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in copertina, foto via Facebook

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha votato a favore dell’impeachment di Donald Trump, rendendolo il terzo presidente della storia statunitense a essere minacciato della rimozione dalle sue funzioni. Il procedimento ora si sposta al Senato, che dovrà tenere un vero e proprio processo nei suoi confronti di Trump — ma, essendo a maggioranza repubblicana, sarà una farsa. La data di inizio non è ancora fissata, anche perché Nancy Pelosi ha annunciato che i democratici potrebbero attendere prima di inviare i due titoli dell’impeachment al Senato: un tentativo di ottenere qualche concessione sui testimoni chiamati a deporre al Senato da parte dei repubblicani. (the New York Times)

Ovviamente c’è un tweet di Donald Trump da citare — anche se ieri poi si è affidato molto ai retweet, in particolare dopo che la Camera ha votato.

Non è solo la data a mancare — il processo al Senato è un caso di relativo vuoto legislativo: la Costituzione statunitense non fornisce dettagli su come si debba svolgere, e dovrà essere una maggioranza di senatori a disegnare le regole del processo. È ancora tutto in discussione: democratici e repubblicani non sono in accordo nemmeno sul chiamare testimoni o meno. (Salon)

Che l’impeachment non riesca effettivamente a rimuovere un presidente dalla propria poltrona non è una stranezza: in realtà, anzi, non è mai successo. Non è successo a Andrew Johnson, e non è successo a Bill Clinton, mentre Nixon si è dimesso prima ancora che la Camera potesse votare per l’impeachment. Ma allora ci sono speranze di vedere Trump fuori dalla Casa bianca prima delle prossime elezioni — ammesso le perda? Di fatto, no. Ci sarebbe un altro modo: il 25esimo emendamento, ma per quello serve il consenso del vicepresidente, prima di tutto. Insomma: i democratici devono battere Trump alle elezioni, se lo vogliono fuori dalla Casa bianca. (Vox)

E se serve battere Trump alle prossime elezioni, siamo sicuri che l’impeachment stia servendo a qualcosa? Diversi sondaggi hanno registrato nelle ultime settimane un aumento dei consensi per Trump, e un calo del supporto popolare per l’impeachment. Sono comunque numeri decisamente “brutti” per Trump — il supporto per questo impeachment è più o meno pari a quello per Nixon — ma l’andamento dei sondaggi indica che le procedure dell’impeachment hanno marginalmente aiutato Trump, invece di danneggiarlo. (CNN)

Capire come il pubblico statunitense stia percependo l’impeachment è quasi impossibile, perché le “narrazioni” della realtà non potrebbero essere più separate di così. I media conservatori hanno continuato con la loro campagna di screditamento della procedura, con Tucker Carlson in prima linea su Fox News, strepitando che i democratici usciranno “distrutti” dall’impeachment perché si tratta di una “terribile idea per un paese.” (sic) (Slate)

Anche dagli stessi repubblicani sono arrivate dichiarazioni che ci sentiamo di definire leggermente esagerate. Il parlamentare Loudermilk ha dichiarato che “Ponzio Pilato ha garantito più diritti a Gesù di quanto abbiano fatto i democratici con il presidente,” mentre il suo collega Sommerfeldt ha direttamente citato il Cristo in croce: “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno.” (Vox)

Gif di Britt. Does. Design

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Mondo

Nel corso della giornata di oggi sono previste grandi manifestazioni in tutta l’India contro la legge sulla cittadinanza, che discrimina i musulmani dei paesi confinanti. Le proteste, agitate principalmente dal movimento studentesco, continuano nonostante l’uccisione di sei persone nel corso della repressione militare. Oggi si ripeteranno sicuramente episodi di aggressioni particolarmente violente: la polizia non ha autorizzato diverse manifestazioni — comprese due previste a Nuova Delhi — ma gli attivisti hanno intenzione di ignorare il divieto. (Al Jazeera).

Il governo di accordo nazionale libico ha denunciato l’aggressione da parte delle milizie di Haftar di diverse aree civili di Tripoli. Secondo dei video pubblicati su Facebook, l’attacco sarebbe stato svolto con lanciarazzi BM-21 montati su autocarri. (Al–Araby Al–Jadeed)

Polizia e manifestanti indipendentisti si sono scontrati a Barcellona, in occasione della partita Barcellona-Real Madrid. La protesta è entrata anche dentro lo stadio: Democratic Tsunami, il movimento sotterraneo alle proteste catalane, ha distribuito striscioni ai tifosi, in cui si chiedeva al governo spagnolo di “sedersi e parlare” con gli indipendentisti. (BBC News)

In migliaia sono scesi in strada a Varsavia, di fronte al parlamento, per protestare contro la riforma del sistema giudiziario che darebbe al governo il potere di controllare e licenziare i giudici, e che costituisce un evidente attacco alla divisione dei poteri. La legge, tra le altre cose, permetterebbe al governo polacco di costringere i giudici a rispettare delle leggi polacche che potrebbero andare contro le norme stabilite dall’Unione europea. (DW)

Crisi climatica

L’Australia è di nuovo in allerta per l’emergenza incendi nel bush. La giornata di ieri è stata la più calda della storia del continente, con una media di 41,9 gradi. Il record precedente, di 40,9°C, era dell’altroieri. Nonostante l’emergenza e l’evidente caldo fuori dal normale, il vice Primo ministro McCormack, che sta sostituendo Morrison, in vacanza all’estero, ha commentato le proteste degli attivisti per il clima dicendo che “stanno perdendo il loro tempo,” e li ha invitati ad “andare a fare qualcosa di produttivo.” Il Guardian sta seguendo la crisi in un liveblog. (the Guardian)

Secondo un nuovo studio, l’inquinamento atmosferico è la prima causa di morti premature al mondo, causando il 15% di tutte le morti sul pianeta. Al primo posto di questa triste classifica c’è l’India, seguita da Cina, Nigeria, Indonesia e Pakistan. Ma il dato più alto di morti ogni 100 mila abitanti si registra in Chad, Repubblica Centrafricana e Corea del Nord, a riprova che le conseguenze della crisi climatica sono pagate soprattutto dai paesi più poveri. (Phys.org, a questo link lo studio completo in pdf. )

Italia

Si è svolto nel vibonese un “maxi blitz” dei Carabinieri, su richiesta della procura antimafia di Catanzaro. Sono stati arrestati 334 capi, gregari, affiliati e uomini del clan Mancuso di Limbaldi. 260 sono in carcere, mentre 70 ai domiciliari. Tra gli arrestati molti professionisti, ma anche l’ex parlamentare Pittelli (FI) e il sindaco di Vibo Pizzo Callipo. (la Repubblica)

Povero Matteo Salvini, offeso brutalmente da un intollerabile dito medio pubblicato su Instagram da una ragazza di 19 anni che ha avuto la sfortuna di trovarsi vicino a lui in aereo, e che ora è dovuta sparire dai social per colpa dello shitstorm che l’ex ministro — che non può più usare i voli di stato per cui è indagato — le ha scatenato contro, lui che è sempre così buono e gentile con tutti e non ha mai mostrato il dito medio a nessuno. (la Repubblica / ANSA)


(Foto via TPI)

Ma Salvini ha qualche guaio più serio a cui pensare: il Tribunale dei Ministri di Catania ha chiesto al Senato l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il sospetto sequestro di persona aggravato ai danni dei 131 migranti trattenuti a bordo della nave Gregoretti lo scorso luglio. Salvini è accusato di aver “determinato consapevolmente l’illegittima privazione della libertà dei migranti, costretti a rimanere in condizioni psico fisiche critiche a bordo.” (Corriere della Sera)

Il caso è del tutto analogo a quello della nave Diciotti, ma questa volta non c’è il Movimento 5 Stelle a proteggerlo: Di Maio ha annunciato che i senatori del partito voteranno a favore del processo. Per giustificare il voltafaccia, ha detto che “il caso Diciotti era un atto di governo perché l’Ue non rispondeva” e bloccare i migranti a bordo serviva “ad avere una reazione.” Invece, il caso Gregoretti “è stato un atto di propaganda, perché il meccanismo di redistribuzione era già automatico.” (HuffPost)

La riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari non entrerà in vigore a gennaio: un gruppo di 64 senatori ha raccolto le firme necessarie per chiedere un referendum, raccogliendo un consenso bipartisan ma localizzato soprattutto nell’area di Forza Italia. Le firme dovranno essere convalidate dalla Cassazione: in assenza di problemi, si terrà il referendum. Secondo Conte, l’incidente di percorso “non può influenzare l’agenda di governo.” (il Post / ANSA)

Secondo Forensic Oceanography — il centro di ricerche basato a Londra che ha già fatto un lavoro importante per smentire le accuse contro le Ong che operano nel Mediterraneo — l’Italia avrebbe “privatizzato” i respingimenti dei migranti in Libia, per aggirare il divieto di respingimento imposto dal diritto internazionale. Il caso preso in esame riguarda 93 migranti soccorsi da un mercantile panamense, a cui il centro di coordinamento italiano avrebbe detto di contattare la Guardia costiera libica, che a sua volta ha ordinato di riportare i migranti in Libia. (il manifesto)

Intanto, in Italia continua ad essere altissima la sproporzione tra “percezione” e realtà sulla presenza di cittadini stranieri: sono circa il 9%, ma secondo un sondaggio Ipsos siamo convinti che siano il 31% — un dato simile a quello riscontrato in altri paesi europei con gravi problemi di xenofobia, come Ungheria, Grecia e Austria. (il Sole 24 Ore)

A testimoniare la diffusione endemica e preoccupante del razzismo in Italia ci sono casi come questi: una madre nigeriana che urlava disperata per la morte della figlia di 5 mesi, all’ospedale di Sondrio, è stata fatta oggetto di sfottò da parte di altri utenti dell’ospedale. La donna sarebbe stata definita “scimmia,” mentre qualcuno ha detto “tanto ne sfornano uno all’anno.” (la Repubblica Milano)

Milano

Per risolvere il problema delle brusche frenate che hanno causato diversi feriti per contusione in metropolitana, l’Atm introdurrà alcune modifiche al sistema automatico di sicurezza dei nuovi treni “Leonardo,” che dovrebbero essere tutti “aggiustati” entro il 31 gennaio. (Milano Today)

Cult

Basta liste di cose belle: Katie Notopoulos è tornata con la sua lista delle 50 cose peggiori di internet di quest’anno. Avviso, come tutti gli anni, molte sono davvero disgustose. (BuzzFeed News)

Alla critica non è piaciuto L’ascesa di Skywalker: il film di J.J. Abrams è l’episodio con più recensioni negative dai tempi della Minaccia fantasma. (Slate)

Occulto

Sabato scorso — ma la notizia è stata resa nota soltanto ieri — dei ladri sono entrati nella villa di Denis Verdini a Pian de’ Giullari. E fin qui nulla di strano. Sembra, però, che non abbiano rubato niente, ma prima di andarsene avrebbero annerito con un accendino un ritratto fotografico raffigurante nientemeno che Matteo Salvini — che, com’è noto, ha una relazione con la figlia dell’ex parlamentare di Forza Italia. (la Repubblica Firenze, stessa storia con lievi varianti anche sul Corriere Fiorentino)

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Gif via Giphy

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