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CC-BY-NC-SA 3.0 IT presidenza del Consiglio dei ministri

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il decreto, a firma di Piantedosi, Nordio e Giorgetti, che definisce “l’importo e le modalità” con cui i migranti arrivati da paesi “sicuri” possono pagare per rimanere fuori dai CPR durante la loro permanenza in Italia mentre arriva a completamento il processo per ottenere riconosciuto il diritto d’asilo. La quota fissata dal testo è di 4.938 euro, per un periodo massimo di 4 settimane, che comprende “un alloggio adeguato sul territorio nazionale” e “la somma occorrente al rimpatrio” e “mezzi di sussistenza minimi.” La “garanzia finanziaria” sarà presentata ai migranti come “alternativa al trattenimento”: deve essere pagata in un’unica soluzione — non può essere rateizzata — e “mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa.” La quota è individuale e non può essere versata da terzi. La notizia ha destato scandalo: Maurizio Veglio, avvocato socio dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione, sottolinea che considerati i tempi della normativa europea dopo l’arrivo, i migranti dovrebbero poter attivare una fideiussione in 72 ore: “È evidente che questa costruzione è farsesca.” Secondo Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci, “il governo continua a produrre interventi impraticabili, frutto solo dell’ideologia e della volontà di continuare a negare la realtà.” Schlein parla di “un’ulteriore crudeltà inumana di un governo forte coi deboli e debole coi forti.”

Molti hanno sottolineato come questo taglieggiamento assomiglia molto agli altri esborsi a cui i migranti sono costretti per cercare l’Europa. Riccardo Magi di Più Europa lo definisce “scafismo di Stato,” mentre la ONG Open Arms commenta: “Questa norma ricorda fin troppo i centri di detenzione libici, non a caso finanziati dall’Italia e dall’Europa, dove le persone riescono a uscire solo pagando un riscatto ai loro aguzzini.” “Estorcere denaro a persone vulnerabili è un atto illegale che lede profondamente la dignità della persona, è una vergogna contro cui dobbiamo ribellarci con forza.”

Intanto, si rinnova la tensione tra Germania e Italia sulla questione migranti: le componenti del governo italiano, e in particolare la Lega, sono andate su tutte le furie sul tema del finanziamento pubblico tedesco verso Ong e attività umanitarie. In realtà non solo non si tratta di una novità, ma riguarda anche ambiti che non hanno niente a che fare con i soccorsi in mare — si finanzia anche Comunità di Sant’Egidio, ad esempio — ma il finanziamento di SOS Humanity basta per far dire da Igor Iezzi che esiste un “finanziamento diretto di chi trasferisce da noi i clandestini.” Ha commentato la notizia anche il ministro dell’Interno Piantedosi, che si dice “stupito,” che la Germania “abbia questi obiettivi di proiettare la sua generosità sul territorio nazionale, io suggerirei di farlo sul proprio territorio.” Arriva un attacco anche direttamente da Palazzo Chigi, con un coraggioso commento anonimo, che riporta “grande stupore,” “si confida che la notizia sia priva di ogni fondamento perché il finanziamento da parte della Germania di attività di ong sul territorio italiano sarebbe una grave anomalia.”

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