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I repubblicani hanno fatto quadrato attorno al presidente, che non sarà condannato – ma il democratici sperano che il processo abbia un forte valore simbolico

Dopo quattro ore di dibattito, il Senato statunitense ha votato per procedere con il processo a Donald Trump. Il voto ha seguito le linee di partito: solo 6 repubblicani hanno votato con i democratici, uno in più di quelli che avevano votato a favore della costituzionalità del processo stesso — si tratta di Bill Cassidy, della Louisiana. Ma anche con qualche voto in più dell’opposizione, la condanna di Trump resta molto improbabile: serve una super–maggioranza di due terzi per dichiarare l’impeachment, e i democratici hanno bisogno di 17 voti repubblicani.

La presentazione dei democratici comprendeva il loro argomento più forte: un montaggio video che mostra i momenti salienti del discorso di Trump, e clip dell’assalto al Campidoglio da parte dei miliziani trumpisti. Sono immagini scioccanti, rafforzate da un discorso commosso del democratico Jamie Raskin, che sta guidando le procedure dell’impeachment, e che ha raccontato di come fosse stato accompagnato al Campidoglio dalla figlia e da suo marito — il giorno dopo i funerali di suo figlio. I suoi due familiari sono stati costretti a trovare rifugio in uno degli uffici, nascondendosi sotto una scrivania. Ad un certo punto la situazione è diventata così paurosa che i due hanno iniziato a mandare messaggi e a fare telefonate sussurrate per salutare i propri cari, certi che sarebbero stati uccisi. 

Joe Neguse, un altro dei rappresentanti della Camera al processo, ha ribadito la necessità di condannare Trump, descrivendo gli eventi del 6 gennaio come “il peggior incubo degli autori della Costituzione” e sottolineando che “i presidenti non possono scatenare un’insurrezione nelle proprie ultime settimane e poi andarsene come se niente fosse.” Di fronte alle prove materiali e alle testimonianze, gli avvocati di Trump si sono trovati disarmati. David Schoen, uno degli avvocati dell’ex presidente, ha cercato di screditare le presentazione video descrivendola come “prodotta da esperti per raggelare e terrorizzare i nostri concittadini americani” — un’implicita ammissione di quanto fossero gravi quelle immagini. La linea della difesa è rimasta la stessa: se Trump è colpevole, dato che non è più presidente, deve essere processato in un tribunale civile — una versione dei fatti superata non solo dal voto di ieri, ma già da quello di gennaio. Secondo un retroscena di POLITICO, poi confermato da diverse fonti, Trump è stato molto scontento della performance dei propri avvocati. Durante il suo intervento, l’avvocato Bruce Castor ha definito la manifestazione a Washington “ripugnante,” e ha definito “patrioti” i senatori che hanno votato per confermare l’elezione di Biden, ma per la maggior parte del tempo ha cercato di riempire il proprio discorso senza dire niente, facendo allusioni alla Guerra civile e producendosi in formule imperscrutabili come “il Nebraska, vi diranno, è un buon pensatoio giuridico.” Anche tra le file repubblicane più fedeli al presidente si sono sollevate molte voci di sconcerto sulla mancanza di contenuti dei suoi avvocati

Dopo il voto positivo di oggi, il processo potrà finalmente procedere a partire da oggi: a entrambe le parti saranno concesse rispettivamente 16 ore per presentare prove e testimonianze in supporto alla propria tesi. Dopo il rifiuto di Trump di apparire tra i testimoni sembra difficile che ce ne saranno, almeno chiamati dai democratici: la linea sembra essere quella di sfruttare piuttosto le testimonianze oculari dei senatori che sono erano presenti durante l’assedio. Dopo la messa in scena imbarazzante di oggi non è chiaro cosa farà la difesa di Trump: a differenza del primo processo per impeachment, che parlava di intrighi internazionali poco chiari, questa volta invece l’accusa democratica ha prove e una storia che sono viscerali — l’interesse capitale di Trump e dei repubblicani dovrebbe essere di stringere i tempi il più possibile: non avendo problemi nel produrre i 34 voti per proteggere il presidente dalla condanna, l’unico aspetto che dovrebbe preoccuparli è il valore simbolico del processo, e la condanna dell’opinione pubblica: dove una maggioranza lo vorrebbe vedere condannato

 

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