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L’università tradizionale è stata da sempre caratterizzata da una metodologia didattica in presenza. Tra corsi, seminari pomeridiani, convegni e ricevimenti in dipartimento, frequentare in presenza le lezioni ha sempre rappresentato un vero e proprio momento di aggregazione. Interagendo di persona è più facile conoscere colleghi di corso, nascono nuove amicizie e si formano affiatati gruppi di studio.  Oggi però le cose sono cambiate.

Da ormai più di un anno, a causa dell’emergenza da Coronavirus, anche l’università come la scuola (alimentando anche un acceso dibattito), si è aperta con forza a una metodologia didattica, quella dell’e-learning, che molti in passato avevano visto con diffidenza, e che riesce ora a catturare un interesse crescente da parte delle matricole.

Ma allora, in cosa si differenziano queste due tipologie di atenei, tradizionali e telematici? Ovviamente i due tipi di università divergono soprattutto per la metodologia della “didattica a distanza”. Tuttavia, nell’ultimo anno e mezzo tutte le università d’Italia, anche le più impreparate, hanno dovuto velocemente adattarsi alle nuove esigenze prevedendo l’e-learning. Il passaggio non è stato semplice, molte istituzioni universitarie, antiche e non, hanno mostrato il loro lato debole in quanto troppo legate a metodologie tradizionali e dunque poco innovative.

Da marzo 2020 ad oggi molte cose sono cambiate e questa modalità è diventata la nuova normalità in tutti gli atenei. Insomma, la DaD, un tempo discriminata, è stata pian piano accolta con favore. Gli studenti universitari hanno imparato ad apprezzarne i benefici, sia in termini di qualità di vita sia nella gestione del tempo e dello stesso studio.

Indubbiamente, ad oggi, l’esigenza di ridefinire la didattica ha generato degli effetti positivi su più livelli. Lo studente, soprattutto fuori sede, ha guadagnato, in termini temporali, ore di studio che prima andavano perse in viaggi in treno o in auto per raggiungere la propria facoltà.

Il cambio di rotta delle università tradizionali è stato possibile grazie all’esperienza delle università telematiche che da sempre operano attraverso la didattica a distanza. Un esempio  è dato dall’Università Niccolò Cusano, che ha sede a Roma e viene indicata come una delle migliori università online italiane in grado di combinare la metodologia didattica asincrona con quella tradizionale. Insomma,  questo tipo di università hanno fatto da apripista a quelle statali in termini di didattica a distanza.

Ovviamente non ci sono differenze dal punto di vista del valore dei titoli conseguiti. Le università telematiche sono riconosciute dal Miur (undici complessivamente) e anche l’offerta formativa è completa e in continuo aggiornamento prevedendo non solo numerosi percorsi per la laurea magistrale on line, da ingegneria a giurisprudenza passando per scienze della formazione primaria o economia, ma anche tanti percorsi di laurea brevi, triennali.

Non mancano poi i percorsi di eccellenza pensati proprio per quei studenti che decidono di seguire un percorso accademico mirato in grado di prevedere ulteriori approfondimenti, rispetto a quelli tradizionali. Ciò è possibile attraverso attività formative ulteriori rispetto alla regolare offerta formativa, prevedendo la doppia lingua, la possibilità di seguire sia in presenza che a distanza e diverse attività ulteriori.

In conclusione, ad oggi sempre più atenei si stanno preparando ad affiancare alla didattica tradizionale, anche quella asincrona. Ciò consentirà a molti studenti, anche fuori sede, di seguire senza doversi necessariamente spostare dalla propria città o sostenere importanti costi per l’alloggio e spese varie.