tutte le foto: Marco Casino
Al grido di “vergogna, vergogna” migliaia di persone sono scese in piazza a Milano e a Roma per protestare contro l’affossamento del ddl Zan al Senato. A Milano la manifestazione, indetta da Sentinelli, Arcigay e Coordinamento Arcobaleno, ha riempito piazza Sempione: secondo gli organizzatori c’erano almeno 10 mila persone, nonostante lo scarso preavviso con cui è stata convocata. “Dire che il Parlamento è lontano dalle persone è un eufemismo” — ha detto il portavoce dei Sentinelli Luca Paladini — “su certi temi sono su Marte.” In altre città sono state organizzate manifestazioni per domani: a Palermo, dove torna la parata del Pride con lo slogan eloquente “Fascisti tremate, le streghe son tornate,” e a Firenze.
Intanto continuano le polemiche tra Pd e Italia Viva sulle responsabilità per il naufragio del ddl: secondo Renzi si è consumato un “disastro politico” che testimonia la “totale incapacità del Pd di Enrico Letta,” che ora “cerca alibi e colpevoli dando la colpa a noi.” Dall’altra parte, Letta ha detto che si è sancita “una rottura di fiducia,” non solo con Italia Viva ma “complessivamente con la parte che ha votato in quel modo.” “In tanti mi hanno detto che avremmo dovuto negoziare. Ma al di là dei tatticismi, le reazioni di ieri chiariscono tutto. L’applauso sgangherato del Senato dimostra che coloro che hanno affossato il ddl non volevano alcun ddl Zan. Ieri chiaramente era una trappola costruita per far saltare tutto, quello era l’obiettivo sin dall’inizio, non c’era volontà di mediare e trovare una sintesi,” ha sottolineato il segretario del Pd, lanciando l’idea di una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare.