trappist-astrazeneca-cover

L’Europa è stata travolta dal panico per gli ipotizzati effetti collaterali causati dal vaccino di Oxford, mentre la Commissione europea continua a fare i conti con la mancanza di dosi, e la terza ondata si è abbattuta su Francia e Italia

Il comitato di sicurezza dell’EMA si è espresso sul rischio di coaguli collegato alle inoculazioni del vaccino di AstraZeneca. Il comitato ha aperto la propria analisi ripetendo che “i benefici superano i rischi.” Il comitato ha stabilito che per ora è impossibile associare il vaccino ad un aumento di rischio di eventi tromboembolici e ha assicurato che gli episodi emersi in tutta Europa nei giorni scorsi non sono legati a uno specifico lotto di vaccini. Non si sono invece potute trarre conclusioni definitive sull’associazione con coaguli causati da trombocitopenia — ovvero quando si rilevano livelli bassi di piastrine nel sangue. L’agenzia riporta i dati con cui siamo ormai familiari: su circa 20 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca, si contano finora 7 episodi di coagulazione intravascolare disseminata, e 18 di trombosi del seno venoso cerebrale.

La posizione dell’EMA, che non è mai cambiata in questi giorni, era attesa da molti paesi europei, evidentemente pentiti dal panico mediatico scatenato dalla sospensione delle inoculazioni: oggi riprendono le vaccinazioni con AstraZeneca in Italia, in Francia — dove oggi riceverà una dose di AstraZeneca anche il Primo ministro Castex, per dimostrare la fiducia del governo nel vaccino anglo–svedese — e in Germania. Anche la Spagna riprenderà a somministrarlo, ma non prima di mercoledì prossimo.

Insomma: i paesi che hanno sospeso AstraZeneca nelle ore successive alla decisione tedesca ricominceranno a vaccinare al più presto. La storia è invece diversa per diversi stati che avevano espresso dubbi sul vaccino di Oxford prima di lunedì. Norvegia, Svezia, e Danimarca, infatti, hanno annunciato che non riprenderanno le somministrazioni finché le autorità locali non avranno terminato la propria revisione del verdetto dell’EMA. Geir Bukholm, dell’Istituto norvegese alla Salute pubblica, ha indicato che i funzionari hanno intenzione di prendersi almeno un’altra settimana per indagare sui casi locali. Una finestra di tempo confermata anche dalle autorità omologhe svedesi. Le indagini da tenere d’occhio sono quelle della Danimarca, dove già ieri, prima che l’EMA confermasse la propria posizione, gli esperti sanitari si erano schierati dicendo di poter dimostrare il collegamento tra AstraZeneca e gli effetti collaterali. Parlando con VG, il ricercatore Pål Andre Holme si era esposto, sostenendo che la causa dei coaguli sarebbe una “fortissima risposta immunitaria.”

La sospensione di AstraZeneca — oltre ad aver causato un cataclisma mediatico che speriamo non abbia danneggiato irrimediabilmente la fiducia nel vaccino da parte del pubblico europeo — è arrivata nei giorni peggiori immaginabili per molti stati europei. In Francia l’annuncio della ripresa della somministrazione è arrivata insieme all’inizio di un lockdown in 16 regioni, compresa l’Île-de-France. In Germania la politica è scossa dalla lentezza della campagna vaccinale — ieri Richard Walker di DW ha chiesto a Heiko Maas se la situazione non comprometta la reputazione di efficienza del paese. In Italia il presidente del Consiglio Draghi ne aveva già parlato dalla cerimonia per le vittime del Covid a Bergamo, dicendo che in ogni caso “il ritmo dei vaccini” non sarebbe cambiato. L’intensità di questa contraddizione interna aveva raggiunto livelli grotteschi l’altroieri, quando la Commissione europea aveva avanzato di nuovo minacce contro il Regno Unito su un vaccino che, in quel momento, era stato bloccato da moltissimi paesi europei.

Show notes

In questa puntata sono con voi: Stefano Colombo @stefthesub e Alessandro Massone @amassone. Per non perderti nemmeno un episodio di TRAPPIST, abbonati su Spotify e Apple Podcasts.

Sostieni l’informazione indipendente di the Submarine: abbonati a Hello, World! La prima settimana è gratis