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In questi giorni Milano è tra le prime dieci metropoli più inquinate al mondo. Le mascherine anti-smog sono strumenti semplici e poco costosi per proteggere la propria salute: ma perché nessuno le usa?

Milano oggi è all’ottavo posto per livello di inquinamento atmosferico. È la città con l’aria più inquinata dell’Unione Europea, quella con i valori peggiori in Europa per concentrazione media annuale di polveri sottili, e il maggior numero di morti premature ogni 100 mila abitanti attribuibili all’inquinamento atmosferico. 

I dati parlano chiaro: l’Air Quality Index (AQI), l’indicatore del livello d’inquinamento dell’aria, dà un valore di 164 al livello di inquinamento di Milano. Un dato che supera abbondantemente quello dell’Australia in fiamme — Melbourne si ferma a 17, Canberra a  72 — o delle grandi metropoli mondiali — New York 37, Londra 48, Mosca 61, Parigi 67. In questa “speciale” classifica, Milano va quotidianamente a braccetto con città come Ulan Bator, in Mongolia, oppure Taškent, in Uzbekistan, mentre a livello europeo le uniche città che si avvicinano alla metropoli meneghina sono Belgrado e Sarajevo. Il vicino in classifica nell’Unione Europea più prossimo è Cracovia, che però è ben distanziata, con un livello medio di 129. Anche Torino e Firenze raggiungono rispettivamente un valore medio di inquinamento nell’aria di 160 e 134. La situazione sembra più sotto controllo a Roma che, con un valore di 112, si trova nella media delle grandi metropoli mondiali.

Respirare uccide

Il livello di inquinamento nell’aria milanese può causare danni alle vie respiratorie e al cuore a chiunque, non solo agli individui con problemi pre-esistenti — ai quali è comunque fortemente consigliato di evitare attività all’aria aperta. In più, il valore di 164 si avvicina fortemente a quello di 200, al cui raggiungimento scatterebbe il livello di pericolosità successivo, che porterebbe l’aria da Unhealthy a Very Unhealthy. In questa categoria sarebbe fortemente consigliato l’utilizzo di una maschera anti-smog e di un depuratore d’aria in casa. 

Per trovare una soluzione effettiva a questo problema sempiterno ci si dovrebbe rivolgere alla politica: ma da quel fronte, oltre a tante parole, non sembra essere arrivata una proposta concreta e di ampio respiro. Ad oggi, le giornate di stop alla circolazione dei mezzi non sono abbastanza per ribaltare una situazione a dir poco problematica.

Perché nessuno porta maschere anti–smog?

In attesa di un qualche segnale di vita da parte delle istituzioni, la soluzione temporanea potrebbe essere indossare una maschera anti-smog, soluzione già adottata in vari altri Stati. Ma quali dovrebbero essere le caratteristiche della perfetta maschera anti-smog? 

La domanda non è banale: queste mascherine vanno distinte da quelle, per esempio, anti-malattie, spesso confuse con le prime. Per trovare la maschera perfetta, prima di tutto, va presa in considerazione la distinzione tra i tipi di mascherine introdotta dall’UE, basata sulla misura del diametro e sull’efficienza dell’aria filtrata: FFP1 – 78%, FFP2 – 92% e FFP3 – 98%). Le maschere vanno poi divise in mascherine usa e getta e mascherine con filtro intercambiabile. Le prime sono utilizzabili per qualche giorno, mentre le seconde sono più longeve, ma necessitano di un controllo periodico del filtro per risultare efficienti, anche se l’elemento fondamentale di qualunque maschera anti-smog è il fatto che si debba adattare perfettamente al viso e che tutta l’aria che respiriamo passi attraverso il filtro; per questo ne esistono diverse versioni, da quelle per passeggio sino a quelle per ciclisti e motociclisti. Il prezzo? Tra i 20 e i 70 euro in base al modello, tenendo conto che le più efficaci sono quelle del modello UE FFP3.

Abbiamo deciso di chiedere ai milanesi perché non indossare una maschera anti-smog, come si fa in città meno inquinate di Milano. E molto spesso ci siamo sentiti rispondere con altre domande:  già, perché non si fa?

Il problema dell’impatto del’inquinamento sulla salute viene ben poco sottolineato nel dibattito pubblico nonostante la sua effettiva importanza sulla nostra salute. E viste le numerose domande che i nostri intervistati si sono posti, oggi ce ne poniamo una anche noi: quando arriverà il momento di agire per migliorare un clima insostenibile per il nostro pianeta? In attesa di una risposta concreta, noi ci armiamo di maschera.

con Alessandro Massone
video Lorenzo Valentino, Stefano Colombo
redazione Lorenzo Valentino