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in copertina, foto via Facebook

Questa è Hello, World!, la nostra rassegna mattiniera di attualità, cultura e internet. Tutte le mattine, un pugno di link da leggere, vedere e ascoltare.

Il parlamento spagnolo ha respinto la proposta di budget per il 2019 del governo di Pedro Sanchez, dopo due giorni di dibattito, con i voti contrari del Partito popolare, di Ciudadanos e degli indipendentisti catalani. Di conseguenza, Sanchez chiederà domani elezioni anticipate, probabilmente per aprile. (El Paìs)

Della finanziaria spagnola si era parlato anche in Italia, per via delle sue norme particolarmente progressiste e redistributive, frutto di un accordo tra il governo Sanchez e Podemos: la legge prevedeva, tra le altre cose, un forte rialzo del salario minimo e una tassa patrimoniale. (la Repubblica, 11/10/2018)

Le concessioni fatte alla municipalità autonoma catalana, però, sono state giudicate insufficienti dai partiti indipendentisti (mentre secondo la destra erano eccessive). La legge di bilancio è stata una via crucis sin dall’inizio per Pedro Sanchez, che si è mosso come se la maggioranza che sosteneva fosse stata più solida di quello che era in realtà. (El Mundo)

Va bene, ma cosa dicono i sondaggi? Il Partito socialista è ancora al primo posto, ma la somma tra i “centristi” di Ciudadanos, i popolari e l’estrema destra di Vox — in forte crescita — dà quasi il 50%, più della somma tra socialisti e Podemos. (El Paìs)

Sanchez comunque spera nella formazione di un “fronte popolare” capace di contrastare l’ascesa della destra — che domenica scorsa aveva organizzato a Madrid una grossa manifestazione per chiedere le sue dimissioni — ma è un azzardo su cui non tutti nel partito sono così sicuri. Anche perché le elezioni si terrebbero soltanto un mese prima delle regionali e delle europee. (la Vanguardia)

Quanto è probabile invece una alleanza — o una cordata post elettorale — da Ciudadanos a Vox? Per il leader dei centristi Rivera non se ne parla, mentre invece l’alleanza tra Partito popolare e estrema destra sembra essere praticamente già confermata, in perfetta continuità con gli umori criptofranchisti dei popolari. (Ara)

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Mondo

Un attentato suicida nel Sud-est dell’Iran, vicino al confine pakistano, ha causato la morte di 27 Guardie rivoluzionarie. L’attacco è stato rivendicato da un gruppo armato sunnita. (Al Jazeera)

Il patteggiamento di Paul Manafort con i giudici, dopo l’arresto legato al caso dell’ingerenza russa sulle elezioni statunitensi del 2016, è saltato. Secondo la giudice Amy Berman Jackson, Manafort avrebbe mentito “volontariamente” nel corso delle indagini di Mueller. Ora rischia due sentenze entrambe da diversi decenni di carcere. (CNN)

Trump ha indicato che firmerà l’accordo tra repubblicani e democratici per evitare lo shutdown del governo anche senza budget per la costruzione del muro. Il presidente cercherà di inventarsi che il muro verrà costruito comunque, ma si tratta di una sconfitta titanica. (the New Yorker)

È una sconfitta per i repubblicani solo a causa della linea oltranzista del presidente: di budget per la “sicurezza del confine” nell’accordo ce n’è tantissima, e in particolare cerca di spostare l’attenzione dalla costruzione di un muro fisico all’utilizzo di strumenti di sorveglianza invasiva. (the Washington Post, via Outline)

È iniziato a Parigi il processo contro Christophe Dettinger, l’ex pugile diventato famoso per aver attaccato a pugni alcuni poliziotti durante una manifestazione dei gilet gialli. Rischia fino a sette anni di carcere. (France 24)

All’interno del Labour è sempre più forte il malcontento per la linea poco chiara del partito sulla Brexit. Sono almeno 10 i parlamentari che avrebbero minacciato le dimissioni se Corbyn non dovesse appoggiare l’ipotesi di un secondo referendum. (the Guardian)

Sotto la guida di gruppi sindacali e partito comunista i movimenti di opposizione del Sudan sono riusciti a organizzarsi per presentare una richiesta unitaria per le dimissioni del presidente Omar al–Bashir. (Middle East Eye)

Ops, l’ufficio di Netanyahu ha twittato un paragrafo di qualcosa, forse un messaggio privato, in cui rivela “l’obiettivo comune di una guerra con l’Iran.” Si tratta probabilmente di una cattiva traduzione di un discorso del primo ministro israeliano in visita in Polonia, dove avrebbe parlato di “contrastare l’Iran.” (Slate)

Italia

È la “secessione dei ricchi:” così la Lega accelera ancora e porta una bozza di autonomia “differenziata” già oggi al Consiglio dei ministri. L’obiettivo dei leghisti lombardi e veneti è la devoluzione “completa” di 23 materie ora concorrenti allo stato. (il manifesto)

Cosa farà il Movimento 5 Stelle di fronte a questa aggressione aperta al Sud, dove il partito ha un vasto bacino elettorale? Per ora sembra, assolutamente niente. Il partito della Casaleggio associati dopo tentennamenti degli scorsi mesi non è riuscito a sviluppare nessun modello per lo sviluppo del Sud e sembra destinato a gettare la spugna anche su questo fronte. (HuffPost)

Il senatore del Pd Davide Faraone lo definisce senza mezzi termini “razzismo territoriale,” perché “fotografa gli squilibri e li rende definitivi.” (Fanpage)

Ma il Pd non è compattissimo sulla materia — il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini è tra le figure politiche in prima linea per aumentare le competenze della propria regione. (Next Quotidiano)

“Questa logica è estremamente pericolosa perché crea una situazione di mors tua vita mea: quanto meno faccio ottenere agli altri, tanto più ottengo io.” Stefano Poggi intervista Gianfranco Viesti, professore di Economia all’università di Bari, autore dell’ebook Verso la secessione dei ricchi? (Jacobin Italia)

Potete scaricare l’ebook gratuitamente iscrivendovi al sito al sito di Editori Laterza.

Nella mattinata di ieri sono stati rilasciati gli 11 arrestati sabato scorso durante il corteo di protesta contro lo sgombero dell’Asilo occupato a Torino, e definiti “prigionieri” dal Questore. Nel frattempo la mobilitazione è andata avanti, con un nuovo presidio in centro e la Digos che è salita su un tram per fermare alcuni manifestanti che lo stavano raggiungendo. (Radio Onda d’Urto / la Repubblica)

Il populismo delle aiuole e delle panchine, tra sgomberi e guerra alle moschee. Un racconto della Pisa leghista di Susanna Turco.

Come si esce dal Partito democratico? Con un book tour. È evidentemente questo lo scopo della nuova operazione di Matteo Renzi, la cui ultima scusa per il tracollo politico è essersi operato personalmente solo su Twitter, “e poi Twitter è morto.” (HuffPost)

Internet

Google ha parzialmente bloccato il sito del blog Gayburg, in seguito alla denuncia di un utente che ha ritenuto il contenuto del sito “non appropriato.” È un fatto gravissimo, ed era già accaduto due anni fa. (Gay.it)

Secondo la ricostruzione di David Puente, a segnalare Gayburg a Google sarebbe stata una giornalista del Corriere della Calabria nota per aver espresso posizioni omofobe in passato. (Gayburg)

Milano

Milano è la settima città al mondo per tempo sprecato nel traffico. Roma è addirittura seconda — segno che la congestione automobilistica è uno dei problemi più pressanti del nostro paese. (Milano Today)

Cult

Sì, Netflix ha registrato tutte le scelte che avete fatto guardando Bandersnatch. (Motherboard)

I figli minorenni di famiglie no vax stanno andando su Reddit per capire come vaccinarsi senza il permesso dei propri genitori. (Pacific Standard)

Culto

Ci lamenteremmo che la politica sta ancora parlando di Sanremo se non fosse che ci permette di scrivere che Salvini si è allineato con gli esorcisti nel criticare lo sketch di Virginia Raffaele al Festival. Questa volta, però, il ministro non ha potuto sfoggiare un costume di scena a tema. (la Repubblica)

Gif di Joseph Harmon

Giornalismi

Maria Ressa, fondatore del giornale online filippino Rappler, è stato arrestato con l’accusa di diffamazione, e poi rilasciato su cauzione. Rappler è noto per le sue posizioni critiche contro il governo Duterte, e non è la prima volta che Ressa viene fatto bersaglio di persecuzioni giudiziarie o intimidazioni. (the Guardian / Rappler)

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Gif di Mary Vertulfo

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