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Probabilmente uscito dalla macchina della propaganda di destra per reagire alle inchieste e alle critiche sulla gestione lombarda dell’emergenza, il gruppo conta già 4000 membri ed è pieno di grafiche pacchiane, a metà tra Luca Morisi e la Corea del Nord.

“Sono milanese, sono stato vent’anni al Comune, conosco ogni via della mia città e ne sono innamorato. Mi sono sposato qui, ho due figli al liceo, se servirà candidarmi, non mi tirerò indietro.” Con queste parole Giulio Gallera, assessore al welfare di regione Lombardia, è sceso in campo lo scorso 24 marzo. Obiettivo: sottrarre il capoluogo ai diavoli rossi del Partito democratico, che prima tramite Giuliano Pisapia e poi con il pericoloso bolscevico Beppe Sala infestano da dieci anni il verde cuore padano. 

A nulla è servita la retromarcia, arrivata già poche ore dopo per ripararsi dalle accuse di — come dire — cattivo gusto, essendo il proclama arrivato nel pieno di una pandemia da centinaia di morti al giorno. Il nome di Gallera, per quanto parzialmente bruciato dal tempismo infelice, continua ad essere associato a una candidatura a sindaco di Milano per le elezioni comunali dell’anno prossimo. La grandissima esposizione mediatica che gli ha garantito l’essere assessore al Welfare — e dunque anche alla sanità — durante la pandemia lo hanno reso all’improvviso, quasi per cause di forza maggiore, la persona adatta a questa missione. Negli ultimi giorni però, con le indagini della Guardia di finanza sulle morti all’albergo Trivulzio e le critiche sempre più insistenti mosse alla gestione della pandemia da parte della regione, la stella di Gallera sembra un po’ offuscata. 

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Sarà per questo che su Facebook è nato un gruppo dedicato esclusivamente alla lode dell’assessore: TUTTI PER GIULIO GALLERA, che al momento conta circa 4000 membri. Il gruppo ha lo scopo di “pubblicare tutti i contenuti riguardanti Giulio Gallera, dalle News, ai messaggi di sostegno e di vicinanza in questo particolare momento e a tutto ciò che può essere utile a supportarlo.” Le grafiche vanno dal classico gruppo preimpostato di destra al format “compleanno nordcoreano”:

Il principale amministratore del gruppo, Andrea F, che pubblica la maggior parte dei contenuti, non ha foto di se stesso, e il suo profilo sembra essere stato inattivo fino all’inizio dell’attività del gruppo — e della pandemia. Ci tiene però a sottolineare che “gli amministratori e il gruppo non rappresentano l’Assessore Giulio Gallera e non sono collegati in alcun modo ad esso, quindi ogni pubblicazione – dichiarazione – post, se non quelle tratte direttamente dai suoi canali ufficiali, non sono a lui riconducibili e potrebbero non rappresentare il suo pensiero. Forza Giulio Gallera!” Negli ultimi giorni Andrea F. sembra voler recuperare tutto il tempo passato offline con grafiche assurdamente pacchiane.

L’assessore è indicato come “onesto,” “lavoratore,” che “non si merita quello che sta subendo” per “aver agito per tutti noi.” Il tutto accompagnato da un mix tra il classico “IMPACT Luca Morisi” e corsivi affettati da fanboy.

È facile bollare questo gruppo come l’ennesima attività online della ricca e organizzata macchina comunicativa della destra italiana. Non c’è nulla di male a priori nella creazione di contenuti a sostegno di un personaggio politico: sarebbe meglio, però, se venisse gestita in modo più trasparente. Invece l’impressione che si vuole dare è quella dell’ennesimo gruppo di “cittadini” che quasi per caso si sono messi a fare il tifo e a creare grafiche per un loro beniamino — in qualche caso, con risultati comici:

Allargando lo sguardo, la dedica di tutto questo a un personaggio fino a ieri completamente marginale per la politica italiana come l’assessore Gallera è una buona sintesi di alcuni aspetti che non sono andati per il verso giusto nella gestione e nella comunicazione dell’epidemia di Covid-19. Così, da un lato il vuoto di potere creato dallo stordimento generale della politica di fronte alla crisi ha lasciato spazio a feroci litigi istituzionali tra governo, commissioni e regioni; dall’altro è sorta la tentazione di stringersi intorno a una figura forte, esaltandola oltre il dovuto, come Conte o Mattarella. 

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Per Conte questo ha generato una serie di meme stucchevoli e ha grandemente contribuito all’aumento della sua popolarità. C’è chi evidentemente sta provando a fare lo stesso con Gallera, facendolo passare da nessuno a IL CONDOTTIERO DI MILANO: