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in copertina, foto via Twitter

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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Secondo stime del sindacato francese CGT (Confédération générale du travail), sono scese in strada a protestare contro la riforma delle pensioni del governo Macron un milione e mezzo di persone. Secondo dati del ministro dell’Interno francese erano 806 mila. In entrambi i casi, lo sciopero — che coinvolgeva diversi settori, dai trasporti alla sanità, ma anche scuole e staff degli aeroporti — è stato un successo organizzativo, e oggi si prepara a entrare nel proprio secondo giorno. (Libération)

Nel corso della giornata di oggi sono previste ancora forti interruzioni del servizio sui trasporti. Intanto, rinforzati dal risultato di ieri, e con mesi tensione imbottigliata e pronta a sfogarsi, i sindacati e le organizzazioni giovanili si riuniranno oggi nella sede del sindacato Force Ouvrière per decidere come procedere, e c’è chi ipotizza un’altra giornata di blocco totale già per martedì o giovedì prossimo. (le Monde)

I lavoratori delle ferrovie hanno confermato che lo sciopero continuerà per tutta la giornata di oggi, mentre i sindacati dei mezzi pubblici di Parigi sono stati ancora più ambiziosi, annunciando che il servizio non sarà ripristinato fino a lunedì. (France 24)

Le manifestazioni sono state generalmente pacifiche, con l’eccezione di qualche exploit da parte di infiltrati “black bloc.” Nonostante la reazione repressiva della polizia, la manifestazione a Parigi è riuscita comunque a raggiungere Place de la Nation. Lola Ruscio e Marion d’Allard hanno raccolto le testimonianze dei manifestanti parigini, che hanno commentato le violenze e l’azione di polizia come scenari ormai inevitabili. (l’Humanité)

Nel corso degli scontri a Parigi sono stati feriti anche tre giornalisti, in due casi è confermato che siano stati colpiti da granate di gas lacrimogeno, un terzo parla genericamente di “un colpo,” ma non è chiaro di che natura. (L’Obs)

Guarda i pompieri di Parigi, in sciopero, che proteggono i manifestanti dall’avanzare della polizia. (Twitter)

Categoria chiave all’interno delle proteste è stata quella degli insegnanti, scrive Mathias Thépot. Gli insegnanti sono tra i lavoratori più colpiti dalla riforma proposta, e già fortemente organizzati per opporsi alla “scuola della fiducia,” la riforma del ministro dell’Istruzione Blanquer della scorsa primavera. Negli ultimi anni le scuole francesi sono andate incontro a tagli non dissimili da quelli che hanno interessato anche l’Italia, con classi numerose, cronica mancanza di personale, tagli al personale di supporto. (Marianne)

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Mondo

Nancy Pelosi ha annunciato che la Camera statunitense inizierà a stendere gli articoli dell’impeachment contro Trump, spingendo per un calendario fitto e rapido, che porti ad un voto alla Camera prima di Natale. Il comitato giudiziario dovrebbe essere in grado di iniziare a dibattere e votare per gli articoli da presentare alla Camera già entro fine settimana prossima. (the New York Times)

Ma ha senso accelerare in questo modo, o sarebbe meglio continuare con le indagini? Un motivo per accelerare potrebbe essere il fatto che è ormai evidente che il partito Repubblicano non si spaccherà, e non si riuscirà a creare una maggioranza bipartisan al Senato per rimuovere davvero Trump dalla presidenza. A questo punto, reso pubblico quello che si poteva rendere pubblico, forse conviene cercare di chiudere la questione il più in fretta possibile. (Vox)

Sono scoppiati altri tre incendi nel bush australiano, che divampando si sono allargati fino ad unirsi a nord di Sydney. Gli incendi sono così vasti che nel corso della giornata di ieri molti hanno atteso con ansia l’inizio delle piogge, che sembrava imminente osservando le immagini al radar della regione. Invece, purtroppo, non erano nuvole da pioggia, ma il fumo degli incendi. La redazione del Guardian sta seguendo la situazione in diretta.

Baghdad. Un gruppo di paramilitari in abiti civili si è lanciato in un attacco violentissimo contro 25 contestatori anti–governativi vicino a piazza Tahrir, colpendoli con coltelli, cacciaviti e altri oggetti accuminati alla schiena, all’addome e alle braccia. Nel corso della giornata la città era stata attraversata da manifestazioni a favore dei corpi militari. Secondo fonti mediche di Al–Araby Al–Jadeed tutti i feriti sono fortunatamente in condizioni stabili. (Al–Araby Al–Jadeed)

Una ricostruzione agghiacciante del comportamento della polizia nel corso della repressione delle proteste in Egitto, quando furono arrestate più di 4000 persone. Ragip Soylu ha raccolto la testimonianza di un giovane turco arrestato al Cairo lo scorso settembre unicamente per la propria nazionalità — a causa dell’inimicizia tra Egitto e Turchia. (Middle East Eye)

La polizia indiana ha ucciso i quattro uomini sospettati di aver stuprato e ucciso una donna a Hyderabad la settimana scorsa. I quattro erano stati portati sulla scena del crimine per ricostruirne la dinamica e, secondo la polizia, hanno cercato di rubare le armi degli agenti e scappare. (BBC News)

Quello della violenza di genere resta un problema emergenziale in India: sempre ieri, una vittima di stupro è stata aggredita da un gruppo di uomini, che l’hanno picchiata, pugnalata e le hanno dato fuoco, mentre si recava in tribunale per testimoniare. La donna, miracolosamente, è sopravvissuta all’aggressione. (India Today)

Filippine. Negli ultimi tre mesi sono stati uccisi altri quattro attivisti ambientalisti. Secondo i dati di Global Witness, il paese è il più pericoloso al mondo per chi si batte a favore dell’ambiente. Malgrado Duterte avesse fatto campagna anche per fermare questi omicidi, e per fermare la corruzione nella politica, la situazione è peggiorata nel corso della sua presidenza. (Al Jazeera)

Italia

Gli ultimi dati diffusi dall’Istat certificano un aumento del reddito medio delle famiglie, che però rallenta in termini “reali” (cioè in riferimento al potere d’acquisto). Il dato più allarmante riguarda però le disuguaglianze: il reddito delle famiglie più abbienti è di sei volte superiore a quello delle famiglie più povere. I cittadini a rischio povertà sono oltre 12 milioni, ovvero il 20% dei residenti in Italia. (Istat, qui il report completo in pdf)

Dopo due ore di vertice a Palazzo Chigi, la maggioranza non è riuscita a trovare un’intesa sugli emendamenti alla Manovra: le spaccature riguardano ancora la “plastic tax” e la tassa sulle auto aziendali, su cui Renzi e i suoi stanno facendo muro. La riunione è stata aggiornata a questa mattina, perché i tempi sono stretti: lunedì il testo è atteso in aula al Senato, quando sarà posta la questione di fiducia. (Rai News / Corriere della Sera)

Gif di the Rundown

Conte è disponibile a trattare e ha chiesto di trovare soluzioni per rinunciare alle “microtasse” — che però significa rinunciare a circa 500 milioni di euro di gettito nel 2020. Italia Viva vorrebbe prenderli dal Reddito di Cittadinanza, ma per il M5S non è un’ipotesi accettabile. (HuffPost)

Nel campo dei 5 Stelle, Di Maio è preoccupato che il Pd voglia staccare la spina (magari dopo il risultato delle elezioni in Emilia Romagna), mentre deve guardarsi dai dissidenti interni: da una riunione dei capigruppo nelle varie commissioni alla Camera sarebbe emersa la minaccia di un documento per “sfiduciare” il capo politico, se la linea non dovesse cambiare. (Corriere della Sera / la Repubblica)

Tra un litigio e l’altro, il Consiglio dei ministri ha dato il via al disegno di legge delega per la riforma del processo civile. Se andrà in porto, la riforma modificherà profondamente la disciplina del contenzioso civile, riducendo i tempi e semplificando alcune procedure. (Adnkronos)

Il Presidente Mattarella ha concesso la grazia a Umberto Bossi: l’ex leader della Lega era stato condannato a un anno e 15 giorni di reclusione per vilipendio al capo dello stato — aveva definito “terùn” l’ex Presidente Napolitano. (AGI)

Milano

La Consulta ha dichiarato incostituzionali due disposizioni regionali sulla localizzazione dei luoghi di culto — comunemente note come “piano anti-moschee,” uno dei cavalli di battaglia della destra in Lombardia. Secondo la Corte, le due norme limitavano “irragionevolmente” la libertà di culto. (la Repubblica Milano)

Le proteste contro l’abbattimento degli alberi in via Bassini per fare spazio a un nuovo campus del Politecnico hanno ottenuto un primo risultato: i lavori sono stati messi in pausa, e oggi le parti in causa — il rettore Resta, l’assessore all’Urbanistica Maran e alcuni rappresentanti del movimento di protesta — saranno ascoltate in Commissione ambiente al Comune. Di fronte a Palazzo Marino alle 16 ci sarà un presidio in difesa del parco. (Evento Facebook)

Crisi climatica

Tre grossi incendi si sono sovrapposti a nord di Sydney, e sono ora troppo grandi per essere domati. È da circa un mese che gli stati australiani del New South Wales e del Queensland sono devastati da continui incendi sempre più violenti. Gli aggiornamenti in diretta sul Guardian.

Internet

Pochi giorni fa è scoppiato uno scandalo sulle “decorazioni di Natale” a tema Auschwitz, ma su Amazon si trovano anche molte magliette che glorificano il regime di Pinochet, ironizzando sui “voli della morte” con cui furono uccise o fatte sparire più di 3000 persone durante la dittatura. Dopo le polemiche, il colosso ha ritirato dalla vendita i prodotti incriminati. (the Guardian)

Cult

CIMON, un robot che riconosce lo stato d’animo di chi ha davanti assolutamente non uscito dai vostri peggiori incubi, è andato nello spazio per monitorare lo stato d’animo degli astronauti sulla Stazione spaziale internazionale. Speriamo non decida di fare niente di strano quando la sua missione sarà finita. (DW)

Foto di ESA

Forse, forse, la dittatura dei sans–serif sta finalmente arrivando al termine. (the Outline)

Volete provare il fondotinta di Trump? (È questo) Volete sapere quante scatoline di Tic Tac il presidente degli Stati Uniti vuole avere sempre sul proprio comodino? (Due pieni, e uno a metà) Leggete le storie dell’orrore che hanno da raccontare i lavoratori domestici di Trump. (the Washington Post)

Gif di Mic.com

Fondo del barile

Salvini da settimane sta montando una campagna contro la riforma del Mes, ma almeno ha capito di che cosa si tratta? A quanto pare no: un giornalista di Fanpage l’ha incalzato per chiedergli che cosa sono le CACs — le Clausole di Azione Collettiva, uno dei punti critici della riforma — ma lui non ha saputo rispondere e si è defilato rapidamente. “Salvini si informi prima di cosa parla, poi facciamo una discussione su questo,” ha commentato ieri il premier Conte. (YouMedia / Fanpage)

Ma Salvini non ha tempo di studiare i dossier nei dettagli, perché è impegnato in battaglie di civiltà ben più importanti: come quella contro la Nutella, che contiene “nocciole turche.” (la Repubblica)

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