amazon-dark

Su Amazon.it è in vendita oggettistica fascista per tutti i gusti: dai classici busti del duce alle t–shirt, passando per ritrovati più curiosi, come le miniature, i grembiuli da cucina, e ovviamente le bustine di zucchero. Abbiamo segnalato il problema all’azienda.

Amazon è ciclicamente interessata da polemiche riguardanti le insostenibili condizioni di lavoro dei suoi dipendenti, o rimproverata per le tasse incredibilmente basse che riesce a pagare il suo fondatore, Jeff Bezos. A volte, però, viene criticata anche per quello che vende, non soltanto per il come. È il caso dello scandalo delle magliette inneggianti a Pinochet o ai “voli della morte,” che si potevano acquistare online prima che la sinistra cilena inducesse l’azienda a ritirare la vendita degli oggetti incriminati, o dei gadget a tema Auschwitz in vendita per Natale.

Il fatto ha giustamente avuto rilevanza internazionale, ma sembra essere largamente ignorato in Italia. Del resto, il nostro Paese è abituato ad avere a che fare con lo shopping di estrema destra: a Predappio, il paese natale di Benito Mussolini, una fetta rilevante di economia locale si regge sul turismo ducesco e sulla compravendita di oggetti più o meno trash a tema dittatura. Ma probabilmente basta visitare la tabaccheria o edicola più vicina a voi in questo momento per acquistare un calendario del duce.

Non stupisce quindi che in Italia su Amazon siano disponibili per l’acquisto un’infinità di oggetti, indumenti, suppellettili direttamente riconducibili a Mussolini e all’immaginario fascista. Non ci sono solo magliette con il suo volto, sovrastato da un militarissimo italico elmetto, o quelle condite da frasi ispiratorie come “O Roma o morte” e “Me ne frego”. Cercando “Mussolini” su Amazon tra i primissimi prodotti a uscire c’è il grembiule del duce, perfetto per la vostra cucina dove al mattino fate colazione con caffè NERO nella tazza del DVCE. 

Amazon ci informa anche che l’importante volume “Dottrina del fascismo,” di Mussolini stesso, è il libro più venduto nella categoria Sport > Giocoleria. Questa consapevolezza dello spessore dei contenuti politici del tomo ci fa piacere, ma fa sorgere spontanea una domanda: la vendita di questi gadget è davvero opportuna?

Con l’eccezione dei libri, la maggior parte dei prodotti sono disponibili attraverso terze parti che partecipano al programma “Vendita su Amazon.” Il programma, che ha fatto la fortuna dell’azienda, permettendo di espanderne drasticamente il catalogo, ha creato diversi scandali, a causa di vendita di prodotti contraffatti e non sicuri. Il marketplace di Amazon è moderato, come tutte le piattaforme online di questi anni, da un misto di moderatori umani e algoritmi, ma il servizio non è in grado di stare al passo con la quantità enorme di prodotti offerti in vendita.

Segnaliamo tra i tanti rivenditori:

  • Settantallora, che vende tra le altre cose una “baby tutina” di Ravenna “città della Padania indipendente,” ovviamente T-shirt “⬆ The Man ⬇ The Legend” ma anche altre magliette “O Roma, o Morte,” modello squadrista.
  • WarTshirt che si definisce una “linea di abbigliamento pensata e realizzata per gli appassionati di storia militare,” e che offre un’ampia selezione di t–shirt con teschi e scritte “Me ne frego,” sulla Decima Mas, e con il Sole nero.
  • Teesquare1st, dove le magliette del duce e della Decima Mas si mescolano con t-shirt raffiguranti Pasolini, Janis Joplin, Che Guevara, insomma, non ci si fa mancare niente.

Ci sono anche “produttori” meno specializzati ma che offrono una gamma ancora più vasta: come Falkon, dove potete comprare le tazze da tè della Decima Mas, ovviamente da abbinare con le bustine da zucchero con le “immagini del ventennio.” Falkon vende anche, ovviamente, bandiere con il volto del duce, e anche portamonete in cuoio vegetale (lol) con il duce.

Siete appassionati di modellini di automobili, oltre che fascisti? Non preoccupatevi, Amazon ha qualcosa anche per voi. Disponibile anche con Prime se avete fretta!

Se invece cercate “manganello,” oltre ai migliori modelli di sfollagente in commercio potete anche acquistare un busto di Mussolini in pietra, cemento bianco e polvere di marmo per il vostro ufficio.

In Italia, com’è noto, l’apologia di fascismo costituisce un reato. Ma è un reato che a quanto pare è molto difficile da punire. Un esempio classico sono gli infiniti casi di militanti neofascisti denunciati per aver fatto il saluto romano durante commemorazioni per i morti fascisti della RSI — qualche volta criminali di guerra — e poi regolarmente assolti: l’ultimo caso si è verificato il mese scorso a Imperia, per un fatto di quattro anni fa. Il pesante spostamento a destra conosciuto dal dibattito politico italiano negli ultimi due decenni non aiuta ad arginare revisionismo, nostalgia e pruriti neofascisti nel Paese, com’è ben testimoniato dallo stop alla legge Fiano. Del resto: sarà un caso che cercando “Mussolini” nell’abbigliamento di Amazon esca questo maglione natalizio di Salvini?

La legge Fiano — semplice ed elegante, composta da un solo articolo — ampliava l’azione della legge Scelba, rendendo punibile con la reclusione da sei mesi fino a due anni “Chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti.” La legge era passata originariamente alla Camera, ma si era poi arenata, e con la fine della legislatura sembra ora essere quanto più lontana dal dibattito politico possibile. La legge Scelba, sostanzialmente, vi punisce solo se avete esplicitamente intenzione di ricostituire “il disciolto Partito fascista” — dunque è di difficile applicazione: del resto va ricordato che è una legge del 1952, concepita da uno dei Ministri dell’interno più di destra della prima Repubblica, e in un momento in cui il ricordo delle atrocità del regime era fresco.

Abbiamo contattato Amazon riguardo la vendita dei gadget fascisti sul loro marketplace. L’ufficio stampa dell’azienda ci ha risposto con grande rapidità, sottolineando la necessità di una “verifica interna.” Aggiorneremo l’articolo non appena riceveremo una loro risposta.