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Oggi è il 50esimo anniversario della protesta di Silver Lake, ricordata come una giornata arcobaleno, nonché la prima manifestazione Lgbt.

Si tenne due anni prima della più famosa Stonewall riot del 1969, considerata simbolicamente la data di inizio del movimento dell’orgoglio omosessuale da cui nacque appunto l’annuale gay pride.

A partire dal 27 giugno di quell’anno, dopo una retata della polizia al locale gay newyorkese Stonewall inn, ci furono scontri tra manifestanti e poliziotti.

La prima che reagì alle provocazioni e alle violenze della polizia fu Sylvia Rivera, una donna transessuale che lanciò una bottiglia contro un poliziotto e che viene ricordata come icona di chi iniziò la protesta contro la repressione dell’orgoglio omosessuale negli anni Sessanta.

In pochi sanno che due anni prima, nel 1967, sul versante opposto del continente americano, al The Black Cat Tavern, a Silver Lake in California, un locale gay inaugurato nel novembre 1966, ci fu un’altra retata, durante la festa di capodanno e vennero arrestati alcuni ragazzi.

L’11 febbraio venne organizzata la manifestazione, la prima manifestazione pubblica della comunità omosessuale su suolo americano e così la West Coast nella giornata di oggi recupera i natali del gay pride.

Gli anni Sessanta furono scossi dalle numerose incursioni della polizia nei locali gay di tutti gli Stati Uniti, dove ancora l’omosessualità era illegale.

Anche ballare in coppia con persone dello stesso sesso non era ammesso in molti stati, infatti spesso nei locali LGBT americani quando venivano fatti i controlli, chi era in pista scambiava partner con la coppia lesbica più vicina.

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In fatto di diritti civili l’America a distanza di 50 anni ha indubbiamente guadagnato posizioni, ma la comunità gay statunitense è scesa nuovamente in piazza la scorsa settimana a New York. Nonostante la decisione di Trump di riconoscere i loro diritti si è detta preoccupata perché la posizione dell’entourage del neoeletto presidente è opposta.

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Il 4 febbraio migliaia di persone si sono riunite davanti allo storico Stonewall Inn per protestare pacificamente contro il gabinetto del presidente Donald Trump e per solidarietà con tutte le altre minoranze.
Donald Trump è un forte avversario del matrimonio omosessuale, legale negli Stati Uniti dal 2015. Da sempre sostiene la legge anti-LGBT più dura della nazione: quella del North Carolina per cui le persone transgender devono utilizzare i bagni corrispondenti al sesso registrato alla nascita. Obama aveva invitato il North carolina a modificarla, minacciando di tagliare finanziamenti federali, ma lo stato ha risposto facendo causa all’amministrazione Obama.

Il braccio destro di Trump e vicepresidente degli Stati Uniti ha preso posizione sulla stessa linea: Mike Pence ha infatti abbozzato un disegno di legge per consentire alle imprese di discriminare e negare i servizi ai lavoratori LGBTQ.

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Ma recentemente la Casa Bianca ha comunicato che il presidente ha riconfermato l’esecutivo di Obama che garantiva uguali diritti per tutti i lavoratori federali — Washington ha poi sottolineato che Trump “è fiero di essere stato il primo candidato presidenziale repubblicano a parlare della comunità gay nel suo discorso inaugurale”.

Trump è tornato sui suoi passi anche grazie all’intervento della figlia Ivanka, che assieme al marito Jared Kushner, ha a lungo sostenuto i diritti LGBT.

Le posizioni di Trump risultano quindi vaghe dalle sue dichiarazioni, forse anche perché tra i suoi più importanti e facoltosi sostenitori, con grande sorpresa di tutti gli Stati Uniti, c’è Peter Thiel fondatore di PayPal e primo investitore di Facebook, imprenditore della Silicon Valley omosessuale, dietro le quinte del caso Gawker / Hulk Hogan.


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Mappe: International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association: Carroll, A., State Sponsored Homophobia 2016: A world survey of sexual orientation laws: criminalisation, protection and recognition (Geneva; ILGA, May 2016).