in copertina, foto aerea da Ahvaz, durante i funerali di Suleimani, via Twitter
Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.
Il parlamento iracheno ha reagito all’attacco drone non autorizzato con cui gli Stati Uniti hanno assassinato Suleimani concedendo un’importante vittoria all’Iran: è passata una risoluzione che chiede al governo di porre fine alla presenza di truppe straniere in Iraq — e di impedire l’uso e il passaggio su terra, acqua, e spazio aereo iracheno. In questo momento sono presenti nel paese circa 5200 soldati statunitensi. Trump ha risposto al voto del parlamento dichiarando che gli Stati Uniti hanno costruito in Iraq una base aerea “straordinariamente costosa,” e che le truppe lasceranno il paese solo in caso l’Iraq sia disposto a pagargli il costo della base. Trump ha anche minacciato di imporre sanzioni durissime contro l’Iraq, “che faranno sembrare le sanzioni all’Iran quasi timide.” (Middle East Eye)
Centinaia di migliaia di persone (secondo la TV di stato iraniana addirittura milioni) si sono riversate nelle strade di Ahvaz, in Iran, per celebrare Suleimani e protestare contro l’aggressione statunitense. Tutti i presenti erano vestiti a lutto. La partecipazione è stata così massiccia che il governo iraniano ha dovuto cancellare un secondo evento, previsto per oggi a Teheran, per necessità logistiche — chiedendo ai cittadini di attendere la processione prevista per lunedì. (Al–Araby Al–Jadeed)
Quanta gente c’era in strada a Ahvaz? Così tanta. (Twitter)
This is the largest crowd I’ve ever witnessed in my life. I’ve never seen Iranians so unified, ever.
This is Suleimani’s funeral in Ahvaz, Iran.
Trump has no idea what he has done.pic.twitter.com/ScUhduX96S
— Amir (@AmirAminiMD) January 5, 2020
Intanto, in un messaggio televisivo, l’Iran ha annunciato che non rispetterà più i limiti di arricchimento dell’uranio stabiliti dall’accordo del 2015 con i paesi membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e con la Germania. Nel comunicato, Teheran rinnova il proprio impegno a mantenere aperto il negoziato con i paesi europei, che però finora non sono riusciti a offrire al paese una soluzione per vendere il proprio greggio nel contesto delle sanzioni statunitensi. (Al Jazeera)
Trump è tornato a minacciare di colpire obiettivi “culturali” se l’Iran dovesse rispondere all’assassinio di Suleimani. Parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One il presidente degli Stati Uniti ha commentato dicendo che, se l’Iran “poteva uccidere la nostra gente,” allora gli Stati Uniti potevano distruggere i loro siti culturali. Ovviamente, distruggere beni culturali e luoghi di culto è considerato un crimine di guerra secondo la Convenzione dell’Aja che anche gli Stati Uniti hanno firmato nel 1954. (HuffPost.com / BeniCulturali.it)
Il ministro degli Esteri iraniano Zarif ha risposto alle minacce di Trump accusandolo di voler “emulare l’ISIS”:
A reminder to those hallucinating about emulating ISIS war crimes by targeting our cultural heritage:
Through MILLENNIA of history, barbarians have come and ravaged our cities, razed our monuments and burnt our libraries.Where are they now?
We’re still here, & standing tall.
— Javad Zarif (@JZarif) January 5, 2020
Cercando di limitare i danni in una situazione già delicatissima, il segretario di Stato Mike Pompeo ha dichiarato, in un’intervista ad ABC News, che gli Stati Uniti “rispetteranno la legge [internazionale].” (ABC News)
In Italia si discute molto della possibilità che il drone che ha ucciso Suleimani sia partito dalla base siciliana di Sigonella. Ma è così? L’indiscrezione gira da un paio di giorni, ma il ministero della Difesa e quello degli Esteri hanno smentito. Oltretutto, il tipo di drone usato nell’attacco non avrebbe l’autonomia per volare da Sigonella fino a Baghdad e tornare indietro. Il dibattito sull’utilizzo delle basi statunitensi su suolo italiano si è comunque riacceso, e sono molte le voci politiche — da LeU a Civati — che hanno chiesto al governo di “chiarire.” (il Sole 24 Ore / Twitter)
Matteo Pugliese, ricercatore dell’Ispi, argomenta che, se Trump dovesse essere rieletto, “il suo uso spregiudicato e imprevedibile della forza militare” dovrebbe spingere il governo italiano a riconsiderare la presenza delle basi statunitensi. (HuffPost)
In ogni caso non è ancora chiaro da dove sia partito effettivamente il drone, perché anche il Kuwait ha negato che siano state utilizzate le basi militari presenti nel paese. (Arab Times)
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Mondo
Tre cittadini statunitensi (un militare e due contractor) sono morti in un attacco del gruppo islamista al-Shabab contro una base militare in Kenya, nella regione costiera di Lamu. Altre due persone sono rimaste ferite. È la prima volta che al-Shabab attacca direttamente le truppe statunitensi nel paese. (BBC News)
Nonostante il voto contrario del parlamento libico, Erdogan ha annunciato che le truppe turche si stanno muovendo per avviare un centro operativo in Libia. La Turchia non invierà “forze di combattimento,” ma squadre “differenti” che si occuperanno di missioni di coordinazione. (DW)
La crisi in Venezuela si è ulteriormente aggravata: mentre Guaidó è rimasto bloccato fuori dal palazzo da un blocco di polizia, il collega Luis Parra, anche lui all’opposizione, è stato eletto nuovo speaker del parlamento. Poche ore dopo, Maduro ha confermato la carica di Parra, dichiarando che sarebbe stata la stessa opposizione a rinnegare la leadership di Guaidó. Intanto, l’auto–proclamato presidente si è riunito con un gruppo di parlamentari a lui fedeli in una sede di un giornale, e si è fatto confermare la carica di speaker in quella sede, dicendo che ricoprirà entrambi i ruoli. (France 24)
Il favorito alla candidatura della leadership del Labour, Keir Starmer, ha aperto la propria campagna cercando di mettersi al riparo dalle critiche di non essere abbastanza “di sinistra,” e di archiviare la questione della Brexit, dichiarando che ormai si tratti di una cosa fatta. Diametralmente opposta, ha presentato la propria candidatura Jess Phillips, che si è dichiarata aperta a combattere per chiedere il re–ingresso nell’Unione Europea. Sul fronte di sinistra Starmer dovrà scontrarsi con Rebecca Long Bailey, la cui candidatura non è ancora formalizzata. (Morning Star)
Un gruppo di persone mascherate e armate di bastoni ha attaccato l’università Jawaharlal Nehru a Nuova Delhi, una delle istituzioni universitarie più importanti dell’India, ferendo almeno 28 persone (tra studenti e professori) e seminando il caos per un paio d’ore. La polizia, che non è stata in grado di impedire le violenze, ha parlato di uno scontro tra gruppi di studenti rivali, ma secondo l’opposizione si è trattato di un atto di squadrismo organizzato da studenti vicini al partito del primo ministro Modi. (India Today / the Guardian)
Crisi climatica
Un’altra persona, un uomo di 71 anni, è rimasta uccisa negli incendi in Nuovo Galles del Sud. L’uomo era stato già dichiarato disperso nei giorni scorsi. Intanto, nel Victoria, è stata annunciata la formazione di una nuova agenzia che si occuperà specificamente di garantire il recupero delle regioni colpite dagli incendi del bush. (the Guardian)
La cenere e i fumi degli incendi in Australia hanno attraversato più di 2000 km di mare e sono arrivate fino in Nuova Zelanda, colorando i cieli di un acceso e allarmante arancione. (the Sydney Morning Herald)
Italia
C’è stata una nuova rivolta al CPR di corso Brunelleschi a Torino. Tra sabato e domenica i reclusi hanno appiccato diversi incendi che hanno distrutto vari moduli abitativi delle aree Rossa, Verde e Bianca — in cui sono detenute in totale più di 100 persone. (Quotidiano Piemontese / Facebook)
Al CPR di Torino le rivolte sono all’ordine del giorno: le ultime erano avvenute il 15 dicembre e poi ancora nella notte tra il 28 e il 29. (ANSA)
Il premier Conte, intervistato da Repubblica (dietro paywall), parlando della crisi internazionale tra Stati Uniti e Iran ha detto di essere favorevole a “un’azione europea forte e coesa per richiamare tutti a moderazione e responsabilità.” (la Repubblica / Rai News)
Gif di Nick Rewind
In un’intervista al Messaggero (dietro paywall) Matteo Renzi ha fatto sapere che in Parlamento Italia Viva voterà contro il ritiro della concessione a Autostrade per l’Italia. L’amministratore delegato della società, Roberto Tomasi, tenta di mostrarsi conciliante con il governo, avvertendo che “con la revoca e un indennizzo ridotto rischiamo il fallimento,” ma nella maggioranza le posizioni restano inconciliabili: con un post su Facebook, il deputato M5S e sottosegretario agli Esteri Di Stefano ha ribadito che la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton “è e sarà la nostra priorità.” (il Messaggero / Rai News / Facebook)
Oggi è il giorno della manifestazione delle Sardine a Riace. Sarà presente anche l’ex sindaco Mimmo Lucano, che, in un’intervista all’HuffPost, spiega le ragioni della propria partecipazione: “Io sono tra tutti coloro che vogliono dare un contributo per migliorare questo mondo e tutto ciò che sta intorno a noi.” Lucano parla anche delle prossime elezioni regionali e confessa di non sapere per chi votare: il candidato del centrosinistra, Pippo Callipo, “è sempre stato funzionale alle destre.” (HuffPost)
Dopo le polemiche, la Rai sarebbe pronta a fare retromarcia sull’esclusione della giornalista palestinese Rula Jebreal dal palco di Sanremo. La decisione sarebbe stata presa dalla direttrice del TG1, Teresa De Santis, indicata da Salvini all’epoca del governo gialloverde, “per ragioni di opportunità” e perché “divisiva e possibile fonte di polemiche” (in quanto non bianca?). (la Repubblica)
Cult
Come sono andati i Golden Globe? Il premio come miglior film drammatico è andato a 1917 di Sam Mendes (che in Italia uscirà al cinema il 23 gennaio), mentre dal lato musical/commedie i premi più importanti sono andati a C’era una volta a Hollywood di Tarantino. Joaquin Phoenix ha vinto il premio come miglior attore in un film drammatico per Joker, mentre Parasite di Bong Joon Ho ha vinto quello come miglior film straniero. La lista completa dei vincitori. (the Guardian / Hollywood Reporter)
La cerimonia è stata presentata da Ricky Gervais, che si è lasciato andare a un monologo in cui ha sparato a zero senza troppi problemi sul pubblico di “celebrità” presenti, cercando in tutti i modi di mettere il dito nella piaga dell’ipocrisia di Hollywood — dalle battute su I due papi e la pedofilia, a quelle sull’abitudine di DiCaprio di uscire con donne che hanno la metà dei suoi anni, fino all’amicizia della maggior parte dei presenti con Jeffrey Epstein. (Vox, con la trascrizione completa del monologo)
Altri momenti salienti: Tom Hanks che si è messo a piangere per la commozione, e Ramy Youssef, che ha vinto il premio come miglior attore per la serie Ramy e ha avuto il fegato di ringraziare Dio dicendo “Allahu akbar” dal palco. (TIME / Slate)
Fondo del barile
Abbiamo un primo eroe del 2020: il ragazzo tunisino che è riuscito ad arrivare fino a Pantelleria in windsurf. Trasferito a Trapani perché senza documenti, “non è chiaro se abbia fatto la traversata del canale di Sicilia solo per un’impresa sportiva o sia un migrante che voleva lasciare il suo paese.” Non basta chiederglielo? (la Repubblica Palermo)
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Gif di Happydog
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