Oggi è la prima Giornata della Memoria e dell’Accoglienza
La Giornata vuole ricordare le vittime della migrazione, ossia tutte quelle persone che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa per iniziare una nuova vita, dopo essere scappati da guerre, dittature e persecuzioni.
Il 16 marzo 2016 il Senato italiano ha approvato l’istituzione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.
La Giornata del 3 ottobre, il primo Giorno della Memoria e dell’Accoglienza, vuole ricordare le vittime della migrazione, ossia tutte quelle persone che hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa per iniziare una nuova vita, dopo essere scappati da guerre, dittature e persecuzioni.
La data in cui si celebra è stata scelta in memoria della tragedia del 3 ottobre 2013, quando 386 migranti persero la vita a mezzo miglio dalle coste di Lampedusa.
Il barcone dove si trovavano i profughi, in maggioranza di origine eritrea, naufragò di fronte alle coste italiane. Furono ritrovati 366 corpi, e fra loro vi erano moltissime donne e bambini. Il numero presunto dei dispersi è di circa 20 persone, mentre i sopravvissuti sono 155.
In seguito al naufragio, il governo Letta ha indetto un’operazione di pattugliamento nel Mediterraneo, l’Operazione Mare Nostrum, sostituita a novembre 2014 da Frontex Plus, programma dell’Unione Europea per il controllo delle frontiere.
Mare Nostrum, svolta dalla Marina e dall’Areonautica Militare, ha salvato molte vite, soccorrendo barconi carichi di migranti che cercavano di attraversare il Canale di Sicilia. L’obiettivo dell’Operazione, però, non era solo militare e umanitario: infatti, si poneva anche il compito di “assicurare alla giustizia tutti coloro i quali lucrano sul traffico illegale di migranti.”
Nel corso del suo periodo di attività, Mare Nostrum ha soccorso oltre 100.000 migranti, di cui i minori superavano i 9.000. L’Operazione ha anche portato all’arresto di oltre 500 scafisti e alla confisca delle navi su cui venivano trasportati i profughi.
L’era di Mare Nostrum è finita a novembre 2014, quando l’operazione è stata sostituita dai piani europei per il controllo delle frontiere. Il numero dei soccorsi è diminuito, dato il minor spiegamento di navi di soccorso, e il numero delle vittime è di nuovo aumentato.
Nonostante le tragedie e i continui naufragi, la situazione non è cambiata. L’UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, evidenzia infatti che da settembre 2015 i morti e dispersi nel Mediterraneo hanno superato le 4.176 persone. Si stima, inoltre, che ogni giorno perdano la vita nel nostro mare undici persone, fra cui anche donne e bambini.
Sebbene siano subentrati nuovi accordi per cercare di ridurre gli arrivi di migranti in Europa, come quello siglato fra Unione Europea e Turchia sulla chiusura della rotta balcanica, il numero di profughi che arriva in Europa è rimasto stabile, aggirandosi attorno ai 115.000. Quello che è cambiato, invece, è il numero delle vittime — che è aumentato notevolmente. Se nell’anno scorso si calcolava che un migrante su cinquantadue perdesse la vita nel Mediterraneo partendo dalle coste del Nord Africa, il tasso nel 2016 è aumentato e attualmente la probabilità di morire nel nostro mare è una su quarantadue.
In seguito al tragico naufragio del 2013, sull’isola di Lampedusa è nato il Comitato 3 Ottobre, un’organizzazione senza fini di lucro che si era posta il fine di far istituire la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza nella stessa data.
Il Comitato è riuscito nel suo intento, ma si pone anche altri obiettivi, come quello di creare corridoi umanitari così che nessuno debba più morire nel Mediterraneo. Un altro fine dell’organizzazione è, invece, il fornire una accoglienza adeguata ai migranti che scappano dalle persecuzioni, oltre che permettere la loro integrazione in Europa.
Il Comitato 3 ottobre, per realizzare i suoi obiettivi, propone una serie di incontri sul territorio, fornendo un punto di riferimento per chi vuole conoscere il fenomeno migratorio e promuovendo la multiculturalità.
L’organizzazione, inoltre, ha creato a Lampedusa il Giardino della Memoria, un parco dove sono stati piantati 366 alberi, uno per ogni vittima.
A tre anni dal naufragio, 25 fra i sopravvissuti sono tornati a Lampedusa per raccontare la propria testimonianza. Dopo essere sbarcati in Italia, sono riusciti a raggiungere il Nord Europa. Alcuni studiano, altri lavorano, ma il ricordo del naufragio resta per loro indelebile.
I sopravvissuti sono stati accolti nell’Isola per la seconda volta da chi li aveva abbracciati tre anni prima al loro arrivo, dagli abitanti di Lampedusa. Fra questi, il presidente del Comitato 3 Ottobre, Tareke Brhane che ha organizzato tre giorni di ricordo della strage. “L’Europa inizia da Lampedusa” è lo slogan del Comitato, insieme a “proteggere le persone e non i confini.”
Per la Giornata della Memoria e dell’Accoglienza sono state istituite numerose iniziative a livello nazionale. Alcune di queste si possono trovare a questo link.