Secondo il ministro, “il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis.” Siamo sicuri?
Il Ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, ha dichiarato di avere intenzione di abolire le aperture gratis dei musei alla domenica: ogni museo, secondo il suo disegno, potrà decidere liberamente riguardo ai propri ingressi. A suo dire, le domeniche gratis hanno funzionato bene come operazione pubblicitaria per il patrimonio museale italiano, ma ora è il momento di dire basta, anche per un ipotetico gesto di rispetto verso i visitatori. “Se uno pensa di pagare una cosa e improvvisamente diventa gratis sembra un po’ una fregatura: portare avanti questo progetto ben oltre il periodo per cui era stato pensato non va bene.”
La proposta ha sollevato critiche soprattutto da parte di Pd e Forza Italia, che vedono il provvedimento come qualcosa di pretestuoso, pensato puramente per opporsi a quanto è stato fatto negli scorsi anni in materia di politiche culturali. Le domeniche gratuite, infatti, erano state volute dal ministro Dario Franceschini nel luglio del 2014 — Franceschini ha definito la proposta “priva di logica.”
Bonisoli però non vuole abolire il provvedimento solo per motivi di presunta correttezza: teme anche il confronto con gli altri paesi europei. “Penso ad esempio a Pompei,” suggerisce il ministro, “chi ci va a novembre? Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente. Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis.”
Sorvolando sul fatto che a Pompei il mese con meno visite non è affatto novembre, quando il sito è stato visitato da 170.000 persone come dimostrano i dati di ingresso ufficiali, su che basi gli stranieri dovrebbero pensarci addirittura pazzi a permettere ingressi gratuiti la domenica? Abbiamo raccolto dati dai musei e dalle politiche di vari paesi europei e non.
?? REGNO UNITO
In Gran Bretagna l’ingresso alle collezioni permanenti — ovvero, alla parte principale — dei musei pubblici è sempre gratuito, a partire dal 2001. L’entrata al British Museum è sempre gratis, così come ad esempio per la Tate Modern e tutti gli altri musei, londinesi e non, anche se le mostre temporanee in genere sono a pagamento. I musei britannici sono divisi in varie categorie, di cui la principale è quella dei musei pubblici, con i quali è possibile fare un raffronto più efficace con quelli nostrani. In generale, i musei pubblici britannici si appoggiano molto sulle collaborazioni e sponsorship con privati per affrontare la politica di gratuità.
L’apertura gratis dei musei è stato per decenni un cavallo di battaglia dei laburisti, con il partito conservatore che in generale si è sempre opposto. Da quando è stato varato, il provvedimento non ha mai smesso di ricevere polemiche da destra, nonostante sia guardato da molti paesi europei, almeno da parte delle forze progressiste, come un modello. Nel 2018 il 4% dei musei britannici ha introdotto un ticket d’ingresso — una percentuale comunque molto piccola, e in generale riguardante piccoli musei che vengono svantaggiati dalla concorrenza di quelli più prestigiosi.
?? GERMANIA
La maggioranza dei musei e dei luoghi commemorativi di Berlino è a ingresso gratuito, e altri offrono ingressi gratis per varie cause e categorie. L’elenco di quelli gratuiti è molto lungo e può essere consultato in questa pagina ufficiale. Un caso particolarmente interessante sarà quello dell’Humboldt Forum, che aprirà nel 2019 all’interno del nuovo Castello di Berlino e sarà completamente gratuito per i primi tre anni dopo l’apertura — come dovranno esserlo tutti i musei di nuova creazione, secondo le direttive del governo.
La possibilità di rendere gratuito l’ingresso a tutti i musei pubblici tedeschi però è nel dibattito pubblico ormai da tempo. Durante l’ultima campagna elettorale è stata portata avanti dai socialdemocratici della SPD, con un occhio di apprezzamento al modello britannico: l’obiettivo della SPD è incentivare le visite ai musei da parte dei cittadini e non solo dei turisti.
La possibilità di rendere gratuiti i musei è stata inserita ufficialmente nel patto di coalizione tra CDU e SPD che, dopo sei mesi di gestazione, è stato firmato a marzo dando vita al nuovo governo Merkel. L’Humboldt Forum sarà anche una sorta di test per capire se la gratuità completa dei musei può funzionare.
?? FRANCIA
Dal nostro paese la Francia, più o meno a ragione e con motivazioni più o meno sensate e valide, viene spesso vista come il principale “rivale” in materia di patrimonio artistico. In Francia, tutti i musei sono gratuiti la prima domenica del mese, anche se vari musei offrono questa possibilità solo per un determinato periodo dell’anno.
Nel 2008, il neoeletto Sarkozy decise appena salito in carica di aprire gratuitamente tutti i musei del paese per sei mesi, forse per festeggiare, ma l’iniziativa rimase autoconclusiva, nonostante la dichiarata ispirazione al modello britannico. Inoltre, i musei sono aperti gratis il giorno della Presa della Bastiglia, il 14 luglio.
I musei oggi possono decidere a chi e come offrire tariffe agevolate. Nel caso del Louvre, ad esempio, le fasce che hanno diritto all’entrata gratuita sono generalmente più larghe di quelle stabilite per i musei italiani. Ad esempio, tutti i cittadini Ue con meno di 26 anni possono entrare gratis nelle collezioni permanenti dei musei nazionali, così come i disabili con un accompagnatore. Un altro caso notevole è il fatto che l’ingresso è gratuito per chi può dimostrare di essere disoccupato e iscritto da meno di sei mesi alle liste di collocamento, purché risieda in Francia.
?? SPAGNA
In Spagna non c’è una politica ufficiale di gratuità dei musei, anche se in alcuni giorni tutti i musei sono gratuiti. È il caso di feste nazionali come il Giorno della costituzione, il 6 dicembre, o il 12 ottobre, Festa della Spagna. Vari musei però offrono tariffe agevolate e almeno un giorno di apertura gratuito a settimana, spesso riguardante una determinata fascia oraria.
Questa è una caratteristica interessante e costante dei musei spagnoli. Ad esempio, a Malaga, il Museo Picasso è gratis tutte le domeniche dalle sei alle otto. Al Prado di Madrid, il principale museo del paese e una delle più vaste collezioni di opere d’arte del mondo, le ultime due ore di apertura ogni giorno sono gratuite. I musei hanno comunque un raggio di azione piuttosto ampio riguardo alla propria gestione. Anche i musei catalani seguono le politiche del paese — un caso notevole è quello del museo Joan Mirò, il secondo più visitato di tutta la Spagna, che è gratuito per tutti i disoccupati, come in Francia.
? ITALIA
Per finire, se volete sapere se rientrate o meno nelle fortunate categorie che hanno diritto a biglietti gratis — o agevolati — per i musei italiani, potete consultare questa pagina del sito del Ministero dei beni culturali. In Italia generalmente possono entrare gratis persone che abbiano incarichi o professioni che sono o dovrebbero essere culturali, come studenti di determinate facoltà umanistiche e giornalisti muniti di tesserino. In realtà, nonostante da quanto dichiarato dal ministro non sia molto chiaro, già oggi i musei hanno il potere di stabilire particolari occasioni in cui fare entrare i visitatori a condizioni gratuite o agevolate. Per ora, comunque, potete ancora entrare gratis tutte le domeniche.