foto via X @EuroMedHR
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Le IDF hanno attaccato la scuola al–Sardi nel campo profughi di Nuseirat, gestita dall’UNRWA, dove avevano cercato rifugio persone sfollate negli innumerevoli attacchi precedenti dei militari israeliani. Mentre scriviamo risulta che siano state uccise 32 persone nell’attacco, ma la situazione potrebbe peggiorare ancora in modo grave — ci sono un numero ancora imprecisato di feriti, che sono stati portati all’ospedale al–Aqsa, che però come tutte le strutture sanitarie rimaste a Gaza è vicino al punto di rottura — l’ospedale conta attualmente il triplo dei pazienti che potrebbe servire. Il portavoce del governo di Gaza, Ismail al-Thawabta, ha dichiarato che “questo orribile massacro compiuto dall’occupazione israeliana è una chiara prova di genocidio, pulizia etnica contro i civili, comprese le donne, i bambini e le persone sfollate.” Secondo l’esercito israeliano, 32 morti in una scuola sono un “attacco di precisione”: l’esercito ha rilasciato una dichiarazione, in cui parla di un “complesso di Hamas integrato dentro una scuola UNRWA,” e sostiene di aver “eliminato” — una perifrasi per ucciso — un numero non specificato di miliziani. Secondo le IDF sarebbero stati presi “molti passi prima dell’attacco” per “minimizzare il rischio di danno a persone non coinvolte.”
Un’analisi UNICEF sui livelli di povertà alimentare nei bambini denuncia che a Gaza 9 bambini su 10 vivono in condizione di “grave povertà alimentare”: “Questo è prova dell’impatto orripilante che il conflitto e le restrizioni stanno avendo sulla capacità delle famiglie di dare da mangiare ai propri figli.” A livello globale, ci sono 181 milione di minorenni in gravi condizioni di povertà alimentare, un bambino su 4.
Il rischio di una escalation dell’aggressione di Gaza in un conflitto regionale, nel frattempo, non è mai stato più grande. Il capo di stato maggiore generale delle IDF Herzl Halevi ha dichiarato che le IDF sono pronte ad attaccare frontalmente Hezbollah in Libano: “Ci stiamo avvicinando al punto in cui bisogna prendere una decisione, e l’esercito israeliano è molto preparato per questa decisione.” Halevi ha riassunto la strategia di Tel Aviv: “Abbiamo una forte difesa e la volontà di attaccare.” Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze Smotrich aveva parlato della “necessità” di invadere il sud del Libano e di “danneggiare severamente” Beirut, che ha definito “capitale del terrorismo. Visitando il nord del paese, Netanyahu ha fatto eco a Halevi, dicendo che “siamo preparati a un’azione molto forte.”