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in copertina, foto di Sally Hayden, via Twitter

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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Nella mattinata di ieri la nave Alan Kurdi della Ong tedesca Sea-Eye ha soccorso 32 persone in difficoltà al largo della Libia, in seguito a una segnalazione di Alarm Phone. A quanto pare si tratta di libici in fuga dalla guerra: tra loro ci sono 10 bambini e cinque donne, di cui una incinta. (Twitter)

La giornata e la notte successiva sono trascorse senza che le autorità competenti abbiano assegnato un porto sicuro per lo sbarco dei naufraghi. La giornalista Sally Hayden è a bordo della nave — che, per ripararsi dal maltempo, si sta dirigendo verso nord — e sta seguendo in un thread le evoluzioni della situazione.

Il fatto che si tratti di rifugiati libici è indicativo di quale sia la situazione nel paese che i governi europei si ostinano a far finta di credere “sicuro,” nonostante l’avvicinarsi della resa dei conti tra Haftar e al-Sarraj per il controllo di Tripoli. Secondo gli ultimi dati dell’UNHCR, nel 2019 i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati quasi 9000. (ReliefWeb)

È anche grazie a questi numeri che, in Italia, la politica può esultare di fronte alle ultime statistiche diffuse dal Viminale, che parlano di una diminuzione degli sbarchi del 90% rispetto al 2017 e del 50% rispetto al 2018. Ma specifichiamo: se anche tutti i migranti deportati dalla Guardia costiera libica fossero riusciti a raggiungere l’Italia, il numero sarebbe comunque inferiore a quello dell’anno scorso. (Interno.gov, PDF)

Per il secondo anno consecutivo, insomma, parlare di “emergenza” non ha più alcun senso. Eppure le politiche del governo continuano a essere improntate a una gestione emergenziale e repressiva del fenomeno, a partire dai decreti sicurezza di Salvini, ancora in vigore. Ma l’abolizione della protezione umanitaria — disposta appunto dai decreti sicurezza — non può essere retroattiva: l’ha ribadito il Tar del Veneto, accogliendo il ricorso di un migrante che aveva ottenuto la protezione umanitaria prima del 5 ottobre 2018 ma si era visto negare l’accesso all’accoglienza in una struttura Sprar (oggi Siproimi). (il manifesto)

La sentenza è una buona notizia per i circa 1400 titolari di permesso umanitario che rischiano di trovarsi senza assistenza a partire dal 31 dicembre. Anche se, per rispondere all’allarme lanciato dalle associazioni e da attivisti come il senatore Luigi Manconi, il Viminale ha scritto una lettera a Repubblica, in cui ribadisce che “nessuno verrà privato dell’assistenza.” I Comuni che fanno parte della rete Siproimi dovrebbero ricevere nuovi finanziamenti dai fondi europei Fami per proseguire le proprie attività di assistenza “sino al 30 giugno 2020.” (la Repubblica)

Brutte notizie, invece, per Mimmo Lucano: l’ex sindaco di Riace ha ricevuto un nuovo avviso di garanzia, con l’accusa di aver rilasciato nel 2016 documenti di identità a una donna eritrea e al figlio di pochi mesi senza che fossero in possesso di un permesso di soggiorno. Secondo Lucano, la decisione fu presa dopo aver sentito la prefettura, e per ragioni sanitarie: “Il bambino aveva necessità di vedersi assegnato un pediatra.” (il Fatto Quotidiano)

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Mondo

Siria. Secondo stime delle Nazioni Unite, nelle ultime due settimane sono più di 235 mila gli sfollati che hanno lasciato le proprie case sotto i bombardamenti russi e governativi nel governatorato di Idlib. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, il sud della regione di Idlib è “praticamente vuoto.” I bombardamenti non sono l’unico fattore che ha costretto le persone alla fuga: anche sulla terra i lealisti di Damasco hanno continuato a premere contro i confini della roccaforte ribelle, prendendo il controllo di diversi centri abitati. (Al Jazeera)

I manifestanti a Baghdad hanno ringraziato il presidente iracheno Salih per la propria decisione di offrire le dimissioni piuttosto di accettare la nomina a Primo ministro di al–Eidani. In piazza Tahrir, diventata il centro del movimento di protesta, è stato esposto uno striscione che legge: “Grazie Barham (Salih, ndr) per aver aver ascoltato le richieste del popolo e aver rifiutato i candidati dei partiti corrotti. Siamo con te.” (Middle East Eye)

La polizia indiana ha assalito una turista norvegese di 71 anni perché aveva preso parte alle proteste contro la riforma della cittadinanza, giudicata discriminatoria nei confronti dei musulmani. I militari hanno interrogato la donna e le hanno ordinato di lasciare il paese, o sarebbe stata deportata con la forza. (Al–Araby Al–Jadeed)

Il ministero degli Esteri francese ha convocato l’ambasciatore iraniano per discutere della “intollerabile” detenzione di due accademici francesi, di cui uno è in sciopero della fame. I due accademici — Fariba Adelkhan e Roland Marchal, di Sciences Po — sono stati fermati dalle autorità iraniane lo scorso giugno. Il ministero ha rinnovato la richiesta di fornire a Adelkhan e Marchal accesso alla tutela consolare, ma finora la domanda è stata respinta. L’Iran non riconosce i casi di doppia nazionalità. (France 24)

La furia di fine anno su Twitter di Donald Trump non si ferma: nel corso della giornata di ieri ha retwittato due fan account di QAnon, un account legato al Pizzagate e un link che contiene il presupposto nome del whistleblower che ha denunciato la telefonata con Zelensky. L’identità del whistleblower è protetta dalla legge, e rivelarla, ovviamente, mette in pericolo la sua incolumità. (Salon)

Gif di Doug Chayka.

Von der Leyen ha commentato preoccupata la decisione di Boris Johnson di non estendere oltre gli 11 mesi il periodo di transizione in cui Regno Unito e Unione europea dovranno stendere l’accordo per il futuro delle proprie relazioni. “Non si tratta solo di un accordo commerciale,” ha spiegato la Presidente della Commissione, “ma di molti altri argomenti. Dobbiamo chiederci, da entrambe le parti, se così tanti negoziati sono fattibili in così poco tempo.” Quando il Regno Unito uscirà dall’Unione europea il prossimo 31 gennaio, rimarrà nell’unione doganale e nel mercato unico fino alla fine dell’anno, con la possibilità di estendere questo periodo di altri due anni. Il “momento della verità,” secondo l’accordo per la Brexit, dovrebbe essere il 1° luglio 2020, quando le due parti dovranno valutare se le trattative sono sufficientemente a buon punto da non chiedere l’estensione. (the Guardian)

Evviva la locomotiva d’Europa: l’export di armi tedesco per il 2019 è aumentato del 65% rispetto agli stessi dati per il 2018, toccando un valore record di 7,95 miliardi di euro. Documenti del ministero dell’Economia tedesco, visionati da DW, rivelano che tra i dieci paesi che hanno comprato più armamenti dalla Germania ci sono Egitto (al secondo posto) e Emirati Arabi Uniti (al nono), due paesi coinvolti nel conflitto in Yemen, un fronte su cui il governo si era impegnato a non fornire più armi. (DW)

Italia

Sarebbe lo stesso Giuseppe Conte a non vedere di buon occhio la nascita di nuovi gruppi parlamentari a sostegno del governo, visti come un pericolo per la sua stabilità. “Bastano i quattro partiti che già mi sostengono.” (la Repubblica, dietro paywall)

Intanto tra l’ex ministro Fioramonti e i vertici del Movimento 5 Stelle è partita la resa dei conti: il viceministro allo Sviluppo Buffagni ha scritto su Facebook che Fioramonti non restituisce i rimborsi elettorali “da dicembre 2018.” Lui si è difeso, , dicendo che i prosempre su Facebookpri rimborsi andranno al Tecnopolo Mediterraneo di Taranto, e ribadendo le motivazioni politiche della propria scelta: “Credo che sia la prima volta nella storia del nostro Paese che un Ministro della Repubblica venga criticato perché ha fatto ciò che aveva annunciato.” (ANSA / Facebook)

A proposito, ultimi aggiornamenti dal “totonomi” per il dopo Fioramonti: la favorita al momento sarebbe Lucia Azzolina, dirigente scolastica e sottosegretaria al Miur, ma si parla anche di Salvatore Giuliano, omonimo del celebre bandito e sottosegretario nello scorso governo. (HuffPost)

Due studentesse toscane delle scuole superiori hanno denunciato il caso di 21 multe, fino ai 4 mila euro, comminate ai lavoratori pachistani e africani della Tintoria Superlativa di Prato. Si tratta di una delle prime applicazioni della norma del decreto “sicurezza” che prevede multe da salasso per i “blocchi alla circolazione.” I lavoratori protestavano per le condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti: pagati 1000 euro al mese, con ritardi di mesi e mesi, per turni di lavoro di 12 ore, sette giorni su sette. (il manifesto)

Milano

Guarda gli amici di Pietro Rattazzo che cantano l’Internazionale ai suoi funerali. (MilanoToday)

Crisi climatica

Le microplastiche ci piovono letteralmente addosso: lo rivela un nuovo studio condotto dai ricercatori del Kings College London. Proprio a Londra la percentuale di microplastiche nell’aria raggiunge livelli particolarmente: è sette volte più alta che a Parigi e tre volte più alta che ad Amburgo. (the Guardian)

Cult

L’artista di Sydney Nancy Liang utilizza ritagli di carta kraft e illustrazioni fatte a mano per realizzare bellissime gif che ritraggono brevi momenti notturni della flora e della fauna australiana. (Colossal)

La comunità per la salvaguardia dei videogiochi vintage Hidden Palace è riuscita a mettere le mani su un prototipo non completamente giocabile, ma funzionante, del videogioco di Akira che doveva uscire nel 1995. Il gioco non è completamente giocabile, appunto, perché non è mai stato terminato, ma i singoli livelli sono esplorabili. Hidden Palace ha pubblicato un playthrough “completo.” (Dazed)

Questi avvistamenti UFO purtroppo non sono alieni, ma soltanto la costellazione di satelliti mandati in orbita da SpaceX. (Gizmodo)

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Gif via Giphy

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