Eccezionalismo americano
L’amministrazione Trump annuncia sottovoce molte eccezioni ai dazi per salvare le aziende tech da aumenti capogiro. Tra le altre notizie: il governo minimizza gli abusi sui migranti deportati in Albania, le IDF hanno bombardato un altro ospedale, e domani inizia il processo sul monopolio di Meta

Nell’ennesimo cambio di direzione in materia di dazi, l’amministrazione statunitense ha emesso una serie di eccezioni ai durissimi dazi posti contro la Cina, che non si applicheranno per smartphone, computer e diversi altri prodotti di elettronica. La decisione è stata presa evidentemente in modo agitato — di sabato, e retrodatata al 5 aprile per evitare l’impatto che avrebbero avuto altrimenti i dazi. Il documento elenca 20 categorie di prodotti esentati, ma non fornisce nessuna spiegazione per giustificare il drastico cambio di decisione — solo martedì scorso l’addetta stampa della Casa bianca Leavitt insisteva che Trump credesse che, ad esempio, gli iPhone potevano essere costruiti negli Stati Uniti. Si tratta di una esclusione quasi totale dai dazi: il documento precisa che agli import tecnologici non si applicherà nemmeno il 10% di tariffa su tutti gli import — la tassa applicata su tutti gli import nel contesto dell’annuncio dei dazi punitivi contro il resto del mondo. Al contrario, i dazi punitivi per il presunto ruolo della Cina nell’ingresso di fentanyl negli Stati Uniti, al 20%, restano validi. Trump stesso non ha voluto sbilanciarsi: parlando con i giornalisti a bordo dell’Air Force One il presidente statunitense ha preso tempo. “Vi darò una risposta a questa domanda lunedì. Saremo molto specifici questo lunedì.” Il presidente ha poi aggiunto, senza spiegare ulteriormente: “Stiamo prendendo molti soldi, come paese, stiamo prendendo molti soldi.” (Casa bianca / Dogana statunitense / YouTube / Reuters)