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Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

La marina militare iraniana ha sequestrato una petroliera che batte bandiera britannica, la Stena Impero, nello stretto di Hormuz. Una seconda nave è stata fermata ma è stata poi lasciata andare. Forse spaventato dalla possibile reazione degli Stati Uniti, il segretario agli Esteri britannico ha immediatamente messo le mani avanti dichiarando che “il Regno Unito non sta considerando opzioni militari” per gestire la crisi. Segui la diretta degli eventi, su CNN.

Secondo la Guardia rivoluzionaria iraniana la nave avrebbe infranto le “norme marittime internazionali,” ma non sono stati forniti ulteriori dettagli. La petroliera si stava dirigendo verso un porto in Arabia Saudita, quando ha ripiegato verso nord. (Middle East Eye)

Malgrado le immediate garanzie che la situazione non sfocerà in uno scontro militare, il Regno Unito non è esattamente contento della situazione: Jeremy Hunt si è definito “estremamente preoccupato” dalle azioni dell’Iran, “inaccettabili.” Il segretario per gli affari esteri parteciperà a una sessione d’emergenza del governo per cercare di trovare una soluzione per il rilascio della nave. (Al–Araby Al–Jadeed)

Gif di South Park

Che Hunt non consideri opzioni militari vale quel che vale, visto che il governo britannico sta per essere scosso dall’inevitabile arrivo alla premiership di Boris Johnson. E chi si prepara alla guerra cʼè: il ministro delle Cooperazioni regionali israeliano Hanegbi ha dichiarato che il paese si sta preparando per un “possibile” scontro militare con l’Iran entro i prossimi due anni. Anche quella è una forma di cooperazione, evidentemente. Secondo il ministro il conflitto con l’Iran “è già passato dalla guerra per procura allo scontro diretto,” e il problema non è “se farla o no, ma trovare il momento appropriato.” (Middle East Monitor)

Due giorni fa l’Iran aveva avanzato con cautela un’offerta agli Stati Uniti: permettere nuove ispezioni nucleari per allentare le tensioni con Trump. Gli Stati Uniti avevano risposto con scetticismo, e solo 24 ore dopo avevano annunciato di aver abbattuto un drone iraniano che si era avvicinato in acque internazionali a una nave militare statunitense. (Reuters / Bloomberg)

Ma ieri l’Iran ha screditato le dichiarazioni statunitensi. L’esercito iraniano ha dichiarato che tutti i droni erano operativi quando sono tornati alle rispettive basi, e ha pubblicato un video che dimostrerebbe che il drone non è stato abbattuto. Il livello di informazione con cui stiamo lavorando: gli Stati Uniti non hanno specificato come il drone sia stato abbattuto (CNN ipotizza attraverso interferenze elettroniche), l’Iran non ha spiegato come il video dimostri che il drone non è stato abbattuto. (CBS News)

La crisi è di importanza vitale perché lo stretto di Hormuz di fatto è un collo di bottiglia per il trasporto del petrolio: è l’unico percorso che collega l’oceano al Golfo di Oman. Dallo stretto passa circa un sesto di tutto il petrolio del mondo: sono 17,2 milioni di barili al giorno, tra cui gran parte del greggio di Arabia Saudita, Iran, Emirati, Kuwait e Qatar. (Al Jazeera, 11/07/2019)

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Mondo

Un terremoto di magnitudo 5.1 con epicentro a 22 chilometri a nord di Atene ha causato il crollo di alcuni edifici disabitati nella capitale greca e qualche ferito, fortunatamente nessuno grave. (Ekathimerini)

Vi ricordate quando l’altroieri Trump aveva disconosciuto le urla “Send her back” al suo comizio in North Carolina? Il presidente ha di nuovo cambiato idea, e ora la folla di razzisti è diventata di “incredible people.” Forse sono amici delle “very fine people” di Charlottesville. Ma, sottolinea Aaron Rupar, il problema è più profondo: è che Trump è convinto che il problema del razzismo non sia intrinseco, ma di quanta gente sia d’accordo con lui quando dice qualcosa di razzista. Il supporto dei suoi fan negli ultimi due giorni l’ha convinto che può difendere questo forte. (Vox)

Memo — la maggioranza dei cittadini statunitensi non la pensa come Trump:

Secondo il presidente brasiliano Bolsonaro — che per la prima volta ha invitato dei giornalisti stranieri alla sua settimanale colazione con la stampa — i dati sulla deforestazione dellʼAmazzonia sono “menzogne.” “Dovete capire che lʼAmazzonia è del Brasile, non vostra,” ha detto minacciosamente. (the Guardian)

Pablo Iglesias, il leader di Unidas Podemos, ha accettato l’accordo aggressivo di Sanchez, che gli aveva chiesto di rinunciare a un posto nel governo ma di sostenere comunque la coalizione. Ora il governo potrà procedere nel chiedere il voto di fiducia al parlamento, per la quale i soli voti di Podemos non bastano, però. Se il governo non dovesse ottenere la maggioranza parlamentare la Spagna dovrebbe tornare al voto entro due mesi. (Reuters)

Il primo ministro del Kosovo Haradinaj si è dimesso dopo essere stato convocato all’Aia per essere interrogato come sospetto di crimini di guerra. “Mi è stata data la possibilità di presentarmi come primo ministro, o come cittadino ordinario,” ha dichiarato il politico ed ex comandante di guerriglia dell’organizzazione terroristica UCK, l’esercito di liberazione del Kosovo. È la terza volta che Haradinaj viene convocato all’Aia — si era dimesso dalla premiership per lo stesso motivo anche nel 2005. (DW)

Un uomo di ventisette anni è stato arrestato a Hong Kong perché in possesso di sostanze esplosive. L’uomo è stato interrogato dalle autorità, ma è ancora stata avanzata formalmente nessuna accusa, così come non è ancora chiaro se ci sia un collegamento con il movimento di protesta contro la legge sull’estradizione. (South China Morning Post)

Alcuni membri del partito democratico sudcoreano, quello del primo ministro Moon, hanno dichiarato che il Giappone sarebbe responsabile di “crimini di guerra economica.” I politici sudcoreani accusano il primo ministro giapponese Abe di aver bypassato il proprio stesso ministro degli Affari esteri per aggredire il paese. (the Hankyoreh)

LʼAlgeria ha vinto la Coppa dʼAfrica, battendo per 1 a 0 il Senegal. Nelle strade di tutte le principali città francesi sono esplosi i festeggiamenti. (le Parisien)

Italia

Superata la crisi, il gioco allo scontro tra M5S e Lega assume ogni giorno forme diverse: stavolta ha la forma del rimpasto di governo, con Salvini che vorrebbe far fuori i ministri Toninelli e Trenta, responsabili — a suo dire — di troppi “no” ai diktat leghisti. (la Repubblica)

“Non rispondiamo e non risponderemo più a nessun attacco,” recita in risposta una nota del M5S, esprimendo pieno sostegno ai due ministri. “Siamo stanchi di questi metodi, noi vogliamo governare.” (TGCOM 24)

Quello del rimpasto è un tema che il governo non ha voluto affrontare dopo le elezioni europee, ma era prevedibile che prima o poi Salvini sarebbe passato allʼincasso. Conte, però, minimizza ed esclude questa possibilità: “Non mi è arrivata nessuna richiesta. Quello che invece va assolutamente fatto è completare la squadra dei sottosegretari, soprattutto alle infrastrutture cʼè assoluta carenza.” (LaPresse)

Lo stesso Conte però è nel mirino dei leghisti, e una nuova ragione di discordia è data dalla questione dellʼautonomia regionale: nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri disertato da Salvini (qui il video completo), il premier ha detto infatti che lʼautonomia si farà (“abbiamo compiuto dei significativi passi avanti, siamo in dirittura finale”) ma senza la regionalizzazione della scuola. “Probabilmente i governatori interessati non avranno tutto quello che hanno chiesto ma ci sta, è un negoziato tra Stato e Regioni.” (YouTube / Corriere della Sera)

I governatori leghisti però ci sono rimasti molto male: “Ci sentiamo presi in giro. Non da Salvini perché ha seguito con noi tutta la partita. Ma vedere un Presidente del Consiglio che presiede riunioni che producono il nulla, se non conferenze stampa, è poco rispettoso rispetto a tutti i veneti che hanno votato,” ha commentato Zaia. “Mi ritengo assolutamente insoddisfatto dellʼesito del vertice di oggi sullʼAutonomia. Abbiamo perso un anno in chiacchiere,” rimarca Fontana. (la Repubblica)

A 27 anni dalla strage di via DʼAmelio, in tanti — come tutti gli anni — si sono radunati a Palermo per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, uccisi nel 1992. Per la prima volta senza Rita, sorella del giudice, scomparsa lʼanno scorso. (Live Sicilia)

Anche a Milano si è svolta una commemorazione, alla presenza del sindaco Sala, nei giardini dedicati a Falcone e Borsellino. Ieri il Comune ha deciso anche di intitolare una piazza a Francesca Morvillo, moglie di Falcone, ed Emanuela Loi, una delle agenti di scorta a Borsellino. (la Repubblica Milano)

Dopo lʼinterrogatorio di garanzia di due giorni fa, Carola Rackete è tornata in Germania, subendo unʼaltra coda di insulti da parte di Salvini, che lʼha definita “viziata comunista” e “zecca tedesca.” Ma non ci sono solo gli insulti da bar del ministro: la capitana della Sea Watch 3 ha subito insulti e intimidazioni per strada e i sui social. Buste minatorie anche ai magistrati Patronaggio e Vella. (il Fatto Quotidiano / Corriere della Sera / Open)

Lʼagenzia del Demanio e il Miur hanno formalmente presentato la denuncia per lo sfratto di CasaPound — con una richiesta di risarcimento milionaria — dallo stabile occupato in via Napoleone III a Roma. La sindaca Raggi ha commentato con soddisfazione, ma sono ancora incerti i tempi delle operazioni. (TPI / Fanpage)

Di certo la sede del partito neofascista non è presente nella lista dei prossimi sgomberi pubblicata dalla Prefettura di Roma (di concerto con Regione e Comune): si tratta di 23 occupazioni, sia abitative che sociali, da sgomberare a partire dalla prossima primavera. Una lista che certifica “il fallimento delle politiche pubbliche e la messa in scacco della dialettica istituzionale,” in nome della difesa aprioristica della proprietà privata. (Dinamo Press)

Altre due occupazioni, invece, saranno sgomberate “immediatamente”:

“La prima cosa che mi viene in mente se penso al G8? Il silenzio di Piazza Alimonda, pochi secondi dopo che Carlo Giuliani è stato assassinato.” A 18 anni esatti dal G8 di Genova, cinque persone che hanno partecipato ai fatti di quei giorni condividono i propri ricordi. (VICE)

Internet

Qualcuno ha hackerato ieri lʼaccount Twitter di Scotland Yard, la polizia britannica, e per una quarantina di minuti ha pubblicato tweet e perfino inviato mail e comunicati stampa ai giornalisti per una quarantina di minuti. (the Guardian)

TikTok si prepara a fare a Instagram quello che Instagram ha fatto a Snapchat. (Gizmodo)

Cult

Non fate altro che lavorare o stare sui social network (o tutte e due le cose insieme) e non riuscite mai a fare nulla di soddisfacente? È perché il capitalismo si mangia il vostro #tempo. Ne parla Davide Mazzocco nel suo ultimo libro Cronofagia, uscito per D Editore. (Dudemag)

Gif di Ovation TV

È tornato a Palazzo Pitti dopo 75 anni il “Vaso di Fiori” del fiammingo Jan Van Huysum, sottratto dai nazisti nel 1943. La cerimonia di restituzione è avvenuta ieri mattina, alla presenza dei ministri Moavero Milanesi e Bonisoli, e del ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. (Adnkronos)

La strana vita dei sosia di Vasco Rossi, raccontata dal fotografo Ray Banhoff, che ha deciso di dedicare un libro al fenomeno. (VICE)

Ambiente

Unʼondata di calore sta investendo il nord degli Stati Uniti e il Canada, con temperature che sfiorano i 38 gradi centigradi in alcune zone. Il sindaco di New York De Blasio ha dichiarato una “emergenza locale.” (BBC News)

Ieri Greta Thunberg era di nuovo a Berlino per la manifestazione settimanale del movimento Fridays for Future. “Non ci fermeremo mai,” ha detto alle migliaia di giovani manifestanti che si sono radunati nella capitale tedesca. (DW)

Musica

Dopo le pressioni di Kim Kardashian e Kanye West (sì), Trump ha detto che si sta impegnando in prima persona per ottenere la liberazione del rapper A$AP Rocky, detenuto da due settimane in Svezia. (TMZ)

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Gif di Giphy Originals

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