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Il cordone, partito dalla stazione San Giovani poco dopo le 20, ha sfilato pacifico per le vie della città, tra i cori intonati dai migranti orchestrati dagli organizzatori — principalmente membri della rete Como senza frontiere — e guidati dai blocchi di carabinieri in tenuta antisommossa. Ogni tanto, qua e là, ai lati del corteo — si stima abbiano partecipato all’incirca 300–350 persone — sono comparsi membri dei gruppi di destra locali, che tuttavia non hanno intrapreso alcuna azione di protesta degna di nota. Giunti a San Rocco, i migranti sono stati scortati nuovamente al campo della stazione dalle forze dell’ordine, dove passeranno le prossime notti, fino al trasferimento nei container. Lungo la strada, un gruppo di esponenti di No Borders di circa 50 persone ha cercato lo scontro con i carabinieri, ma il breve episodio non ha avuto seguito. Nel pomeriggio della giornata di oggi è atteso l’arrivo in città di Matteo Salvini, che si dice “solidale ai cittadini che da settimane convivono con centinaia di clandestini (e centri a-sociali) che ne fanno di tutti i colori.”
Come sappiamo, a lui ne va bene solo uno.

La tensione resta alta.