Il Primo Ministro britannico Theresa May ritiene che ci dovrebbe essere una distinzione tra “migranti politici” e “migranti economici”, che i migranti intenzionati a chiedere lo status di rifugiati debbano farlo nel primo paese europeo in cui mettono piede e che il Regno Unito aumenterà i suoi sforzi finanziari in proposito, nonostante stia “già facendo la sua parte”. May renderà pubbliche le sue dichiarazioni a New York, durante un summit ONU, secondo quanto riporta la BBC.

Il summit sarà incentrato sulle migrazioni e in teoria dovrebbe focalizzarsi sul garantire “un approccio più umano e coordinato” sulla politica migratoria. In queste stesse ore, nella Grande Mela, si stanno tra l’altro diffondendo seri allarmi sicurezza, dato che una cellula terroristica sembra decisa a sfruttare la passerella internazionale per le proprie azioni, con conseguenze inaspettate ed inquietanti.

Le posizioni espresse dal Primo Ministro britannico però non sembrano essere molto costruttive in tal senso.

Ad esempio, già oggi i migranti dovrebbero chiedere asilo nel primo Paese europeo su cui mettono piede, secondo quanto stabilito dal famigerato Trattato di Dublino. Questa norma però è stata aspramente criticata sia dai paesi di arrivo, come l’Italia o la Grecia, sia da chi fa notare come sia in contrasto con la libertà di movimento delle persone attraverso l’Europa.

Inoltre il Governo britannico si è distinto recentemente per alcune iniziative niente affatto concilianti o tese a garantire “un approccio più umano e coordinato”, come la costruzione di un ulteriore muro a Calais per cercare di arginare ulteriormente il flusso migratorio verso le proprie coste. Theresa May è arrivata al vertice del governo d’oltremanica dopo il clamoroso voto del Regno Unito per uscire dall’Unione Europea, imbastendo un governo conservatore che dovrebbe traghettare il Paese fuori dalla Comunità continentale.