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in copertina, foto via Twitter

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

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Le elezioni in Spagna hanno complicato la situazione invece di offrire soluzioni: come avevano previsto i sondaggi, i socialisti hanno vinto le elezioni, ma sia il PSOE che Unidas Podemos hanno perso seggi, e Ciudadanos è sostanzialmente sparito dal parlamento, passando da 40 a 10 poltrone. Alcuni voti del partito di centrodestra sono tornati al Partito Popolare, ma certamente si sono anche spostati verso Vox: il partito neofranchista ha incassato un risultato enorme, passando da 24 a 52 parlamentari, e diventando così la terza forza politica del paese. (El País)

Formare un governo di coalizione sembra quasi impossibile: una maggioranza di uno ha comunque bisogno di 176 seggi. Il PSOE si ferma a 120, tre meno del precedente parlamento, e ha bisogno di 56 voti. Sánchez ha espresso nuovamente la propria intenzione di formare un governo “progressista,” ma è difficile capire quali potrebbero esserne i confini parlamentari. Per la Spagna si disegnano di nuovo mesi di trattative. (the Guardian)

Gif di Syfy

“Il nostro piano non è continuare a vincere elezioni,” ha detto comunque soddisfatto Sánchez, “vogliamo formare un governo stabile.” Il leader dei socialisti ha chiesto agli altri partiti di agire con “responsabilità e generosità.” Sánchez ha dichiarato che dialogherà con tutti i partiti tranne Vox. Oltre all’ascesa dell’estrema destra, un altro dato testimonia l’apatia degli spagnoli: la crescente astensione. Le elezioni di domenica hanno visto la partecipazione più bassa a un voto dal 2000, con un’affluenza alle ore 18 di solo il 56,8% degli aventi diritto. (Euronews)

Vox è riuscito nel proprio exploit anche grazie alla linea oltranzista sulla questione catalana. Il partito è a favore di una “ricentralizzazione”: una riforma costituzionale che abolisca autonomia e parlamenti regionali in tutta la Spagna. Santiago Abascal è tra i leader delle nuove destre europee che nasconde meno i propri legami con le dittature del secolo scorso: il partito è costruito sull’idea di una “rinascita” spagnola, vicino al linguaggio neofranchista. Abascal nel 2017 si è pubblicamente definito, in un’intervista a 7TV Andalucia, “a sostegno della discriminazione.” (Reuters)

Sánchez potrebbe mirare a formare un governo di minoranza: ma per farlo ha bisogno della garanzia che il Partito Popolare si astenga dal voto di fiducia. Il PP si trova in un dilemma complesso di fronte all’ascesa di Vox, spiega l’analista Antonio Barroso: la scelta è tra facilitare un governo socialista, e subire l’assedio dell’estrema destra, oppure costringere il paese al voto, e scontrarsi direttamente. (Twitter)

Per capire il successo di Vox, Eoghan Gilmartin di Jacobin ha intervistato il giornalista Antonio Maestre, autore di Franquismo S.A., uno studio sull’eredità economica della dittatura spagnola. Secondo Maestre, Vox ha ancora molto spazio di crescita, perché non ha ancora integrato nella propria retorica — xenofoba, antifemminista, identitaria — anche le lezioni dell’operaismo di destra di Le Pen e Salvini. (Jacobin Magazine)

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Mondo

Bolivia. Durante la giornata di ieri è diventato chiaro che dopo la polizia anche l’esercito si stesse preparando a disertare. Dichiarando che “il colpo di stato è stato consumato,” Evo Morales ha rassegnato le proprie dimissioni. Non è chiaro a chi passerà il potere, perché sotto al presidente sono tantissime le figure che avevano già rassegnato le dimissioni nei giorni scorsi. Le azioni di polizia ed esercito, più ancora delle forzature di Morales, “non sono certo segni di una democrazia in buona salute,” ha commentato con understatement il ricercatore Christoph Harig. (the New York Times)

Il ministro degli Esteri messicano Ebrard ha offerto a Morales asilo politico. Nel corso della notte Morales ha twittato per “denunciare al mondo e al popolo boliviano” che la polizia stava cercando di arrestarlo illegalmente, e che la sua residenza era stata presa d’assalto da gruppi violenti. (Twitter)

A Hong Kong un poliziotto ha aperto il fuoco, usando proiettili veri, contro i manifestanti nella zona residenziale di Sai Wan Ho. Nello scontro non è chiaro quante persone siano state ferite, ma certamente almeno una è stata colpita all’addome, ed è stata operata d’emergenza. È ancora in condizioni critiche. (Hong Kong Free Press)

Altre sei persone sono state uccise a Baghdad nella repressione militare delle proteste, mentre decine sono rimaste ferite. Secondo dati della commissione per i diritti umani del parlamento iracheno, in totale dall’inizio delle proteste i morti sono stati 319. I feriti sono più di 15 mila. Fonti di Al Jazeera sottolineano che i militari sparano anche contro il personale medico presente sulla scena, per impedire che i feriti ricevano le prime cure. Il portavoce dell’esercito Khalef è tornato a sostenere che chi apre il fuoco sui contestatori non fa parte dell’esercito, ma si tratta di “infiltrati.” È stata annunciata una nuova indagine in merito. (Al Jazeera)

Come scrivevamo ieri, però, l’accordo tra le forze politiche di non far dimettere Mahdi, insieme al pinao di “porre fine” alle proteste, inquadrano l’aggressione dei contestatori in un chiaro contesto politico. Amnesty International ha chiesto al governo iracheno di “controllare” le proprie forze di sicurezza, per porre fine a quello che giustamente descrive come un “bagno di sangue.” (Al–Araby Al-Jadeed)

Il primo turno delle elezioni in Romania è stato vinto dal presidente uscente Klaus Iohannis, che dovrà sfidare al ballottaggio la leader dei socialdemoratici Viorica Dancila, il prossimo 24 novembre. La situazione politica nel paese resta turbolenta, dopo la caduta del governo del mese scorso. La vittoria di Iohannis dovrebbe comunque permettere al governo di minoranza del Partito Nazionale Liberale di arrivare fino alle elezioni parlamentari dell’anno prossimo. (DW)

Secondo i media sarebbero state almeno 13500 le persone che sono scese in strada a Parigi nel corso della giornata di ieri in una manifestazione contro l’islamofobia. La manifestazione è stata ovviamente criticata dal Raggruppamento nazionale, secondo cui gli organizzatori si stavano alleando agli “islamisti.” ? Ma altri critici si sono lamentati che di fronte alle accuse di islamofobia non pensavano di poter più criticare l’Islam. Poverini, dovranno trovare un altro hobby. (France 24)

Italia

Un ordigno rudimentale è esploso durante un’operazione di addestramento dei militari italiani stanziati a Kirkuk, in Iraq. Cinque di loro sono rimasti feriti, tre in maniera grave, ma nessuno è in pericolo di vita. L’attacco non è stato ancora rivendicato, ma si pensa sia da attribuire alle milizie dell’Isis, che hanno intensificato gli attacchi nella regione nelle ultime settimane. (il Fatto Quotidiano)

Giuseppe Conte e i vertici di ArcelorMittal potrebbero incontrarsi domani, e non oggi, come si pensava inizialmente. L’incontro non è stato ancora fissato ufficialmente, ma lo slittamento servirebbe a ricompattare la maggioranza sulla controproposta preparata dal presidente del Consiglio — che prevede anche il ritorno allo scudo penale, indigesto a Luigi Di Maio e al M5S. (il Sole 24 Ore)

Ma la strada verso un nuovo accordo è tutta in salita: da un lato, ArcelorMittal non sembra intenzionata a ritrattare sui 5000 esuberi che condizionano la sua permanenza all’ex Ilva; dall’altro, scrive Pietro Salvatori, “le forze che sostengono il governo viaggiano in ordine sparso e a velocità variabile.” (HuffPost)

Secondo il Times of Malta (qui l’articolo originale), il governo maltese avrebbe negoziato un accordo segreto con la Libia per intercettare le imbarcazioni dei migranti prima che entrino in acque territoriali maltesi, e riportarle indietro. A fare da intermediario tra il governo della Valletta e Tripoli è stato il funzionario Neville Gafà, che già un anno fa era stato beccato insieme al leader di una milizia libica, ma aveva detto di averlo incontrato praticamente per caso. (Times of Malta / la Repubblica)

Raddoppiano i fondi per l’ambiente previsti nella manovra: saranno 4,5 miliardi nel 2020, di cui il 65% destinato alla protezione del suolo e delle acque. Una buona notizia, ma per metterla in prospettiva ricordiamo che nel 2019 per la Difesa lo stato ha speso più di 20 miliardi. (ANSA / Ministero della Difesa)

A che punto è il nazismo in Italia? Tre giorni fa, un deputato e un consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Bologna hanno passato in rassegna in diretta Facebook i nomi dei cittadini stranieri sui citofoni delle case popolari di alcune vie della città. Ieri Cathy La Torre — avvocata e promotrice della campagna “Odiare ti costa” — ha denunciato il fatto su Facebook, annunciando un esposto al Garante della Privacy contro FdI. (Blitz Quotidiano / Facebook)

A Firenze, invece, qualcuno ha imbrattato di nero la targa commemorativa dedicata a Idy Diene, il venditore ambulante senegalese ucciso a colpi di pistola il 5 marzo dell’anno scorso, sul Ponte Vespucci. “Un gesto meschino e vergognoso,” ha detto il sindaco Nardella — lo stesso che, ricordiamo, si era risentito per le fioriere rovesciate durante la protesta della comunità senegalese della città in seguito all’omicidio di Diene. (la Repubblica Firenze / il Post, 6/03/2018)

Milano

Alle 18.30, di fronte al Memoriale della Shoah, si terrà oggi un presidio di solidarietà per Liliana Segre, organizzato da Anpi, Arci e numerose altre sigle della Milano antirazzista. (Evento Facebook)

Crisi climatica

Continuano con entità catastrofica gli incendi boschivi nel sud dell’Australia, che per la prima volta sono arrivati a minacciare anche la regione di Sydney. La maggior parte dei roghi interessa gli stati del Queensland e del New South Wales. Combatterli è difficile, anche perché il fumo rende spesso impossibili le azioni aeree dei canadair: gli aggiornamenti in diretta su The Australian.

Spazio

Oggi Mercurio passerà direttamente tra il Sole e la Terra, per l’ultima volta fino al 2032. In Italia il passaggio del pianeta sarà visibile tra le 13.35 e le 18.04. (the Verge / la Repubblica)

Cult

Sapete dove si coltiva davvero bene la cannabis? In Lesotho: il piccolo stato africano ha le condizioni climatiche perfette — in termini di altitudine e abbondanza d’acqua — per una produzione di cannabis su larga scala, ma il regno non è ancora riuscito a sfruttare adeguatamente queste potenzialità. (Quartz)

Ma allora, le app per la meditazione funzionano, o no? Quanto buddhiste sono? Gregory Grieve e Beverly McGuire provano a dare una risposta. (Inverse)

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