in copertina, foto via Twitter
In crisi nei sondaggi e in crisi d’identità, ieri Salvini ha detto che il governo “sta importando infetti per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre”
Ieri Matteo Salvini ha accusato il governo di fare bioterrorismo — nientemeno. In conferenza stampa prima di andare a Lampedusa, l’ex ministro dell’Interno ha insinuato che l’esecutivo “sta importando infetti. Magari è una strategia per tenerci sotto lo stato di emergenza fino al 31 ottobre.” Salvini è anche sorprendentemente convinto che “non c’è nessuna emergenza sanitaria, chiunque voglia prorogare lo stato d’emergenza è un nemico dell’Italia e degli italiani.” Ha concluso dicendo che “il governo odia la Sicilia, evidentemente.”
Matteo Salvini è in crisi. Tutti i sondaggi svolti negli ultimi sei mesi registrano un calo di consensi verso di lui e il suo partito, in favore soprattutto del clone-rivale Giorgia Meloni. Già in crisi all’indomani del suo clamoroso autosiluramento dal governo, risalente ormai ad un anno fa, l’ex ministro si è trovato in difficoltà ancora più grandi durante la pandemia, non riuscendo a trovare un angolo né coerente né efficace con cui porsi al proprio pubblico e al paese.
Questa incertezza è stata evidente fin dallo scoppio della pandemia, con una linea politica che variava tra esortazioni a “blindare e proteggere” e invocazioni di riapertura immediata tra taglieri di prosciutto e parmigiano, o per chiedere la possibilità di andare a messa a Pasqua — festività che ha avuto luogo forse nel momento peggiore in quanto a diffusione del virus nel nostro paese.
In questa poca coerenza, Salvini si è distinto per l’occasionale condivisione di contenuti ancora più gravemente cospirazionisti ed estremisti rispetto ai suoi soliti standard, come la ricondivisione di un servizio del 2015 del Tg3 usata per supportare la teoria che il virus sarebbe una creazione artificiale cinese. O, appunto, insinuare l’ipotesi che il governo stia consapevolmente importando infetti per i propri scopi politici, una teoria che potrebbe uscire di peso dal blog neonazista 8chan.
Questa deriva sembra riposizionare l’ex ministro dell’Interno in una linea più affine con quella dell’estrema destra di tutto il mondo e in particolare del continente americano, dove ha assunto posizioni sul coronavirus stupefacenti e pericolosissime. Sono posizioni, però, che se da un lato oltreoceano riescono ad avere un largo seguito, motivando una larga parte dell’opinione pubblica verso l’opposizione a lockdown e misure di contenimento, dall’altro — per ora — sembrano non avere gli stessi effetti in Italia, il primo paese occidentale a subire una serrata completa, e dove lo shock per lo scoppio della pandemia sembra essere ancora vivo e forte.