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Diaframma è la nostra rubrica–galleria di fotografia, fotogiornalismo e fotosintesi. Ogni settimana, una conversazione a quattr’occhi con un fotografo e un suo progetto che sveliamo giorno dopo giorno sul nostro profilo Instagram e sulla pagina Facebook di Diaframma.

Questa settimana presentiamo Til Norðurs, progetto fotografico di Andrea Roversi e Linda Pezzano. Roversi e Pezzano produrrano un libro fotografico — in questo momento in crowdfunding su Produzioni dal basso — della loro esperienza: un viaggio in automobile da Roma a Reykjavík. Li abbiamo contattati per farci raccontare cosa li porta in Islanda.

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Questo viaggio prende spunto da vostre precedenti esperienze in Islanda. Come ci siete arrivati le prime volte e perchè volete tornarci con l’intento di realizzare un libro?

Ci accomuna la curiosità e la voglia di viaggiare, di scoprire costantemente posti nuovi, meglio ancora se “isolati” dal resto del mondo. Spesso non facciamo in tempo a rientrare, che già siamo lì a pianificare il nostro prossimo viaggio.

L’Islanda per noi è il punto d’arrivo, come se fosse il nostro posto nel mondo, quel luogo dove un giorno potremmo anche pensare di fermarci e magari da lì riprendere ancora a viaggiare.

L’abbiamo scoperta quasi per caso. Andrea, che ha sempre amato la montagna, otto anni fa ha deciso di intraprendere questo viaggio per la prima volta. E ha ben presto capito che li si sarebbe sentito a casa, infatti così è stato per tutti gli altri anni a venire. In Islanda io ci sono andata per la prima volta lo scorso anno, dopo aver conosciuto Andrea, e mi è bastato un solo giorno trascorso in quello spazio di terra per accorgermi che si trattava di un posto magico, probabilmente unico sul Pianeta. Da lì, l’Islanda è diventata un sogno, il “posto del cuore”. La sua natura incontaminata, i paesaggi selvaggi, le poche persone che la popolano e quella sensazione di solitudine, sono tutte cose che ce la fanno amare ancora di più.

L’Italia è molto affollata, per non parlare di Roma. Le strade sono trafficate a tutte le ore del giorno, ci sono persone che corrono, senza mai fermarsi un attimo. C’è della bellezza intorno, ma nessuno si ferma ad osservarla. Un viavai continuo di gente, ognuno concentrato sulla propria corsa.

I supermercati, le farmacie, i cinema, sono strapieni. Una volta che trovammo un minuscolo cinema semideserto, ci sembrò talmente raro, che decidemmo sarebbe diventato il “nostro.”

La solitudine non ti disturba, anzi, ti rende pieno. Ci pensa la natura ad appagarti. Perché, a volte, ci si sente soli in mezzo alla confusione, non il contrario. Queste sono tutte le sensazioni che vorremmo racchiudere in un libro, per condividere con qualcuno tutta questa grande bellezza. Certo, ci sono posti che devi osservare per forza con i tuoi occhi, odori che devi sentire tu personalmente, come quello dell’erba appena tagliata di prima mattina, luoghi che devi vivere in prima persona.

Ma vorremmo provare a condividere con voi questo viaggio, vogliamo farvi viaggiare attraverso i nostri occhi.

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Come mai avete deciso di attivare un crowdfunding?

Il crowdfunding nasce esclusivamente per poter realizzare il nostro libro. Ci sono varie ricompense (fotografiche ovviamente), da un poster alla stampa fine art di una nostra foto, a una copia del libro. Per noi è stato anche un modo per poter vendere delle nostre fotografie, in un contesto culturale dove diventa sempre più difficile farlo.

Non si pensa quasi più a una stampa fotografica, spesso per guardare una foto basta collegarsi sui social. Non c’è quasi più l’interesse di possedere una stampa artigianale, di sentirla tra le mani, di appenderla in casa propria. Abbiamo voluto provare a metterci in gioco anche sotto questo punto di vista e da qui nasce il nostro crowdfunding, che piano piano, sta raggiungendo sempre più persone e non possiamo che esserne felici.

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Come sarà diviso il viaggio?

Le tappe a cui abbiamo pensato insieme, sono: le isole Faroe, la vita in fattoria, i fiordi dell’ovest, caratterizzati dai villaggi abbandonati dei pescatori, l’isola di Grimsey. Questi saranno i “punti chiave” di questo viaggio. Alle isole Faroe non siamo mai stati. Ci hanno colpito le descrizioni degli altri viaggiatori e le fotografie. Sono isole selvagge, ma allo stesso tempo piene di delicatezza, a partire dalle case ricoperte totalmente di erba fino ad arrivare alle scogliere a strapiombo sull’oceano.

Abbiamo pianificato di visitare Torshavn, la capitale più piccola del mondo; l’isola di Mykines, con i suoi 15 abitanti, 40 case e le scogliere più alte; le scogliere di Djupini, l’area di Akraberg, con il famoso faro all’estremità meridionale; l’isola di Stora Dimun, abitata da una sola famiglia; Saksun, a nord dell’isola di Stremoy, circondato da un fiordo naturale, una spiaggia e una montagna; Sorvagsvatn (o Leitisvan), un lago “sospeso”, racchiuso tra scogliere che si affacciano sull’oceano da un lato e dolci colline dall’altro; Gasadalur, il villaggio più remoto nel posto più remoto d’Europa; Kirkjubøur, il cuore culturale delle Isole Faroe, un tempo sede episcopale di queste isole. La vita in fattoria è tra le cose che amiamo di più. Qui i ritmi sono scanditi esclusivamente dagli animali e dalla natura. L’uomo è secondario, può solo adattarsi. Lavoreremo nelle stalle e nei campi, a stretto contatto con il capofamiglia Ary, nonché caro amico. Questa famiglia è preziosa per noi: in un solo giorno impari a godere delle piccole cose che la natura ti offre, a ridere degli inconvenienti e a inventare sempre nuove soluzioni per i problemi che ti si presentano davanti. Il più piccolo della famiglia, Andri, ci sarà accanto, ovviamente, accompagnandoci nel nostro racconto.

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Pensate di dividervi i compiti (uno ritratti, l’altro paesaggi, ad esempio) o di lasciare che le cose vadano come devono andare?

Ognuno di noi scatterà le fotografie che sentirà più sue. Non abbiamo bisogno di dividerci i compiti: anche quando ci troviamo nello stesso momento davanti allo stesso paesaggio, ognuno di noi ha un suo stile e un proprio modo di esprimersi. Le fotografie saranno sempre diverse, personali.

Come vi si può seguire?

Abbiamo creato appositamente un sito internet per questo progetto, dove c’è il nostro blog esclusivo di viaggio. Esclusivo perché condivideremo, tappa dopo tappa, racconti, fotografie e video, che non saranno presenti su nessun altro social. Il blog è protetto da una password, che è possibile ottenere tramite il nostro crowdfunding su Produzioni dal Basso: è una delle ricompense per i nostri sostenitori! Utilizzeremo anche i nostri canali Instagram (andrea_rov e linda_pez), ma soprattutto per condividere le fotografie pubblicate insieme ai nostri sponsor.

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Linda Pezzano, nasce a Bitonto nel 1992.

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Nel giugno del 2017 si diploma alla Scuola Romana di Fotografia e Cinema, dove ha studiato fotografia in tutte le sue forme. A novembre 2016  frequenta il Master in Visioni Divergenti con Massimo Mastrorillo, DOOR, e un corso di videomaker con Giovanni Bufalini (Scuola Romana di Fotografia e Cinema), contribuendo alla creazione di alcuni spot, occupandosi della fotografia. Co-fondatrice dello studio 3/4 (uno studio fotografico che si occupa di fotografia commerciale), attualmente vive e lavora a Roma come fotografa e videomaker freelance, dedicandosi anche a progetti personali a lungo termine. Appassionata di documentari, vuole raccontare la realtà ogni giorno. Si interessata alle persone e alle loro storie, cercando di creare ricordi, da rendere duraturi nel tempo.

I suoi lavori sono visibili sulla sua pagina Instagram

Andrea Roversi, fotografo freelance, nasce a Roma nel 1983.

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Attualmente  collabora con l’agenzia fotografica Parallelozero. Le sue pubblicazioni includono riviste internazionali come TerraMoter, DestinAsian, IoDonna, D Repubblica, Dummy. I suoi progetti sono stati pubblicati dalla CnnDigital e proiettati in festival internazionali come Arles VoiceOff, Istanbul PhotoFestival, SlideluckTokyo, Festival Internazionale di Roma e Fotoleggendo.Molti dei suoi progetti sono incentrati sulla relazione tra uomo e natura, una natura estrema che detta i ritmi e ai quali è l’uomo a doversi adattare. Questo profondo legame lo porta a vivere per otto mesi in una fattoria nel nord dell’Islanda dove vive e lavora con una famiglia che ha una fattoria. Da questa esperienza nasce “Daudalogn”, un progetto fotografico personale sull’Islanda e su come la luce influenzi la vita delle persone.

Questo e altri lavori sono visibili sul suo sito www.andrearoversi.it e sulla sua pagina Instagram