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Un operaio è morto a Ottaviano nell’esplosione di una fabbrica di materie plastiche, uno è stato investito a Livorno da un camion: con la riapertura delle attività produttive riprendono anche i morti sul lavoro

Verso le 16 di ieri c’è stata una forte esplosione all’interno della Adler Plastic, una fabbrica che si occupa di produzione e lavorazione di materie plastiche, a Ottaviano, in provincia di Napoli. Nell’incidente ha perso la vita un operaio di 55 anni, Vincenzo Lanza. Altri due operai sono rimasti feriti, uno in gravi condizioni: al momento dell’esplosione, causata forse da una bombola di gas, all’interno dello stabilimento c’erano 70 persone.

Lo scoppio è stato talmente violento da far saltare i vetri delle case vicine. L’incendio ha fatto innalzare una colonna di fumo nero visibile per ore da tutta la provincia di Napoli. Per precauzione, il sindaco di Ottaviano ha disposto il divieto di raccolta e commercializzazione dei prodotti agricoli nel raggio di un chilometro, in attesa dei risultati delle indagini dell’Arpac sulla qualità dell’aria e dei terreni. Il sindaco di Somma Vesuviana ha invitato invece i cittadini a tenere chiuse le finestre e ad evitare spostamenti in direzione di Ottaviano.

Lo stabilimento è di proprietà della Adler Group, gruppo imprenditoriale di Paolo Scudieri, personaggio piuttosto noto nel panorama imprenditoriale italiano e fondatore, tra le altre cose, della catena “Eccellenze Campane.” La procura di Nola ha aperto un’indagine per omicidio colposo, da cui si spera saranno chiarite le dinamiche esatte dell’incidente. Quello che è certo è che la fabbrica aveva appena riaperto, lunedì, e Vincenzo Lanza era appena tornato al lavoro insieme ai suoi colleghi.

Non è stato, purtroppo, l’unico incidente sul lavoro con esito mortale che si è verificato nella giornata di ieri: a Livorno un operaio di 29 anni che stava effettuando alcuni lavori di giardinaggio è morto investito da un camion della stessa ditta per cui lavorava. La dinamica dell’incidente non è ancora chiara, e anche qui la procura ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo.

Nel ferrarese un uomo di 74 anni è morto finendo in un canale con il trattore con cui stava falciando l’erba in un terreno di sua proprietà. A Castelfiorentino un operaio edile è stato ricoverato in gravi condizioni dopo essere caduto dal tetto su cui stava lavorando, al Consorzio agrario della cittadina.

Sembra, insomma, che con l’avvio della fase 2 sia ripreso puntuale lo stillicidio di infortuni sul lavoro a cui siamo tristemente abituati in tempi “normali.” Il blocco di molti settori economici aveva fatto registrare nel primo trimestre dell’anno un calo considerevole delle denunce di infortuni sul lavoro con esito mortale, -41%, anche se, tra marzo e aprile, bisogna contare tra i morti sul lavoro i 98 decessi per Covid-19 denunciati all’Inail, in gran parte infermieri e altri operatori sanitari.

La coincidenza dei nuovi infortuni con i primi giorni di riapertura delle attività produttive conferma che il nostro paese ha drammaticamente bisogno di più sicurezza sul lavoro.

Un passo verso questa direzione potrebbe l’assunzione di più ispettori del lavoro che verifichino l’applicazione delle misure di sicurezza nelle aziende, utili a maggior ragione in questo periodo, dato che c’è un protocollo di sicurezza anti-contagio abbastanza rigido da rispettare. Eppure, la proposta avanzata pochi giorni fa dalla vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Chiara Gribaudo è stata accolta da una levata di scudi indignata da parte delle associazioni imprenditoriali.


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In copertina: l’esplosione a Ottaviano, via Vigili del Fuoco su Twitter