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C’è chi specifica subito di fumare marijuana, chi chiede di liberare la stanza nel weekend e chi posta una sua foto avvenente per aumentare le chance di essere scelta: trovare casa a Milano è una vera “giungla.”

Milano è la città d’Italia dove si vive meglio, almeno secondo una recente classifica del Sole 24 Ore: è quella più vicina a capitali europee come Londra e Parigi e con più servizi e opportunità nel nostro paese. Per questo sembra che tutti stiano cercando casa a Milano. Fra queste persone c’ero anche io, e dopo un estenuante mese di ricerca ho finalmente trovato un stanza in cui stare. Nel frattempo, però, pur avendo cambiato cinque case in tre paesi diversi negli ultimi anni, mi sono trovato davanti ad una serie di annunci assurdi, che hanno reso trovar casa a Milano una delle esperienze più dure della mia vita.

Per trovarsi in difficoltà nella ricerca di una stanza o un posto letto all’ombra della Madonnina non bisogna essere eccessivamente schizzinosi o senza un soldo: la domanda è così alta rispetto all’offerta che trovare una stanza che non sia uno sgabuzzino o in qualche scomoda località dell’hinterland è comunque un’impresa. Ogni annuncio con un prezzo sotto la media si potrebbe infatti rivelare un posto letto ricavato da una sala da pranzo divisa con separé di cartone (sì, esistono), oppure l’ingresso in un infinito processo di selezione, che assomiglia più ai provini per X-Factor che a un contratto di locazione. Fra gli annunci si nascondono anche proposte a sfondo sessuale e vere e proprie truffe.

Dog-sitter

C’è chi, in realtà, non cerca un coinquilino ma un dog-sitter. Come un annuncio per una stanza nel quartiere Isola, uno dei più richiesti della città: la stanza è “solo per animalisti,” in quanto “viene chiesto metà del canone normalmente richiesto in zona, in cambio di una mano nella gestione del cane anziano e disabile.” Qualcuno si spinge ancora oltre: non bisogna solo amare i cani ed essere pronti a trasformarsi in dog-sitter, ma anche possedere un cane da far giocare con la cagnolina dell’altra inquilina: “RIVOLTO SOLO A CHI CERCA UNA STANZA ED HA UN CANE. NON RISPONDO NEMMENO A CHI MI SCRIVE “NON HO CANI MA NON HO PROBLEMI A VIVERCI ASSIEME” SOLO CON CANI!!! IO HO UNA BOULEDOUGE FRANCESE FEMMINUCCIA DOLCISSIMA E VORREI TROVARE QUALCUNA CHE LE FACESSE DA COMPAGNIA.”

Qualche proposta, sempre sullo stesso genere, è più criptica: l’annuncio di affitto in “villetta easy” a Melegnano, per esempio, è corredato solo da due foto: un cerchio nel grano e un simbolo della pace in versione psichedelica, che fanno pensare più a qualcuno interessato alle droghe sintetiche che alla pulizia del coinquilino.

La truffa

Una capitolo a parte lo costituiscono le truffe. Tanti ragazzi che vanno via di casa per la prima volta e che si trovano davanti ad una ricerca esasperante, ripongono spesso troppa fiducia nel prossimo, versando caparre prima di vedere la casa o senza nessun contratto, spesso su Postepay dai versamenti poco sicuri e tracciabili.

Una truffa più sofisticata è quella del padrone di casa che, per ragioni lavorative, si è dovuto trasferire all’estero e vuole affittare la propria casa a Milano. Queste case sono solitamente più belle del normale e con un prezzo inferiore. I meno furbi inseriscono foto di stock che rendono subito riconoscibili arredamenti nord-europei o inglesi, come orrende moquette introvabili in Italia da almeno trent’anni ma che vanno molto oltremanica. I truffatori più scaltri costruiscono però annunci credibili, con un italiano quasi perfetto, e rispondono alle domande di chi gli scrive. Puntualmente, però, arrivano alla solita richiesta: siccome si trovano all’estero, sono pronti a prendere un volo per mostrarti la casa ma tu, per dare loro garanzie e non fargli fare un viaggio a vuoto, devi essere così gentile da versare del denaro sul conto di un amico o un familiare.

Nel mio caso, i proprietari si erano trasferiti ad Atene e dopo un rapido scambio di email questa è stata la proposta arrivata: “La mia idea è se puoi fare un bonifico di 900 euro a TUO PADRE, utilizzando un servizio di trasferimento di denaro chiamato MONEY GRAM. NON devi mandarmi soldi prima di visitare il mio appartamento, è sbagliato se hai capito in questo modo. Devi fare il bonifico a TUO PADRE, non a me, hai capito? Devi fare il bonifico a TUO PADRE per dimostrarmi che hai i soldi pronti per l’affitto, in questo modo posso prenotare il mio volo senza preoccupazioni.”

Nell’inviare la ricevuta del pagamento si finirà per fornire alla truffatrice anche il numero di riferimento utile per ritirare il denaro; questa potrà così recarsi in una filiale Western Union e, con un documento falso, mettere le mani sui vostri soldi.

I vegetariani

Un altro classico sono le persone che fanno scelte alimentari diverse dall’onnivorismo, ma pretendono di vivere solo con persone che condividano i loro gusti alimentari. Questo annuncio lo specifica fin dal titolo, “Graziosa camera singola PER VEGETARIANI,” ma sembra che una volta contattata lo metta ancora più in chiaro. Una ragazza che aveva parlato con chi aveva messo l’annuncio ha scritto di aver ricevuto questo messaggio: “L’importante è che non mi cucini, in una casa che non ha mai visto l’animale cucinato, carne o pesce, però puoi mangiarli in scatola o affettati oppure può mangiare fuori.”

L’ambiguità

Più volte nel corso degli anni sono state documentate situazioni in cui dietro annunci di locazioni si trovavano richieste di favori o prestazioni sessuali. In molti casi invece non si può essere sicuri che dietro si celi qualcuno con un secondo fine, ma diversi campanelli d’allarme fanno presagire una situazione poco chiara. C’è per esempio chi offre affitti a prezzi stracciati, sottolineando di essere uomo serio e distinto: “Posto letto a ragazza; Io sono uomo distinto e serio; 100 euro”. O chi addirittura chiede solo 60 euro (!) in una città come Milano, cercando una “ragazza/donna seria”, che dovrebbe condividere la stanza da letto di un monolocale (anche il letto?) con uomo e “mantenere pulita la casa.”

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Ma non sono solo gli uomini a postare annunci ambigui. C’è chi affitta un “monolocale in condivisione con la sottoscritta a giovani studenti di mentalità aperta milanesi.” Se siete giovani e di mentalità aperta (qualunque cosa voglia dire) con soli 200 euro potete quindi affittare un letto. Chi ha messo l’annuncio specifica che il primo contatto avverrà via Kik, un’app di messaggistica che non richiede il numero di telefono, consentendo di iscriversi in completo anonimato con il solo username, e che negli anni è stata dichiarata più volte non sicura per fenomeni di sexting o pedofilia.

Discriminazioni etniche

Più volte negli ultimi anni sono stati riportati dalla stampa annunci discriminatori di proprietari che in tutta la penisola non volevano affittare casa agli stranieri, e anche a Milano se ne trovano spesso. Talvolta però capita anche di trovarsi nella situazione opposta: in questo caso la poca dimestichezza con l’italiano e diverse esigenze culturali possono far venir fuori annunci davvero bizzarri. In un caso il proprietario chiede di non fumare e di non mangiare maiale, in osservanza della sua fede musulmana, si presume. E proprio per i più dediti alla preghiera c’è uno sconto: chi prega cinque volte in un giorno avrà un prezzo agevolato. Il proprietario non si dice però chiuso ai non musulmani: afferma infatti di accettare anche i napoletani o i pugliesi, ma non i curdi ¯\_(ツ)_/¯


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