foto via X @israeliPM
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Joe Biden ha accolto Benjamin Netanyahu alla Casa bianca. Netanyahu era molto a suo agio, e lodando la carriera politica del presidente statunitense, ha dichiarato: “Da un fiero ebreo sionista a un fiero sionista irlandese–americano, voglio ringraziarla per 50 anni di servizio e 50 anni di supporto allo stato d’Israele.” Secondo la dichiarazione emessa dalla Casa bianca, durante l’incontro Biden avrebbe “espresso la necessità di colmare le lacune rimaste e chiudere l’accordo” per il cessate il fuoco “il più presto possibile.” Il presidente statunitense avrebbe anche citato la necessità di affrontare “la crisi umanitaria a Gaza” e “l’importanza critica di proteggere le vite dei civili durante le operazioni militari.” Come sempre ci sono grandi discrepanze tra come l’amministrazione statunitense si muove e come i suoi funzionari parlano con la stampa. Una fonte dell’amministrazione di CNN ha dichiarato che l’accordo per il cessate il fuoco “non sarebbe mai stato così vicino”: “Sta agli israeliani accettarlo” — la fonte non ha ovviamente elaborato sul fatto che da mesi pubblicamente Washington dica il contrario: ovvero che ci sia una proposta israeliana finalizzata e che l’unico ostacolo alla sospensione dell’aggressione sia Hamas.
Netanyahu ha incontrato anche Kamala Harris — si trattava di un incontro molto atteso per capire se e come la vicepresidente avrebbe preso le distanze dall’attuale politica estera della Casa bianca. Dopo l’incontro, Harris ha effettivamente usato un tono più duro rispetto a Biden, dicendo che “non possiamo permetterci di diventare insensibli alle sofferenze,” e promettendo che “non resterà zitta”: “Israele ha il diritto di difendersi, ma come lo fa ha importanza.” Harris ha dichiarato che ha “serie preoccupazioni sulle dimensioni delle sofferenze umane a Gaza, compresa la morte di troppi civili innocenti,” citando “le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che scappano cercando di salvarsi.” Nel continuo bilanciarsi tra sostegno e critica a Israele, è stata Harris, e non Biden, a rilasciare un comunicato contro i manifestanti che protestavano contro l’aggressione di Gaza e la presenza di Netanyahu. Nella dichiarazione Harris ha parlato di “atti spregevoli di manifestanti non patriottici” mossi da “retorica pericolosa e carica d’odio” commentando il rogo di una bandiera statunitense visto durante le manifestazioni.
Mentre Biden e Harris spiegavano a Netanyahu di essere preoccupati per la crisi umanitaria, le IDF lanciavano un’altra ondata di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, colpendo sia Khan Yunis che di nuovo la città di Gaza. In un esplicito crimine di guerra, le IDF hanno aperto il fuoco contro un’ambulanza che trasportava un ferito a Khan Yunis.