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in copertina tutto l’entusiasmo di Giuseppe Conte, in una foto del 24 ottobre, via Facebook

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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Per la coalizione giallorossa la sconfitta in Umbria era prevista e prevedibile, ma forse non così tanto: con lo spoglio agli sgoccioli, la candidata del centrodestra Donatella Tesei è data al 58%, con circa 20 punti di vantaggio sullo sfidante Bianconi. Trionfa la Lega verso il 38%, ma è rilevante anche il risultato di Fratelli d’Italia, che con il 10% ha superato M5S e Forza Italia. L’Umbria sarà guidata da una giunta di destra per la prima volta in 50 anni — da quando esistono le Regioni. (la Repubblica)

“Abbiamo fatto un’impresa storica,” ha commentato Salvini, parlando di “festa della democrazia” e definendo Giuseppe Conte — che aveva svalutato la rilevanza di queste elezioni — un “omino.” “Qualcuno stanotte a Roma avrà qualcosa su cui riflettere.” (Sky Tg 24)

L’ex ministro dell’Interno punta tutto sull’estensione di questa vittoria a livello nazionale, insistendo — con un linguaggio che se non vogliamo definire eversivo possiamo definire almeno “costituzionalmente poco ortodosso” — “abusivo” l’attuale governo.

Dello stesso avviso Giorgia Meloni, che ha detto: “Fossi Conte rassegnerei le dimissioni domani. Ma il presidente del Consiglio ha ripetuto il concetto di pochi giorni fa, dicendo che l’Umbria conta come il 2% della popolazione italiana — un ottimo modo per stare simpatico agli elettori. (Corriere dell’Umbria, video / Adnkronos)

Se è vero che la percentuale di base per saggiare la tenuta della coalizione Pd-M5S era il 39%, il risultato di Bianconi — che si è assunto la responsabilità della sconfitta e ha detto che non farà “opposizione” ma “proposizione” — non è andato molto lontano. Ma l’esperimento resta fallimentare, e in particolare per la parte che fin dall’inizio era più scettica sulle possibilità di riuscita: il Movimento 5 Stelle, che si è fermato all’8%, dimezzando in 5 mesi i voti delle Europee, già dimezzati rispetto alle politiche precedenti. (Perugia Today)

Per questo, mentre Conte e Zingaretti minimizzano l’entità della sconfitta e invitano a non dare per morta l’alleanza, Di Maio è tentato di mandare a monte le future repliche in Calabria e Emilia Romagna. Ma il “capo politico” farà fatica, questa volta, a scansare il fuoco di fila dei dissidenti interni che, sconfitta dopo sconfitta, vorrebbero la sua testa. (HuffPost / Corriere della Sera)

Anche nel Pd — che comunque “tiene” sopra il 20% — c’è malcontento per l’alleanza con i 5S, ma Zingaretti è determinato ad andare avanti e addossa la sconfitta all’eredità di Renzi — riferendosi agli scandali sulla sanità che hanno fatto cadere la giunta precedente. Ma è proprio Renzi che, dopo essersi tirato fuori dall’alleanza al momento giusto, prova a gongolare e ostenta ottimismo: “C’è uno spazio politico enorme, una prateria sconfinata per Italia Viva. Il cui progetto non di certo quello di intrupparsi con i grillini.” (la Repubblica dietro paywall / il Messaggero)

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Mondo

Un comunicato delle Forze democratiche siriane annuncia il completo ritiro delle forze curde dal confine tra Siria e Turchia, in ottemperanza all’accordo stipulato tra Turchia e Russia a Sochi. L’annuncio specifica che la zona di confine sarà ora sorvegliata dalle forze del governo centrale, realizzando il compromesso raggiunto a Sochi, che truppe russe e di Damasco potessero muoversi lungo la “safe zone.” (Al–Araby Al–Jadeed)

Nell’undicesima giornata di proteste in Libano gli attivisti si sono organizzati per creare una cordata umana, composta da decine di migliaia di persone, lunga 175 km. Lo scopo della manifestazione era dimostrare una volta per tutte che “siamo uniti” — che il movimento ignora qualsiasi divisione regionale e riconosce come unico proprio avversario il governo. (Middle East Eye)

Continuano le proteste anche in Iraq, con l’ingresso dirompente di tantissimi studenti, che ha coinciso con la chiusura di scuole e università. Si sono tenute molte proteste fuori dalle scuole, mentre altri gruppi di studenti hanno preferito confluire nelle proteste generali. Tra sabato e domenica sono state uccise dalle forze di sicurezza 74 persone; da inizio mese — quando sono esplose le proteste per la prima volta — il conto dei morti è di 231 persone. Ma le condizioni economiche in cui versano i cittadini iracheni sono così gravi da spingerli a non fermarsi nemmeno di fronte alla repressione ultraviolenta. (Al Jazeera)

Donald Trump ha confermato la morte di Abu Bakr al-Baghdadi in una conferenza stampa che non possiamo non definire delirante. Chris Cillizza di CNN ha una lista esaustiva delle cose assurde dette dal presidente, ma per citarne alcune: Trump continuava a ripetere dettagli anche truculenti della morte di al–Baghdadi, per spiegare che è morto “da codardo”; ha ringraziato per la collaborazione la Russia e la Turchia, ma non i curdi; si è vantato di usare internet meglio dell’ISIS; ha annunciato che sta scrivendo un nuovo libro, e i suoi precedenti hanno venduto tutti molto bene. (CNN)

Secondo Michael Leiter, capo del Centro antiterrorismo nazionale statunitense dal 2007 al 2011, la descrizione della morte di al–Baghdadi non è stata dignitosa, soprattutto da un presidente degli Stati Uniti, che dovrebbe parlare con un tono più sobrio — dopotutto si tratta comunque di un’operazione in cui gli Stati Uniti hanno deciso di uccidere una persona. Se il presidente voleva fare un discorso aggressivo, continua Leiter, avrebbe dovuto al massimo elencare i molti crimini dello Stato islamico. (Vox)

Argentina. Il candidato dell’opposizione di centrosinistra Alberto Fernández ha vinto le elezioni al primo turno, raccogliendo più del necessario 45%, il 47,79%. Il presidente uscente Macri ha ammesso la sconfitta — era indietro già in tutti i sondaggi. La vittoria di Fernández è una chiara risposta alle politiche di austerità del governo uscente, nel contesto di una crisi economica che ha lasciato un terzo della popolazione del paese in condizioni di povertà. (BBC News)

Alle elezioni in Turingia il partito di sinistra Die Linke ha ottenuto un risultato record del 31%, piazzandosi al primo posto. La notizia però è soprattutto la crescita preoccupante dell’estrema destra di AfD, che supera la CDU di Angela Merkel ottenendo il 23,4%. In Turingia il partito è guidato da Björn Höcke, noto per aver definito “memoriale della vergogna” il memoriale della Shoah a Berlino. (DW)

Daniel Boffey e Jon Henley hanno ottenuto una bozza dell’accordo per rimandare la scadenza della Brexit fino al 31 gennaio 2020. Nel testo del documento è presente un’eccezione che permetterebbe al Regno Unito di uscire in anticipo se si troverà un accordo in tempo utile: l’uscita in quel caso sarebbe il primo del mese successivo all’approvazione di un accordo. I termini della nuova scadenza saranno probabilmente annunciati questa mattina. (the Guardian)

Contestatori e polizia sono tornati a scontrarsi a Hong Kong. Gli attivisti avevano organizzato una protesta contro episodi di violenza contro giornalisti e la comunità musulmana. Lo scorso 20 ottobre la polizia aveva usato un cannone ad acqua colorata, usato per poter rintracciare i contestatori una volta dispersi, colpendo anche una moschea nell’area di Kowloon. Gli effetti di cinque mesi di proteste iniziano a farsi sentire davvero: alla chiusura del terzo quadrimestre dell’anno, è ormai chiaro che Hong Kong sta entrando in recessione. (Hong Kong Free Press / Reuters)

Eventi

Sta per iniziare la terza stagione di Chiamando Eva, il nostro podcast su femminismo e questioni di genere: la prima puntata sarà dal vivo mercoledì prossimo in Santeria Paladini 8 a Milano, ospiti speciali Lumpa e Jonathan Bazzi. Non mancate, e mettetevi in pari con le puntate arretrate. (Facebook / Spotify)

Italia

I giorni ormai sono dieci, ma i 104 naufraghi a bordo della Ocean Viking ancora non hanno un porto di sbarco. Una vergogna esattamente uguale ai casi simili imposti dalla politica dei “porti chiusi” di Salvini, ma su cui pesa un silenzio di tomba sia dal governo, sia dai media. (Today)

Dopo un ritardo di 24 ore, invece, alla nave Open Arms è stata assegnata Malta come porto sicuro per sbarcare 44 migranti soccorsi al largo della Libia. L’imbarcazione in difficoltà era stata contattata da Alarm Phone, ma nessuna delle autorità statali allertate si è fatta carico del salvataggio: un copione già visto, che prevede di lasciare “mano libera” alla Guardia costiera libica anche a costo di far annegare le persone. (Fanpage)

Francesca Mannocchi è riuscita a intervistare Bija, il trafficante libico ricevuto con tutti gli onori dalle autorità italiane nel 2017. Bija conferma tutto, e aggiunge di essere stato ospite anche al Ministero dell’Interno. (l’Espresso, dietro paywall. L’intervista completa è sul cartaceo in edicola)

Secondo il Financial Times — qui l’articolo originale, purtroppo dietro paywall — Giuseppe Conte sarebbe stato consulente di un fondo di investimento sotto indagine in Vaticano. La consulenza, poche settimane prima di assumere l’incarico di governo, riguardava il controllo della società di telecomunicazioni Retelit — su cui poi si sarebbe pronunciato il secondo consiglio dei ministri del nuovo governo. Con una nota, Palazzo Chigi rigetta le accuse di conflitto di interesse: “In quel momento, ovviamente, nessuno poteva immaginare che, poche settimane dopo, un governo presieduto dallo stesso Conte sarebbe stato chiamato a pronunciarsi proprio sulla specifica questione oggetto del parere.” (il Fatto Quotidiano)

Milano

Oggi il Consiglio Comunale si dovrà pronunciare sull’“interesse pubblico” del progetto da 1,2 miliardi che prevede la costruzione di un nuovo stadio a San Siro: la maggioranza di centrosinistra vorrebbe porre alle due società sportive alcuni paletti, in primis la tutela dell’attuale stadio e la riduzione delle volumetrie previste. (il Giorno)

Ambiente

Ogni anno le due settimane dell’Oktoberfest portano a Monaco più di 6 milioni di persone, che consumano circa 250 mila salsicce, mezzo milione di polli, e sette milioni di litri di birre. Ma il festival produce anche 1500 kg di gas metano — una media di 6,7 microgrammi per metro quadrato al secondo, 10 volte l’inquinamento emesso dalla città di Boston. (Science)

Cult

Qualcuno che non avrebbe mai dovuto avere 334 mila dollari da spendere ha pagato 334 mila dollari per avere lo storico cardigan verde oliva di Kurt Cobain. (Dazed)

Nell’ultima puntata del podcast How do you like it so far Henry Jenkins e Colin Maclay chiedono a Cory Doctorow se la fantascienza può cambiare la politica del mondo reale — immaginando mondi migliori, o avvertendoci di che tipo di mondo stiamo costruendo. (How do you like it so far)

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