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Secondo ufficiali del Dipartimento di Stato le ultime ore dell’amministrazione Obama sarebbero state frenetiche e particolarmente generose.

In una nota inviata al Congresso venerdì mattina, l’amministrazione informava che avrebbe inviato sostegno economico ad una lista di organizzazioni — casualmente tutte che la nuova maggioranza repubblicana avrebbe lasciato volentieri indietro.

La lieta denuncia arriva oggi da fonti congressuali di Associated Press. Secondo le fonti un memo sarebbe letteralmente stato lasciato agli addetti del Dipartimento di Stato poche ore prima che John Kerry uscisse per l’ultima volta dal proprio ufficio.

I fondi saranno indirizzati in:

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I fondi verso la Palestina sono particolarmente in ritardo: i 221 milioni furono stanziati addirittura nel budget 2015, ma due parlamentari repubblicani — Ed Royce e Kay Granger — avevano bloccato il processo congressuale citando come critico il processo che l’autorità palestinese aveva attivato per vedersi riconosciuta dalle organizzazioni internazionali.

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I fondi per le Nazioni Unite saranno destinati al Fondo per la pace, il Coordinamento in risposta ad abusi e soprusi sessuali, la Segreteria del Protocollo di Montreal per la protezione del livello dell’ozono, e la Commissione per i diritti umani.

I 4 milioni verdi includono programmi per la produzione di energia pulita, per ridurre le emissioni di gas serra e per la creazione di un centro tecnologico specialmente dedicato al cambiamento climatico.

L’investimento verso la Palestina viene in un momento di transizione particolarmente difficile. Dopo il voto delle Nazioni Unite e l’avvicinamento last minute di Obama alla questione palestinese, Trump ha annunciato di voler spostare l’ambasciata statunitense a Gerusalemme, mentre Netanyahu ha dichiarato che avrebbe ignorato il voto dell’ONU e avrebbe continuato con le proprie politiche espansive — gli stanziamenti israeliani si sono espansi del 23 percento dal 2009. Poco fa, il quotidiano progressista israeliano HaAretz ha pubblicato la notizia che Netanyahu ha appena approvato la costruzione di 2500 nuove costruzioni israeliane nella West Bank.