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Le lingue straniere sono sempre più utilizzate e rappresentano un importante plus soprattutto in ambito professionale.

Negli ultimi anni questo aspetto sta acquisendo sempre più valore e avere una conoscenza delle lingue piuttosto sommaria, se non delle serie lacune, può limitare notevolmente le possibilità di successo nel mondo del lavoro.

Scopriamo quindi i motivi per i quali è diventato indispensabile conoscere almeno una lingua straniera e in che modo è possibile mettere da parte la pigrizia durante l’apprendimento.

L’utilità delle lingue nel lavoro (e non solo)

Le lingue straniere sono ormai indispensabili nel mondo del lavoro e l’inglese in particolare è quella più richiesta in assoluto. Le aziende si dimostrano infatti sempre più attente a questa competenza, preferendo candidati che possono vantare un livello linguistico avanzato e facendo sostenere prove di lingua anche nel corso del colloquio. Secondo quanto riportato da una ricerca condotta da ABA English, infatti, il 60% degli intervistati tra i 20 e i 44 anni ha dichiarato di aver sostenuto un test linguistico in fase di colloquio, dato dimostra il peso che ha la padronanza delle lingue straniere in questo settore.

Inoltre, è bene sapere che la conoscenza di almeno una lingua straniera non dà vantaggi solo in ambito professionale, ma fa bene anche alla salute: secondo quanto riportato da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Edimburgo, infatti, parlare più lingue consente di contrastare il declino cognitivo dovuto all’invecchiamento.

Come imparare una nuova lingua e superare la pigrizia

Prima di tutto bisogna armarsi di pazienza: non commettere errori in fase di apprendimento è praticamente impossibile ed è proprio grazie agli sbagli che si fanno volta per volta che si impara a utilizzare i termini e le espressioni straniere in maniera corretta. A questo proposito, la tecnologia può rivelarsi un ottimo aiuto: è infatti possibile ricorrere a siti come Babbel, molto utili sia per l’apprendimento di una lingua a partire da zero, sia per il miglioramento della pronuncia dell’inglese, ad esempio, evitando i classici errori che fanno i parlanti italiani. 

Un altro trucco sta nel non avere fretta e procedere per piccoli step, fissando degli obiettivi da raggiungere a breve termine che siano fattibili: solo così si eviterà la classica fase di scoraggiamento, continuando il graduale percorso di apprendimento linguistico grazie a degli stimoli costanti nel tempo. 

Se se ne ha l’occasione, poi, è bene viaggiare il più possibile o risiedere per alcuni mesi nel paese straniero dove si parla la lingua studiata: in questo modo è infatti possibile avere un contatto reale e concreto con la lingua, la cultura e l’atmosfera del luogo, cose che non è possibile fare proprie esclusivamente con lo studio.