L’assurda guerra delle mascherine tra Lombardia e governo
La nuova ordinanza della Lombardia, che impone l’obbligo di coprirsi il volto quando si esce di casa, sembra più che altro una mossa di propaganda
La nuova ordinanza della Lombardia, che impone l’obbligo di coprirsi il volto quando si esce di casa, sembra più che altro una mossa di propaganda
Tra meme, sciabole e lanciafiamme, il presidente della regione Campania sta sfruttando l’emergenza sanitaria per guadagnarsi la rielezione.
Nelle ultime settimane oltre all’aumento dei contagi stiamo prendendo confidenza con un altro problema, quello legato alla salute mentale degli operatori sanitari e delle persone costrette da quasi un mese all’isolamento.
A quasi due mesi dalla diffusione dei contagi nel nostro paese resta ancora senza risposta una domanda fondamentale: perché il nostro paese si è rivelato così impreparato?
Controlli con i droni, multe sempre più salate per chi esce di casa, cartelli minacciosi: il governo e le regioni hanno deciso di scaricare sui comportamenti individuali le responsabilità di un’emergenza gestita in modo disastroso.
Senza conoscere nel dettaglio il quadro clinico dei singoli pazienti, è difficile dirlo. Ma le “patologie pregresse” da sole non bastano a spiegare l’elevata letalità che l’epidemia da Covid-19 sta registrando in Italia.
Dopo le richieste dei sindacati e dei sindaci delle zone più colpite, il governo ha accettato di vincere le resistenze di Confindustria — ma con una decisione tardiva e di cui ancora non si conoscono i dettagli.
I dati attuali sui controlli degli spostamenti mostrano una percentuale molto bassa di denunciati rispetto alle persone controllate: più che una misura per contenere il contagio, sembra una “militarizzazione strategica.”
L’accanimento contro chi fa sport all’aperto durante la quarantena colpevolizza i singoli e distrae dalle responsabilità politiche di un’emergenza gestita disastrosamente, specialmente nelle province di Bergamo e Brescia.