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in copertina, foto via Facebook

L’agricoltore–attivista, diventato vittima di una persecuzione giudiziaria per aver aiutato numerosi migranti al confine italo–francese, ha portato al riconoscimento definitivo del “principio di fratellanza”

Cédric Herrou, l’agricoltore-attivista vittima di una lunga persecuzione giudiziaria per aver aiutato numerosi migranti al confine italo-francese, è stato definitivamente assolto. Herrou era diventato noto nel 2017, quando era stato chiamato in giudizio al tribunale di Nizza per aver aiutato duecento stranieri senza permesso di soggiorno e di aver aperto illegalmente un campo profughi. Ad agosto dello stesso anno era stato arrestato per aver portato dall’Italia alla Francia otto migranti eritrei, ma non aveva subito conseguenze legali, in quanto l’accusa aveva accertato che Herrou avesse agito spinto da motivi umanitari.

La vicenda di Herrou è un esempio di come l’azione individuale o di piccole associazioni sia spesso l’unico canale per aiutare migranti e persone svantaggiate in un’Europa sempre più chiusa e repressiva verso gli stranieri. E soprattutto descrive perfettamente il momento del cambio di attegiamento della politica e del discorso pubblico continentale riguardo all’azione umanitaria. È proprio intorno al 2016-2017, infatti, che è iniziata ad esempio la campagna di criminalizzazione delle Ong nel Mediterraneo, e in generale di tutte le forme di solidarietà. La sua avvocata, a questo proposito, ha commentato che “nella nostra repubblica il principio di fraternità non può essere un delitto.”

Herrou è un agricoltore e il “campo profughi” aperto illegalmente era semplicemente il suo giardino, in cui aveva concesso a cittadini stranieri di piantare tende. Nel 2016 era stato eletto “uomo della Costa azzurra dell’anno.” Herrou non si era dichiarato stupito: “Si vede che il problema migratorio è un lutto condiviso da migliaia di persone. I cittadini sono favorevoli all’apertura di un centro di accoglienza per i migranti presso il nostro dipartimento e questa non è la volontà di una manciata di militanti di estrema sinistra.” Per aver osservato il principio di fraternità, Herrou ha rischiato cinque anni di reclusione e 25 mila euro di multa.

Lo scandalo di Herrou ha portato ad un seppur minore miglioramento della legge: nel 2018 il parlamento francese ha approvato una norma che protegge parzialmente dalle accuse le persone che assistono la permanenza e lo spostamento dei migranti, a patto che non ricevano niente in cambio, e lo facciano solo per senso umanitario — “ovviamente” l’eccezione non prevede la depenalizzazione di chi assiste i migranti ad attraversare i confini. Il Consiglio costituzionale aveva riconosciuto valore, appunto, costituzionale, al “principio di fratellanza,” che difende “la libertà di aiutare gli altri, per motivi umanitari, a prescindere dalla legalità della loro permanenza sul territorio nazionale.”

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