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foto via X @mahamyahya

Per la seconda volta in una settimana, l’aviazione israeliana ha condotto un bombardamento sul centro di Beirut, colpendo questa volta un centro medico, e uccidendo 6 persone — altre 7 sono rimaste ferite. Parallelamente, continuano i bombardamenti lungo il confine e nei quartieri di periferia della capitale: nelle scorse ore sono state uccise altre 46 persone, e 85 sono rimaste ferite. L’attacco è arrivato poco dopo la notizia che almeno 8 soldati israeliani sono stati uccisi in scontri con miliziani di Hezbollah durante l’invasione del Libano — tre carri armati delle IDF sono stati colpiti da missili guidati prima che entrassero nella cittadina di confine di Maroun al-Ras. Il portavoce di Hezbollah, Mohammed Afif, ha dichiarato che “la resistenza sta riprendendo forza,” che l’organizzazione è in buona salute ed ha missili a sufficienza, per cui, “se dio vorrà,” dovrebbe essere in grado di “sconfiggere il nemico israeliano quando osa entrare in Libano.” Per inquadrare l’escalation della violenza delle IDF: dallo scorso 23 settembre, in 9 giorni, sono state uccise più persone che nel corso della guerra del 2006, che però era durata 32 giorni.

Il ministro degli Esteri Israel Katz ha annunciato di aver dichiarato il segretario generale ONU Guterres “persona non grata” in Israele, vietandone l’ingresso nel paese. Secondo Katz Guterres non avrebbe condannato in modo adeguato l’attacco di rappresaglia iraniano, e “sarà ricordato come una macchia nella storia delle Nazioni Unite”: “Israele continuerà a difendere i propri cittadini e a far rispettare la propria dignità nazionale, con o senza António Guterres.” Guterres poco prima aveva condannato “l’espansione del conflitto in Medio Oriente, escalation dopo escalation,” e aveva chiesto con urgenza un cessate il fuoco in un comunicato asciuttissimoParlando con il Consiglio di sicurezza, dopo la messa al bando israeliana, Guterres ha sottolineato che la sua condanna dell’attacco iraniano fosse “ovvia,” e che “questi attacchi paradossalmente non fanno niente in supporto alla causa del popolo palestinese o per ridurne le sofferenze.”

Le autorità israeliane hanno promesso vendetta dopo l’attacco di rappresaglia iraniano — e sono iniziate le discussioni per capire che forma dovrebbe avere questo attacco. I retroscena parlano di possibili attacchi alle piattaforme petrolifere, ai sistemi di difesa antiaerea, e persino agli impianti nucleari. Il governo israeliano non ha ancora preso una decisione al riguardo perché intende coordinarsi — e chiedere armamenti — agli Stati Uniti. Parlando con i giornalisti durante la propria visita ai territori colpiti dall’uragano Helene, Joe Biden ha dichiarato che non sosterrebbe attacchi contro i siti nucleari iraniani.

Le operazioni in Libano e i preparativi per un nuovo attacco in Iran non rallentano l’aggressione di Gaza — la strage continua. L’aviazione israeliana ha bombardato diverse aree della Striscia, uccidendo 5 persone nel campo profughi al–Shati della città di Gaza, e altre 2 persone, tra cui un bambino, bombardando una casa del campo profughi di Nuseirat. Un numero imprecisato di civili è rimasto ferito in un attacco di artiglieria contro un’altra scuola convertita in rifugio per gli sfollati, a est del campo profughi di Maghazi. Dall’inizio dell’aggressione di Gaza sono state confermate le morti di 41.689 persone — a cui si aggiungono migliaia di altre persone, rimaste intrappolate sotto le macerie.


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