per un concerto del gruppo art rock Picnic — cercare di scappare dalle violenze, mentre gli uomini, armati di fucili automatici, sparano indiscriminatamente: nella sala erano presenti almeno 6.000 persone — Crocus City Hall ha 6.200 posti, e il concerto era sold out. Mentre scriviamo sembra che uno dei membri del gruppo sia tra i dispersi. Dopo la sparatoria, nella sala si sono susseguite due esplosioni, e il tetto della struttura ha iniziato a crollare.

Sembra che la security di Crocus non abbia svolto i controlli delle borse agli ingressi, e i metal detector erano stati disattivati. Nelle ore immediatamente successive all’attentato, l’attacco è stato immediatamente calato nel contesto del conflitto con l’Ucraina. Alcune fonti del Kommersant hanno indicato come responsabili uomini del Corpo Volontario Russo, un’unità militare ucraina formata da oppositori politici russi di estrema destra. Secondo il quotidiano, gli uomini avrebbero indossato barba e baffi finti. Un portavoce del gruppo armato ha negato il coinvolgimento nell’attacco. Nel frattempo, una tv russa ha fatto circolare un video falso — realizzato editando clip di giorni precedenti — in cui i funzionari ucraini rivendicavano l’attentato. Il portavoce di Zelenskyj Mychajlo Podoljak ha dichiarato che l’Ucraina non era in nessun modo coinvolta nell’attacco: “Non avrebbe nessun senso.”

Nelle ore successive, l’attentato è stato rivendicato dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante – Provincia di Khorasan, l’IS–KP, il ramo dello Stato islamico attivo principalmente in Afghanistan. Il contesto per un attacco simile c’è: il 7 marzo il Servizio federale per la sicurezza russo ha annunciato che aveva “neutralizzato” una cellula dello Stato islamico a Mosca, che stava programmando un attacco contro una moschea della città. In seguito all’annuncio delle autorità russe, l’ambasciata statunitense a Mosca aveva dichiarato che non meglio specificati “estremisti” avevano “piani imminenti di colpire grandi raduni a Mosca, compresi i concerti.” I servizi statunitensi avrebbero quindi contattato i propri colleghi russi per avvertirli di un possibile attacco. Le tensioni tra Washington e Mosca potrebbero aver reso questi avvertimenti lettera morta, però: martedì Putin aveva dichiarato che l’annuncio dell’ambasciata statunitense “assomiglia proprio a un ricatto e a un tentativo di intimidire e destabilizzare la società.”


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