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Solo ieri, dopo l’apertura di un fascicolo da parte della magistratura, è stata pubblicata una parte della rendicontazione delle spese. Quello che è già noto è il fallimento dell’operazione sul piano sanitario, per non parlare della retorica insopportabile della regione

Ieri nell’aula della Camera dei deputati si è consumato un reato di lesa maestà. Il deputato 5 stelle Riccardo Ricciardi ha osato criticare la gestione della pandemia in Lombardia, a tutt’oggi la regione in cui si registra il maggior numero di casi di coronavirus al giorno. Ricciardi ha fatto notare che forse i 21 milioni di euro spesi per l’ormai famoso ospedale in Fiera avrebbero potuto essere spesi meglio che per la costruzione di una struttura che ha curato solo 25 pazienti. I deputati della Lega, come al solito poco inclini a comportamenti fascistoidi, sono arrivati vicino a mettergli le mani addosso.

Il fallimento ospedale in Fiera è un ottimo esempio di come risorse che potevano essere usate per qualcosa di concreto contro Covid-19 siano stati sprecati per una lotta di potere tra regioni e stato centrale. Ieri, a seguito di un esposto del sindacato Cobas, la procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo riguardo alla tormentata vicenda dell’ospedale in Fiera da lui fortemente voluto.

Ne abbiamo parlato nella sessantottesima puntata di TRAPPIST:

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Il numero totale di pazienti ospitati nella struttura durante tutta la sua apertura è stato venticinque. Visto che l’intera struttura è costata 21 milioni di euro, non si può resistere alla tentazione di fare un calcolo e notare che per ogni paziente sono stati spesi 840 mila euro. Il consigliere regionale di +Europa, Michele Usuelli, ha fatto notare che si sarebbe potuto usare tutti quei soldi in modo più efficace. Ad esempio rimettendo in uso gli ospedali chiusi dalla regione sul proprio territorio negli scorsi decenni, o per riuscire a produrre più tamponi e materiale per i test, o per comprare più mascherine — di cui, ancora oggi, c’è una drammatica carenza.

I 21 milioni, infatti sono stati versati dalle tasche di aziende e persone che hanno voluto, lodevolmente, contribuire allo sforzo. Solo oggi la Fondazione Milano ha pubblicato “una prima rendicontazione” parziale delle fatture, che testimoniano come la struttura sia costata circa 17 milioni di euro più IVA. Secondo quanto riporta Milano today, “è evidente che il conteggio potrebbe salire.”

Grazie a tutti questi soldi insomma si è allestita “un’astronave” di fianco ai nuovi grattacieli di Citylife, come l’ha definita Guido Bertolaso. Nei giorni scorsi — quindi a distanza di settimane dagli avvenimenti — Bertolaso ha dichiarato di essere stato sostanzialmente esautorato dalla gestione dell’affaire-ospedale durante la sua malattia, invitando la regione a rendere pubblica la rendicontazione delle donazioni all’ospedale.

Bertolaso è poi passato ad occuparsi della realizzazione di una struttura simile nelle Marche, dove a Civitanova è stata costruita un’altra “astronave” sul modello di quella lombarda, evidentemente un modello vincente. L’ospedale delle Marche ha molti dei problemi segnalati per quello lombardo, come la mancanza di personale e di pazienti, ma almeno ha rendicontato tutte le spese senza mesi di ritardo.

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