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Mentre l’aggressione di Gaza continua senza sosta, si fanno sempre più intensi e violenti i raid delle forze di occupazione in Cisgiordania. In 3 incidenti separati le forze israeliane hanno ucciso in totale 5 persone. Due di loro sono stati uccisi perché la loro macchina si è rotta nei pressi di un checkpoint, e per questo sono stati attaccati e assassinati in quanto “terroristi.” Due delle persone uccise erano particolarmente giovani — una aveva 16 anni.

La Cisgiordania è formalmente esclusa dall’aggressione di Gaza, ma gli attacchi di militari e coloni negli ultimi 100 giorni sono costati la vita a 343 persone. A Betlemme le forze di occupazione hanno condotto un raid e si sono registrati pestaggi di civili, mentre un gruppo di coloni armati ha condotto un attacco nel centro abitato di Burin, a sud di Nablus, attaccando i residenti palestinesi che erano nelle proprie case. Non risultano feriti, ma il gruppo di estremisti ha appiccato fuoco a una macchina.

Nella Striscia di Gaza, nel frattempo, manca internet da più di 48 ore: due operatori dell’azienda di telecomunicazioni Paltel sono stati uccisi mentre stavano riparando infrastrutture danneggiate a Khan Yunis. Dall’inizio dell’aggressione di Gaza sono stati uccisi 13 tra operai e altri dipendenti che lavorano per garantire la connessione di Gaza con il resto del mondo.

Parlando con Face the Nation, su CBS News, il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno espresso a Israele la necessità di “spostarsi verso operazioni a bassa intensità” a Gaza, e che questo sarebbe “il momento giusto” per farlo. La possibilità di arrivare almeno a un accordo per la liberazione dei prigionieri divide anche il gabinetto di guerra israeliano — Netanyahu per ora resta fermo nell’idea di continuare con l’aggressione indiscriminata della Striscia.

Lo scontro tra le forze Houthi e Stati Uniti continua: questa notte gli Stati Uniti hanno annunciato di aver intercettato un nuovo attacco verso una nave della marina militare statunitense. Due funzionari statunitensi, parlando con il New York Times, stimano che le capacità di attacco delle forze Houthi siano ancora a 3 quarti del totale, nonostante il bombardamento su ampia scala condotto da forze statunitensi e britanniche.

Il portavoce Houthi Mohammed Abdusalam ha dichiarato che “le azioni ostili dell’America contro lo Yemen,” “non impediranno alle forze armate dal continuare a sostenere con impegno religioso, umanitario e morale il popolo palestinese e la loro resistenza coraggiosa. Questo include il puntamento delle navi israeliane che si dirigono verso i porti della Palestina occupata fino a quando l’aggressione non arriverà a una conclusione e l’assedio di Gaza verrà sollevato.”

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Le strade distrutte a Jenin. Foto: Wafa
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