battisti

in copertina, foto via Twitter

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

È stato arrestato in Bolivia dall’Interpol Cesare Battisti. Il deputato federale e figlio del presidente Eduardo Bolsonaro ha anticipato che sta arrivando “il piccolo regalo” del Brasile per Matteo Salvini. (ANSA)

L’arresto è avvenuto alle 17 di ieri (22 ora italiana) a Santa Cruz ed è stato confermato dall’ambasciatore italiano in Brasile, Antonio Bernardini. A quanto pare, Battisti indossava una barba finta, e non avrebbe opposto resistenza agli agenti.

Il ministro della Giustizia Bonafede su Facebook ha commentato festosamente la notizia, scrivendo: “Giustizia è fatta!” (Alfonso Bonafede / Facebook)

Battisti era irreperibile da metà dicembre, quando il Tribunale supremo federale — l’organo che in un modo o nell’altro aveva continuato a proteggerlo dall’estradizione dopo la fine dell’era Lula-Rousseff — ne aveva ordinato l’arresto. (la Repubblica, 14/12/2018)

Matteo Salvini non ha ancora commentato la notizia, ma siamo sicuri lo farà presto: l’estradizione dell’ex terrorista dei Pac è da diverso tempo uno dei suoi cavalli di battaglia, e ora sarà un pretesto per vantarsi delle sue buone relazioni con il governo di estrema destra di Bolsonaro.

In realtà Bolsonaro, che in campagna elettorale aveva promesso più volte di rimuovere la protezione di Battisti, ha avuto un ruolo molto relativo: le procedure per l’estradizione erano già state avviate dal predecessore Michel Temer. Allo stesso modo, già gli scorsi governi italiani si erano impegnati per chiederne l’arresto: e infatti la notizia è stata commentata positivamente sia da Renzi che da Gentiloni.

Attorno a Cesare Battisti, condannato all’ergastolo per quattro omicidi (di cui tre commessi direttamente, uno in concorso) si combatte da quindici anni una battaglia più politica che giudiziaria. Ma come si è arrivati a questo punto? Un riassunto delle puntate precedenti. (VICE)

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Mondo

In un retroscena esclusivo di Greg Miller, il Washington Post rivela come Trump si sia impegnato per nascondere a funzionari e membri della propria amministrazione il contenuto delle sue conversazioni con Putin, arrivando a togliere di mano gli appunti di un interprete e a spiegare a un traduttore di non dover dire a nessuno cosa aveva sentito quel giorno. Chissà come mai. (the Washington Post, via Outline.com)

In risposta allo scandalo, Trump ha telefonato a Fox News, assicurando che sarebbe disponibile a pubblicare i dettagli della sua conversazione con Putin a Helsinki. “Certo che potrei farlo, non me ne frega niente,” è stata la difesa molto convincente del presidente degli Stati Uniti. (Politico)

Un nuovo attentato a Herat, presso una stazione di polizia, ha ucciso tre poliziotti e due civili. Le autorità afghane hanno risposto con forza contro gli aggressori, e ne hanno a loro volta ucciso uno. Altri due uomini sarebbero in fuga. (CNN)

I gilet gialli sono tornati in strada per la nona volta. Secondo le autorità, in tutto il paese avrebbero manifestato circa 84 mila persone — in aumento rispetto alla settimana scorsa. (BBC News)

Il movimento, per voce del collettivo La France en colère, ha anche tenuto il suo primo raduno nazionale a Bourges, scelta per la sua posizione geografica centrale. C’erano più di 6000 persone. (le Monde, dietro paywall)

A Parigi una fuga di gas in un panificio nel quartiere dell’Opera ha causato ieri mattina una violenta esplosione. Tre i morti: due vigili del fuoco intervenuti sul posto, e una cittadina spagnola, mentre è rimasta ferita in modo grave una ragazza italiana. (Euronews / la Repubblica)

Secondo Alexandre Vesperini, consigliere del VI Arrondissement, la rete di distribuzione del gas a Parigi è in una “condizione catastrofica.” (le Parisien)

Mancano solo due giorni al momento della verità per l’accordo sulla Brexit di Theresa May. La Prima ministra britannica è tornata a scrivere sul Sunday Express minacciando la “catastrofe democratica” che un voto contrario alla sua proposta rischierebbe di causare. (Sunday Express)

Più di 1300 poliziotti sono stati impiegati in Germania in una gigantesca operazione contro i clan criminali attivi nel nord-ovest del paese. (DW)

In Serbia continuano le proteste contro il presidente Vucic: anche ieri migliaia di persone sono scese in piazza a Belgrado. I manifestanti accusano Vucic, oltre che di tendenze autocratiche, di non aver saputo gestire le relazioni con il Kosovo. (Balkan Insight)

Rahaf al-Qunun, la diciottenne saudita bloccata all’aeroporto di Bangkok mentre fuggiva dalla propria famiglia, è arrivata sana e salva in Canada, dove gli è stato concesso l’asilo politico. (the Guardian)

Italia

Vi ricordate quando Di Maio sosteneva che fossimo “alle soglie di un nuovo boom economico”? (Dovreste, era solo due giorni fa) Qualcuno deve aver spiegato al ministro del Lavoro che il resto del mondo, in questo momento, teme invece una nuova recessione. (la Repubblica)

Secondo il ministro, in caso di recessione è importante aiutare i più deboli. Sarà in questa logica che il governo ha confermato il finanziamento da 70 mila euro per Radio Padania, proprio da quel fondo per finanziamenti pubblici a testate e emittenti che il Movimento 5 Stelle da sempre dice di voler abolire. (Giornalettismo)

Gif di Dmitterhofer.

La manifestazione di Casapound contro la bandiera della Pace esposta presso il comune di Cerveteri è andata a finire abbastanza male per i fascisti, che si sono visti sovrastati in numero dai manifestanti antifascisti e che hanno dovuto ricevere dal sindaco della città una copia della Costituzione italiana, per provargli a spiegare che la pace “è un valore della nostra nazione.” (Dire)

Secondo Roberto Rossini, presidente delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), il governo sta sottovalutando i tempi operativi di partenza per il reddito di cittadinanza. Secondo Rossini, tra l’altro, il reddito di cittadinanza costituirebbe un passo indietro rispetto al Rei per la lotta alla povertà assoluta. (la Repubblica)

Sarebbero stati trentamila i manifestanti Sì Tav che sono scesi in piazza a favore della Torino Lione. In mezzo a cartelloni acuti come “Sveglia, il mondo cambia ad alta velocità,” tra i contestatori contro il governo c’era anche il primo partito di governo. (la Repubblica Torino)

Salvini ha più volte proposto un referendum per risolvere l’impasse del governo — opzione che ha sempre spaventato il Movimento 5 Stelle. Ma ora, forse, qualcosa si muove in questo senso: Di Battista, pur confermando che “la Tav non si deve fare e non si farà,” ha anche detto che non sarà “mai contrario a un referendum.” Come le due cose siano compatibili, non lo sappiamo. (la Stampa)

Di Maio ha ripetuto che nel contratto di governo ci sarebbe la revisione del progetto. Ma anche dal ministro iniziano ad esserci i primi cedimenti verso la possibilità di un referendum. (la Repubblica)

Milano

“Una vita da scienziata”: una mostra fotografica contro gli stereotipi di genere nella ricerca. (la Repubblica Milano)

Cult

Non potete perdere questa faida tra musei su Twitter per decidere chi abbia “la miglior papera.” (Global News)

Alle autorità del Tajikistan non piacciono le barbe, viste come un elemento culturale straniero e segno di estremismo religioso, al punto che se avete la barba è probabile che non vi diano il passaporto. (Radio Free Europe)

Questo cortometraggio di Maxime–Claude l’Ecuyer porta il famoso monologo di Amleto nell’universo di Guerre Stellari. (Gizmodo)

Ma parliamo di Britney Spears, in occasione dei vent’anni di “Baby One More Time.” (Vulture)

Spazio

Guarda Space X mandare per la prima volta il 10% dei propri dipendenti a casa :( (Boing Boing)

Giornalismi

Middle East Eye intervista Reem Sulaiman, giornalista saudita ora richiedente asilo in Olanda. Sulaiman non ha mai raggiunto la fama internazionale di Khashoggi, e anzi, per anni ha scritto su stampa vicina al regime saudita, ma era comunque troppo indipendente. Questa è la sua storia. (Middle East Eye)

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