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Aiisa, un’azienda georgiana che produce preservativi, ha deciso di celebrare i dieci anni dalla fine della guerra russo-georgiana con un’edizione speciale dei propri prodotti: una serie di condom con la faccia di Vladimir Putin disegnata sulla confezione, e la scritta “Every dick needs protection,” ovvero “ogni cazzo ha bisogno di protezione.” In inglese “dick” è anche un insulto, che corrisponde più o meno a “stronzo, testa di cazzo.”

Non è la prima volta che Aiisa fa parlare di sé con campagne di marketing irriverenti e politicamente scorrette: lo scorso maggio una corte di Tbilisi ha multato l’azienda e messo al bando quattro tipi di preservativi per “pubblicità immorale” — sulle confezioni erano state stampate alcune illustrazioni giudicate poco etiche e offensive per la religione tradizionale: la regina Tamara (una sovrana medievale santificata dalla chiesa ortodossa), una mano sinistra con un condom infilato sull’indice e il medio (che ricordava un gesto di benedizione usato dal clero per fare il segno della croce), la foto di un panda con la scritta “mi farei una sega ma è l’Epifania,” e infine un riferimento alla battaglia di Didgori, considerata un evento capitale nella storia nazionale georgiana.

A insorgere contro le illustrazioni, oltre alla chiesa ortodossa, sono stati gruppi di estrema destra nazionalista come Georgian Idea, che hanno anche organizzato qualche manifestazione di protesta. Anania Gachechiladze, la proprietaria di Aiisa, ha reagito parlando di un attentato contro la libertà di espressione, e annunciando che farà appello contro la decisione della corte.

La regina Tamara
La regina Tamara

I condom di Aiisa, in commercio dal 2017, si distinguono per il packaging graficamente molto curato: oltre a quelli con la faccia di Putin (in due distinte serie) si possono trovare anche con Stalin e Kim Jong-un, e l’azienda promette di creare una serie nuova ogni mese. Se volete comprarli prima che vengano fatti sparire o che scoppi una nuova guerra russo-georgiana, potete farlo online (ma dovete masticare un po’ di georgiano).