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Il Primo ministro israeliano Netanyahu ha diffuso un video messaggio in cui risponde di nuovo alle pressioni internazionali sulla costituzione di uno stato palestinese al termine dell’aggressione di Gaza. Netanyahu ha ripetuto per la quarta volta in pochi giorni di essere categoricamente contrario alla formazione di uno stato palestinese, dicendo di nuovo che Israele deve mantenere “il controllo della sicurezza” di tutti i territori a ovest del fiume Giordano. Nel video Netanyahu insiste che la guerra continuerà finché Israele non avrà raggiunto la “vittoria totale” e che rifiutava le richieste di Hamas per il rilascio dei rimanenti prigionieri, per i quali il gruppo avrebbe chiesto “la fine della guerra, la ritirata delle nostre forze da Gaza, il rilascio di tutti gli assassini e gli stupratori (sic) delle Nukhba,” facendo riferimento alle forze speciali del braccio militare di Hamas.

La menzione della richiesta della “fine della guerra” e della “ritirata delle nostre forze da Gaza” sembra essere un riferimento al piano avanzato da Egitto, Qatar e Stati Uniti stessi, descritto in un retroscena del Wall Street Journal. Il piano prevede un periodo di implementazione di 90 giorni, che porterebbe alla liberazione di tutti i prigionieri proprio in cambio delle richieste citate da Netanyahu. Alla fine del percorso di rilascio dei prigionieri reciproci, si dovrebbe aprire — secondo quanto detto da funzionari egiziani — la trattativa per un cessate il fuoco permanente e l’avvio di un processo per la formazione di uno stato palestinese, in cambio, Israele la riapertura del processo di normalizzazione dei rapporti diplomatici con l’Arabia Saudita. Secondo il retroscena, i funzionari del governo Netanyahu VI non hanno fatto nessuna proposta più ambiziosa se non un nuovo cessate il fuoco di 2 settimane, e attivamente evitano discussioni per un cessate il fuoco permanente.

Il negoziato per un accordo dovrebbe entrare nel vivo al Cairo nei prossimi giorni — un calendario che sembrerebbe confermato da un retroscena separato, che riporta che il consigliere di Biden Brett McGurk sarà in Egitto e in Qatar questa settimana proprio per partecipare alla trattativa per il rilascio dei prigionieri.

Nel frattempo, Hamas ha pubblicato un proprio report sui fatti del 7 ottobre, con l’obiettivo di “chiarire” il contesto dell’attacco a sorpresa, che viene descritto come un “passo necessario” e una “normale risposta per confrontarsi con le cospirazioni israeliane contro il popolo palestinese.” Il documento sostiene che il braccio militare del gruppo è guidato dall’“impegno religioso e morale” del non colpire civili, e che “se c’è stato qualsiasi caso di colpire civili, è successo accidentalmente e nel corso del confronto con le forze di occupazione.” Ciononostante il documento ammette che “forse” durante l’operazione sono stati compiuti degli “errori” — “a causa del rapido collasso del sistema di sicurezza e militare israeliano.” Il gruppo fa comunque presente che, secondo le proprie ricostruzioni, “molti israeliani sono stati uccisi dall’esercito e dalla polizia israeliana nella confusione.”

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