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La scorsa notte nel campo profughi di Calais è stata tutt’altro che tranquilla. Diversi incendi sono divampati nella Jungle, forse appiccati dagli stessi migranti: “Al momento non siamo in grado di dire quale sia stata la causa, ma probabilmente dipende dal fatto che la Jungle ormai sta per essere distrutta, e che la gente qui abbia la sensazione di non avere più nulla da perdere.” hanno riferito alcuni volontari di Calais Kitchen, presenti nel campo questa notte e nei giorni scorsi impegnati nella distribuzione di pasti e bevande calde alle lunghe code in attesa di registrarsi e guadagnarsi un posto su uno dei bus in partenza per i centri d’accoglienza sparsi sul territorio francese.

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Refugee Info Bus

Alcune strutture, come il Baloos Youth Centre, il Women and Children’s bus e la Belgan Kitchen sono state raggiunte dalle fiamme e distrutte. La preoccupazione più grande è per tutti i minori non accompagnati ancora presenti nel campo, ma a parte un caso di un ragazzo di 17 anni trasferito d’urgenza nel vicino ospedale cittadino pare non ci siano stati feriti gravi. Sono comunque più di 40 i bambini che ancora dormono all’aperto o in rifugi di fortuna all’interno del campo: molte baracche e tende sono state smantellate nel corso delle operazioni di sgombero avviate nella giornata di lunedì, e le registrazioni per i trasferimenti si sono susseguite in modo discontinuo e intermittente negli ultimi due giorni. Alcuni hanno trovato riparo in una grande moschea improvvisata. Altri, i più piccoli, sono stati scortati nell’area container per ragioni di sicurezza. I volontari hanno distribuito pasti e sacchi a pelo anche agli altri giovani che ancora dormono nel campo o lungo il suo perimetro, aree dove i rifugi sono già stati demoliti ma che non vogliono abbandonare.

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Refugee Info Bus

Regno Unito e autorità francesi avevano annunciato e poi ripetutamente minacciato lo sgombero da mesi. Il cosiddetto Dubs Amendment, il famoso emendamento 115 dell’Immigration Bill sull’accoglienza dei 3000 minori non accompagnati su suolo britannico, è stato definitivamente approvato a maggio, a fronte di forti critiche, ripensamenti e richieste di revisione. Trascorsi ormai cinque mesi ­ e, soprattutto, prima di mettere in atto le operazioni di smantellamento – tutti i minori non accompagnati presenti nel campo avrebbero dovuto essere già stati identificati, registrati e trasferiti nel Regno Unito. Insieme alla demolizione continuerà inoltre la protesta pacifica a favore delle donne del campo, che in questi mesi hanno vissuto e tuttora vivono in gravi condizioni di pericolo, per le quali si richiede l’accoglienza in UK.

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Refugee Info Bus

Negli ultimi due giorni sono state circa 4000 le persone ad aver abbandonato il campo. Dalle 2 di questa mattina, i migranti hanno ripreso a fare le code sia per sfuggire alle fiamme, sia per essere primi per la registrazione di oggi.

Anni di disagio e discriminazione, di degrado, di fame e di violenze da parte della polizia non si cancellano con una doccia calda. Molti di coloro che sono arrivati a Calais in questi anni non ce l’hanno fatta. Per loro non c’è nessuna registrazione né trasferimento – loro dal campo non se ne andranno mai. E anche chi ora viaggia verso qualche punto sconosciuto indicato su una cartina francese non ha idea di dove sarà domani.