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In copertina: foto di Domenico Totaro, via Twitter

Milano e gli altri luoghi interessati dall’emergenza rimarranno ancora bloccati a causa di un nuovo decreto approvato domenica 1 marzo. Fino all’8 marzo rimarranno chiuse scuole, università, cinema e teatri, mentre riapriranno con norme speciali musei e luoghi di culto.

Con il nuovo decreto firmato ieri dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono stati confermati i provvedimenti per il nuovo coronavirus in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e nelle province di Pesaro-Urbino e Savona. Le nuove misure diminuiscono molte delle restrizioni attuate i giorni scorsi nel nord-Italia, ma confermano le condizioni di quarantena nella zona rossa lombarda (nei comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini).

Bar, ristoranti e musei: sì ma a distanza

A Milano e nella città metropolitana — e quindi nei comuni fuori dalla zona rossa — una delle principali variazioni rispetto al decreto della settimana scorsa riguarda l’apertura dei musei e dei luoghi di cultura, che saranno visitabili, anche se con qualche limitazione: si dovranno ad esempio evitare assembramenti, e i visitatori dovranno rimanere a un metro di distanza l’uno dall’altro. Rimangono in vigore invece i provvedimenti riguardanti bar, ristoranti e pub, che dalle 18 fino alla chiusura potranno effettuare solo servizio al tavolo. Infine, riapriranno anche i luoghi di culto con le stesse misure dei musei, ma senza cerimonie religiose. Il nuovo decreto risolve anche la situazione dei centri commerciali. La nuova norma permetterà infatti l’apertura totale solamente nel weekend del 7-8 Marzo, ad eccezione dei centri commerciali che si trovano nelle province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza.

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Stop a università, sport e manifestazioni

In Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e nelle province di Pesaro Urbino e Savona rimangono ancora sospesi gli eventi organizzati in luoghi pubblici e privati e le attività sportive, con riferimento a palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali. Si salvano dalla norma i centri sciistici, i quali dovranno limitare gli ingressi a un terzo della capienza massima di funicolari e funivie. Altro stop di una settimana anche a tutte le discoteche, cinema, teatri e ai grandi luoghi di aggregazione in luogo pubblico e privato, perciò anche a scuole e università, che hanno deciso di attivare la didattica online per proseguire nelle lezioni.

La situazione dei trasporti in Lombardia

Con la proroga delle forme di contenimento, Trenord ha annunciato alcune variazioni, confermando le modifiche della scorsa settimana: le corse delle linee S2 Milano Rogoredo-Passante-Mariano Comense, S12 Melegnano-Milano Bovisa non saranno effettuate (Trenord consiglia di prendere la linea S4 per i viaggiatori della S2), mentre dalle 9 alle 22 verrà sospesa la tratta S3 Saronno-Milano Bovisa-Milano Cadorna. Infine, le altre linee potranno subire variazioni con la riduzione di alcune corse. È il caso delle tratte Milano-Bergamo via Treviglio, Milano-Sondrio-Tirano, Milano-Brescia-Verona, Milano-Mortara-Alessandria, S11 Milano-Como San Giovanni, Milano-Cremona via Treviglio, Cremona-Mantova, Cremona-Brescia, S5 Varese-Milano-Treviglio.

La zona rossa

La maggiore flessibilità concessa con il nuovo decreto non interesserà invece i comuni della cosiddetta zona rossa della bassa Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini; Per questi paesi vige ancora il divieto di accesso o allontanamento, la sospensione di qualunque attività, comprese manifestazioni in luoghi pubblici o privati, oltre alla chiusura delle scuole (di ogni ordine e grado) e delle attività commerciali, l’interruzione dei trasporti e delle attività lavorative per chi è impiegato al di fuori della zona rossa.

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