cover-mori

in copertina, foto via Facebook

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Al termine di uno scrutinio lentissimo, Christian Solinas, il candidato della coalizione di centrodestra, ha vinto con ampio margine le elezioni regionali in Sardegna, toccando il 48% delle preferenze, contro il 32,9% del suo rivale di centrosinistra, Massimo Zedda. Desogus, il candidato del Movimento 5 Stelle, è andato peggio del previsto, fermandosi a un magro 11%. (il Post)

La débacle del Movimento, che un anno fa sull’isola aveva preso il 42% — in termini assoluti, parliamo di circa 300 mila voti in meno — è senza dubbio il dato più rilevante di questa tornata elettorale. Ma dove sono finiti, tutti gli elettori dei 5 Stelle? In gran parte nell’astensione, ma per il resto più a destra che a sinistra, secondo i dati dell’Istituto Cattaneo. (Corriere della Sera)

“Sapevamo che era una battaglia persa in partenza,” ha commentato Francesco Desogus, sottolineando comunque il dato positivo a livello locale — il Movimento entra per la prima volta nel Consiglio regionale sardo, e sembra questa la strategia su cui anche la leadership del M5S punterà per minimizzare la sconfitta, insieme all’immancabile “legge elettorale fatta apposta per far perdere il M5S.” (Adnkronos / Casteddu Online)

Lo stesso Desogus però, non si è fatto mancare una mezza recriminazione, accusando Di Maio di non averci voluto “mettere la faccia” per evitare una competizione diretta con Salvini. (HuffPost)

È vero che a livello regionale pesano di più il radicamento sul territorio e la conoscenza personale dei singoli candidati, ma è difficile che un calo di 300 mila voti non abbia ripercussioni a livello nazionale. Mentre Di Maio, commentando i risultati su Facebook, non sembra avere nessuna intenzione di parlare di “sconfitta,” c’è qualcuno che comincia a mettere in dubbio la sua leadership, come la senatrice Paola Nugnes. (Facebook / la Repubblica)

Mentre Berlusconi continua a ripetere che “il futuro è del centrodestra,” Salvini rassicura gli alleati, ribadendo che “per il governo non cambia nulla.” (AGI)

Bei tempi, comunque, quelli in cui Borghezio proponeva di vendere la Sardegna per appianare il debito pubblico. (Open)

* * *

Vuoi ricevere Hello, World! tutte le mattine direttamente via email? Sostieni the Submarine e abbonati alla newsletter. In cambio, oltre alla tua rassegna stampa preferita direttamente in inbox, riceverai link e contenuti extra, e la nostra eterna gratitudine.

* * *

Mondo

Doha, Qatar. Sono entrate nel vivo le trattative tra Stati Uniti e talebani per la fine della guerra in Afghanistan. Gli Stati Uniti sembrano pronti a riconoscere l’autorità dei taliban in cambio della promessa di non far diventare l’Afghanistan una base operativa per Al Qaeda, accontentandosi di vaghe promesse sui diritti civili. (the New York Times)

Nel frattempo, com’è la situazione sul campo? La CNN ha passato 36 ore in alcuni territori controllati dai talebani, ansiosi di mostrare ai giornalisti occidentali che sono capaci di governare con efficienza. (CNN)

Dei jet indiani hanno violato lo spazio aereo del Pakistan, sganciando anche un carico esplosivo mentre tornavano in India — senza però fare vittime, apparentemente. L’unica dichiarazione del governo indiano sull’operazione al momento è da parte del ministro dell’agricoltura Gajendra Singh Shekhawat, che ha dichiarato che il bombardamento avrebbe distrutto degli “accampamenti di terroristi” sulla Linea di controllo del Kashmir. (Al Jazeera)

Il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif si è dimesso, annunciando il proprio abbandono su Instagram, prima ancora che Rouhani o Khamenei potessero intervenire. Zarif è stato responsabile per l’accordo del 2015 con gli Stati Uniti di Obama. Le dimissioni senza preavviso lasciano presupporre forti tensioni dietro le quinte sulla posizione da mantenere a livello di politica estera all’interno dell’amministrazione iraniana. (Middle East Eye)

Il vicepresidente statunitense Pence si è recato in Colombia per esortare i paesi della regione a supportare Guaidó. Pence ha dichiarato che gli Stati Uniti saranno “al fianco del Venezuela, finché non tornerà la libertad” (sì.) (NPR)

Inizia domani la due giorni a Hanoi, in Vietnam, tra Corea del Nord e Stati Uniti. Le aspettative per il summit questa volta sono molto basse, ma nel frattempo il Vietnam ha riservato un’accoglienza da superstar a Kim Jong-un. (CNN)

Kim è arrivato in Vietnam utilizzando il sistema ferroviario cinese, dimostrando così — anche agli Stati Uniti — come negli ultimi mesi la Corea del Nord si sia riavvicinata alla Cina. (South China Morning Post)

Il cardinale australiano George Pell, ex tesoriere del Vaticano, è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori. È la figura più alta all’interno delle gerarchie ecclesiastiche a subire una condanna del genere, finora. (BBC News)

La notizia è arrivata a poche ore dalla conclusione dello storico summit voluto dal Papa per affrontare il problema. Sarà servito a qualcosa? (Globalnews)

Italia

L’ex sindaco di Roma Alemanno è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione per corruzione e finanziamento illecito. L’ex sindaco avrebbe ricevuto da Buzzi quasi 300 mila euro per ottenere nomine e pilotare appalti. (la Repubblica Roma)

La difesa di Tiziano Renzi e Laura Bovoli ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari “vista l’insussistenza dell’esigenza delle misure cautelari.” Il gip si esprimerà nei prossimi giorni. (ANSA)

“Il problema non è la Tav, il problema è che nessuno verrà mai a investire in Italia se il Paese mostra che un governo che cambia non sta ai patti, cambia i contratti, cambia le leggi e le fa retroattive.” Le dichiarazioni del ministro all’Economia Tria hanno scosso la maggioranza, impegnata a rimandare ancora la decisione sulla Tav. (il Sole 24Ore)

I vaccini no, esperimenti sui bambini sì — a patto che siano senza iniezioni. È evidentemente la posizione di Fabio Franchi, medico triestino e personalità No Vax che cercava su Facebook “un bambino con la parotite in atto” per un “esperimento che rispetta la convenzione di Oviedo e non infrange le regole del Codice di Norimberga” — una descrizione che tranquillizzerebbe ogni genitore. (la Stampa)

Milano

Il debutto di Area B si accompagna alle polemiche tra Comune e Regione — secondo Fontana, il Comune ragiona “da individualista” e non in un’ottica di sistema. (Corriere della Sera Milano)

Il sindaco gli ha risposto su Twitter:

Malumori anche da parte di alcune amministrazioni dei comuni della Città metropolitana, come Sesto San Giovanni, che intende raddoppiare i parcheggi a pagamento o per residenti al confine con Milano per evitare “l’invasione dei pendolari.” (il Giorno)

Internet

Casey Newton racconta le condizioni di lavoro impossibili dei moderatori di Facebook: sottopagati, tenuti sotto costante scacco dai propri manager — senza nemmeno il tempo per poter pregare, sommersi dalla visione di contenuti violenti e disturbanti. Molti mostrano segni di stress post-traumatico, altri sono in relazioni tra colleghi per poter scaricare i traumi a cui sono sottoposti e alcuni si sono convertiti all tesi che dovrebbero moderare, compresa la teoria della terra piatta e il negazionismo dell’Olocausto. (the Verge)

Cult

L’angosciante gioco horror taiwanese Devotion è stato ritirato dalla vendita perché gli sviluppatori hanno inserito per sbaglio (?) nell’arredamento di una stanza un poster di Winnie the Pooh che in realtà era un manifesto contro Xi Jinping — e sono stati sommersi di recensioni negative. Non è ancora chiaro se il gioco sia stato ritirato dallo sviluppatore o da Steam. (Polygon)

Alcuni vandali hanno decapitato e trafugato la mummia di questo crociato di 800 anni, conservata in una cripta a Dublino. (BBC News)

The Umbrella Academy è una buona serie fortemente limitata dalle idiosincrasie delle serie “supereroistiche” prodotte da Netflix, scrive Charles Pulliam-Moore (io9)

* * *

Se ti piacciono Hello, World e the Submarine, ricorda di recensire la pagina su Facebook. A domani! ?