IsraeliPM Prime Minister
foto via Twitter @IsraeliPM

Il Primo ministro israeliano Netanyahu ha approvato i piani per un attacco contro Rafah, la città più a sud di Gaza, dove hanno trovato rifugio 1,5 milioni di sfollati in fuga dall’aggressione delle IDF. Per la prima volta da settimane, il gabinetto di guerra israeliano ha confermato che invierà una delegazione in Qatar — per riaprire la trattativa per il cessate il fuoco con una pistola sul tavolo. Durante l’ultima riunione del gabinetto di guerra, Netanyahu ha di nuovo rifiutato la proposta di cessate il fuoco di Hamas, definendo “assurde” le richieste del gruppo palestinese — l’ultima proposta era arrivata dopo forti pressioni del Qatar, che aveva ottenuto compromessi dai rappresentanti del politburo di Hamas sostenendo che c’erano speranze per un avanzamento della trattativa. Il funzionario di Hamas Sami Abu Zuhri ha dichiarato che Netanyahu “sta manovrando (…) per compiere più crimini di genocidio” e che in realtà “non è interessato a raggiungere un accordo.”

Nel frattempo, Open Arms e World Central Kitchen sono riusciti a realizzare la loro prima consegna di aiuti via mare — descritta dalle due organizzazioni come un “test pilota” per verificare la fattibilità delle consegne marittime. Si tratta di un aiuto importante considerato quanto è grave la crisi, ma gravemente insufficiente per le necessità reali — sono state trasportate 200 tonnellate di aiuti alimentari, pari a quanto viene trasportato da 12 camion: il target UNRWA è di almeno 500 camion al giorno, e nei primi 11 giorni di marzo ne sono stati mobilitati in media solo 169. Mentre scriviamo Open Arms dovrebbe essere già ripartita, concludendo il test.

Continua nel frattempo imperterrita la strage a Gaza: nelle scorse ore sono state uccise più di 80 persone in bombardamenti sulla città di Gaza, nei pressi del campo di Nuseirat, e sulla città di Rafah. Tra gli obiettivi dell’aviazione delle IDF c’è stato un edificio residenziale di 7 piani dove avevano trovato rifugio sfollati nei pressi dell’ospedale al–Shifa. In un attacco contro due case nei pressi del campo di Nuseirat sono state uccise 36 persone. Come sempre, questi numeri sono parziali: non si sa quanti siano i feriti e quanto gravi siano le loro condizioni, e le persone uccise e rimaste intrappolate sotto le macerie non possono essere contate, e restano nell’elenco dei dispersi.


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