Il centro sociale ha deciso di rivolgersi al nuovo vicinato che lo circonda nella cornice di via Vittorio Veneto.
Dopo mesi itineranti, dallo sgombero della sede del vicolo Santa Caterina a fine luglio 2017, all’occupazione del cinema Orchidea a ottobre durata poche settimane, a partire da novembre LUMe si trova nell’ex Magazzino del Verde Pubblico, accanto al parco di Porta Venezia — uno stabile costruito probabilmente nel 1789, ora di proprietà del Comune, la cui porta di metallo in stile liberty è già diventata un’icona del nuovo LUMe.
La posizione è tra le più centrali, tra il parco e le rotaie del tram che corrono lungo via Vittorio Veneto, tra Repubblica e Porta Venezia.
Sabato compie tre anni e festeggia oltre che con una giornata aperta anche con una call per creare un giardino condiviso per la cittadinanza e soprattutto per il vicinato.
Alle 15.30 si svolgerà un’assemblea pubblica per discutere con chi è interessato a partecipare, da associazioni a privati, alla creazione del giardino condiviso di Lume.
I ragazzi di LUMe lanciano un appello: “Affezionati sostenitori, amici e amiche di LUMe, ma anche e soprattutto: sconosciuti, vicinato, associazioni, cittadinanza tutta… abbiamo bisogno di voi! Aiutateci a diffondere questo appello!”
“Siamo alla ricerca di studenti, lavoratori o appassionati nell’ambito del giardinaggio e della progettazione di esterni. Vogliamo rendere l’area verde circostante LUMe (i Bastioni di Porta Venezia) un giardino condiviso, autogestito dalla cittadinanza attiva e a disposizione di tutti,” si legge nel comunicato.
Ma c’è anche bisogno di competenze tecniche, infatti l’appello è rivolto anche alla creazione di “una squadra di progettazione, composta da studenti delle Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari, Scienze Biologiche, Architettura del Paesaggio; da guerrilla gardeners, botanici, giardinieri e pollici verdi.”
Lo scopo principale della creazione di un angolo verde attorno al centro sociale, “di studiare il territorio che ci circonda, individuarne criticità e potenzialità, dibattere sulle necessità degli abitanti di zona e avviare un percorso cittadino che rigeneri virtuosamente l’area verde abbandonata di viale Vittorio Veneto.”
La volontà di creare un giardino comunitario negli spazi che circondano LUMe è nata sin dai primi momenti dell’occupazione, il 2 novembre 2017, quando ad accogliere il collettivo c’era un luogo in disuso da anni, pieno di macerie e siringhe. Da subito i ragazzi sono “rimasti piuttosto sorpresi nel trovare (nascoste tra macerie e terra) ancora così tante siringhe e tracce del consumo di eroina. Gli spazi interni sono stati subito bonificati e rigenerati, ma il giardino che circonda LUMe resta ancora trascurato e degradato.”
Il collettivo si pone come obiettivo la lotta contro il degrado e la riqualificazione dello stabile attraverso la creazione di una comunità che se ne prenda cura in tutti i suoi aspetti di modo da creare“gli anticorpi necessari per creare integrazione e rigenerazione urbana e sociale.”
E dunque con l’arrivo della primavera il collettivo si impegna a creare un luogo di aggregazione anche attorno al nuovo stabile che li ospita per la nascita di “un luogo di aggregazione universitaria, di produzione politica, di cultura e arte accessibile e dal basso; LUMe vuole essere oggi un luogo fruibile anche di giorno dall’intera cittadinanza, fatta di pensionati, di bambini, di persone in transito. Un luogo che offra a tutti la possibilità di vivere attivamente la propria città e di impegnarsi per renderla migliore.”
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Domani, sabato 7 aprile, in occasione della giornata aperta per il terzo compleanno di LUMe si terrà la prima assemblea aperta alla cittadinanza per costruire insieme il giardino comunitario dei Bastioni di Porta Venezia.