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Aggiornamento, 11:35: Nel corso della mattinata sono continuati i bombardamenti e gli scontri a fuoco tra i due eserciti in Ucraina. Se nelle prime ore della giornata sembrava che la Russia fosse intenzionata a colpire solo bersagli militari, in queste ore si sono susseguite diverse segnalazioni di attacchi su civili e quartieri residenziali. Secondo i primi dati diffusi dalla presidenza ucraina, ci sono già 40 morti tra i militari e 10 tra i civili.

Numerosi video pubblicati sui social mostrano sparatorie e bombardamenti insinuarsi nelle città ucraine

Il presidente ucraino Zelenskyj ha chiesto a tutti i cittadini che sono in grado di combattere di dare la disponibilità per difendere il paese e ha rinnovato l’invito a donare il sangue. Al momento, però, il ministero degli Esteri ucraino sottolinea che la situazione resta “sotto controllo.”

L’esercito dell’Ucraina conta 125.600 militari, a cui si aggiungono 36 mila riserve — tecnicamente, ci sono circa 300 mila persone con esperienza militare nel paese, che potrebbero, potenzialmente, partecipare ad una resistenza armata. Secondo l’intelligence Nato, la Russia nelle scorse settimane ha ammassato circa 150 mila soldati lungo il confine con l’Ucraina, a cui si aggiungono 34 mila miliziani — seppur senza armi pesanti — che appartengono alle due autoproclamate repubbliche del Donbas.


Con un discorso trasmesso in piena notte, Putin ha annunciato un’operazione militare per “de-nazificare” l’Ucraina. Secondo il ministro degli Esteri ucraino è in corso un’invasione totale del paese

È iniziata l’invasione dell’Ucraina. In un discorso alla nazione trasmesso nelle prime ore della mattina, a Mosca, Putin ha annunciato che la Russia avrebbe condotto un’“operazione militare speciale.” Secondo Putin le “circostanze” — ovvero la possibile futura espansione della Nato nel territorio ucraino — rendono necessaria “un’azione decisa” da parte della Russia. Putin ha detto espressamente che si arriverà allo scontro diretto con le truppe ucraine, una cosa “inevitabile,” ed è “solo questione di tempo.” L’obiettivo dichiarato della missione è “demilitarizzare e de–nazificare” l’Ucraina, al cui “regime” viene attribuita la responsabilità di eventuali spargimenti di sangue. Mentre Putin annunciava l’invasione, era in corso una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove Vasilij Nebenzja, il rappresentante russo all’Onu, ha cercato di giustificare l’invasione nel contesto dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede un’eccezione al divieto dell’uso della forza, permettendo a uno stato di difendersi se ritiene di essere a sua volta sotto attacco.

Le operazioni militari non si sono fatte attendere: il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha parlato di “invasione totale” del paese, e, mentre scriviamo, c’è la conferma del ministero dell’Interno sulla presenza di truppe russe a Odessa e Mariupol. Su Twitter stanno emergendo moltissimi video che mostrano esplosioni in distanza a Mariupol, colonne di fumo che si sollevano da Charkiv, oltre a esplosioni e sirene d’allarme anche a Kiev. Sono stati lanciati anche sette attacchi aerei “potenti” contro l’aeroporto Vasilkovskij, dove l’Ucraina conserva i propri caccia bombardieri. Per ora sembra che gli obiettivi siano soltanto militari, campi d’aviazione e sedi dell’esercito. La situazione sul campo è in costante aggiornamento, e potrebbe essere molto diversa mentre leggete queste righe. Oltre che al sempre affidabile liveblog del Guardian, potete seguire gli ultimi aggiornamenti sul canale Telegram @insiderUKR usando la funzione traduci di Telegram.

Il presidente ucraino Zelenskyj è apparso prima in un breve video registrato al telefono e pubblicato dal ministero della Difesa, in cui ha annunciato la legge marziale, e poi in un messaggio alla nazione più composto e “televisivo,” in cui ha detto che l’Ucraina resta “impegnata per una soluzione politica e diplomatica,” e che “non si farà trascinare da nessuna provocazione.” Zelenskyj dice che l’Ucraina “riconosce il proprio diritto alla legittima difesa,” ma che “sa distinguere tra le provocazioni e gli attacchi.” Zelenskyj ha poi twittato di aver sentito Joe Biden, Boris Johnson e le autorità europee. I leader hanno risposto all’attacco russo con sgomento: Biden ha dichiarato che la Russia sarà “la sola responsabile della morte e della distruzione che saranno causate da questo attacco”; secondo Johnson, “Putin ha scelto la strada dello spargimento di sangue,” mentre von der Leyen ha espresso la propria vicinanza all’Ucraina di fronte a un “attacco non provocato.” In mattinata anche l’Italia ha preso posizione con una nota ufficiale di Mario Draghi, secondo cui l’attacco all’Ucraina è “ingiustificato e ingiustificabile.”

Il video del discorso di Putin aveva immediatamente destato sospetti, perché il presidente russo è apparso alla stessa scrivania e con gli stessi vestiti del suo lungo discorso trasmesso due giorni fa. Il giornale russo Novaja Gazeta ha verificato i metadati del file video caricato sul sito del Cremlino, e il video risulta registrato la sera del 21 febbraio, indicando che Mosca avrebbe preparato tutta la comunicazione per l’invasione immediatamente dopo la rottura del dialogo con Macron e Biden, quando il Cremlino aveva dichiarato che non c’erano i presupposti per un summit tra i due leader.

Foto: CC BY 4.0 Kremlin.ru

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In copertina: foto via Twitter