La rotta della neve: il muro italiano è a Bardonecchia
Siamo stati a Bardonecchia, in provincia di Torino, a capire cosa spinge i migranti a rischiare la vita in montagna per arrivare in Francia.
Siamo stati a Bardonecchia, in provincia di Torino, a capire cosa spinge i migranti a rischiare la vita in montagna per arrivare in Francia.
Ogni giorno, decine di profughi afghani cercano di imbarcarsi abusivamente sulle navi dirette in Italia, rischiando la vita.
Oltre 600 mila rifugiati Rohingya sono fuggiti dal Rakhine, regione del Myanmar, dall’ottobre del 2016, trovando ospitalità nei campi profughi del Bangladesh.
“Giocare non è solo divertente. È anche un’esperienza emotiva, e soprattutto formativa,” lo dice Florent Maurin, il game designer autore di Bury Me, My Love.
Per tutto il pomeriggio, “Noi, cittadin* del mondo” ha animato via Caracciolo, con la partecipazione di numerose sigle e associazioni anti-razziste della città.
“Hanno bisogno di tutto. Stiamo con loro, ascoltiamo le loro storie, hanno bisogno di sentire che qualcuno li aiuti”
Non è l’exploit di un poliziotto violento, ma un riassunto di brutale franchezza della politica del governo e dell’Unione Europea in materia di immigrazione.
Si tratta di uno sgombero di dimensioni gigantesche, come a Roma non se ne vedevano da anni.
A sfogliare i giornali dei giorni più caldi dell’emergenza si ritrova gran parte del lessico a cui siamo familiari.