Abbiamo parlato con Verano del suo nuovo disco in uscita il mese prossimo per 42records e, sull’onda del primo singolo estratto dal disco intitolato Dentro la notte, le abbiamo chiesto di darci qualche dritta sui locali da frequentare la sera a Milano.
In passato Anna Viganò, in arte Verano, ha suonato ne L’Officina della Camomilla. Nel 2016 è uscito il suo primo EP da solista, pubblicato da Garrincha Dischi con il titolo Verano. Il nuovo album uscirà a Maggio, ma potrete ascoltarlo questo venerdì al Circolo Magnolia durante l’ultima serata di WOW – roba fresca a Milano. Tutte le foto di Giuseppe Palmisano.
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È appena uscito il video di Dentro la notte. Del tuo nuovo album ho letto che verrà pubblicato a maggio e che un brano sarà intitolato Le piante, ma nel complesso si sa poco. Puoi anticiparci qualcosa?
Posso anticiparvi che sarà un disco di dieci brani, prodotto da Colapesce e Giacomo Fiorenza e quasi tutto suonato da noi tre, eccetto alcuni ospiti come Lorenzo Corti alle chitarre in un brano e Mattia Boscolo (Cosmo) come batterista in un paio di brani. È un disco molto personale, non ho mai fatto mistero sul fatto che è stato a tratti molto provante a livello emotivo portarlo a termine, proprio per i temi trattati, profondamente intimi e autentici. Per me è in assoluto il primo vero long play, sebbene abbia partecipato in passato alla produzione di moltissimi dischi. Questo mi ha completamente spostato la prospettiva e ha reso tutto quanto molto più delicato e intenso.
Venerdì al Magnolia ce lo farai ascoltare?
Venerdì potrete ascoltare un buon cinquanta percento del nuovo disco. È la seconda volta in due mesi che faccio questo esperimento di portare fuori brani che ancora nessuno ha sentito. Devo ammettere con enorme stupore che la prima (al Mi Ami Ora) è stata una grande scommessa ma anche una enorme sorpresa per me: non è facile portare sul palco brani che nessuno ha mai sentito, il rischio che si perda il pubblico è altissimo. E invece ho trovato un pubblico estremamente attento e entusiasta, in molti nelle settimane successive al concerto mi hanno chiesto alcune cose sui nuovi brani che presupponevano un ascolto attentissimo.
Perché hai scelto proprio Dentro La Notte come primo estratto del disco?
L’ho scelto per molti motivi, il più importante è che è stato il primo brano che ho scritto per questo album ma anche l’ultimo a finirci dentro. Per qualche strano motivo lo avevamo lasciato indietro, io stessa l’avevo chiuso un cassetto e perso la chiave. L’ultimo giorno in studio è saltato fuori il provino, quasi per caso. Ce ne siamo tutti innamorati e abbiamo riaperto all’istante il banco per registrarlo e portarlo in vita nel migliore dei modi possibili.
Le riprese del video sono state girate durante le notti tra il 15 e il 18 febbraio. Raccontaci qualcosa di quelle sere.
Ho un problema enorme con i videoclip, non amo le storie da raccontare in cui ti ritrovi a recitare, perché penso che il nostro mestiere sia fare altro e non mi sento a mio agio a recitare. Comunque l’idea di Dentro La Notte è venuta ad Alberto Gottardo, il regista, in virtù del fatto che io vivo la maggior parte del mio tempo durante la notte. Spesso mi capita di inviare mail nel cuore della notte, perché è un momento in cui ho il panico di organizzare le cose. E proprio dalle mie mail mandate di notte Alberto ha colto il vero cuore del brano, proponendomi un vero e proprio documentario. È stato facilissimo girarlo, non mi sono mai accorta che lui ci fosse.
Meno facile è stato lasciarlo andare. In un momento storico in cui tutto è mega prodotto e posh, ho scelto di uscire con un video totalmente autentico, dove non c’è il minimo studio su outfit, trucco, location. Ci sono io, le persone che mi stanno attorno, la mia casa, le mie notti prima della premiere al Mi Ami.
A Milano, invece, che posti ci consigli per uscire la sera?
Milano è una città in forte evoluzione, ci sono davvero tantissimi posti belli in questo momento da frequentare. Potrei incominciare con una lista che non finisce mai più, quindi ve ne dirò quattro: due perché sono del cuore e due perché la stagione è quella giusta.
❤️ Santeria Social Club: per come si beve, per le persone incredibili che incontri, per la programmazione che fa. Banco: perché è il mio locale alla fine della giornata, in cui bere benissimo al riparo da tutto sebbene si trovi nel cuore dei Navigli.
? Piazza Archinto, in isola, per l’atmosfera che si crea da aprile a ottobre. Il Magnolia, che offre da anni una programmazione eccellente e nelle sere d’estate ti fa sentire un po’ in pineta. Tipo Milano Marittima ma meglio.
Nei giorni in cui hai girato il video, come hai ricordato, si svolgeva anche il “Mi Ami ora” (l’edizione invernale del Mi Ami), dove hai suonato condividendo il palco con Andrea Poggio, Wrongonyou, Gigante e Paolo Baldini Dubfiles. Com’è andata? Immagino sia stato anche un test in previsione delle date che seguiranno l’uscita dell’album.
È andata incredibilmente bene. Non dimenticherò mai una cosa che sembra banale ma per me che manco dal palco da un bel po’ non lo è: appena sono salita ho sentito che c’era tantissima gente e che non vedeva l’ora che attaccassi a suonare. Dico non a caso ho sentito. Con le luci sparate in faccia è sostanzialmente come stare al buio. È molto importante il suono e la vibrazione che arriva. Mi sono divertita tantissimo su quel palco, ho dei ricordi davvero intimi negli occhi di quando mi giravo verso la band. È stato un bel test. Il lavoro da fare è ancora molto, ma il battesimo di fuoco l’ho avuto ed è stato da dieci.
Abbiamo accennato che il tuo nuovo album uscirà per 42records ed è stato prodotto da Colapesce, come ti sei trovata a lavorare in un ambiente così elettrizzante?
Come in una piscina attorniata da fiamme. Scherzi a parte, è stato un privilegio vero lavorare in uno studio come l’Alpha Dept. Con Lorenzo e Giacomo, senza di loro non avrei fatto questo disco. Lavorare con Lorenzo è stato un vero onore e un momento di formazione incommensurabile. Ho imparato tanto e ho avuto di fronte una persona in grado di rispettare ed esaltare le mie peculiarità. Non è una cosa banale questa, bisogna essere dei veri professionisti e delle persone integre per lasciare il giusto spazio a un artista che in quel momento si affida a te e ha i suoi margini di insicurezza.
Credo che Lorenzo sia il più grande autore che abbiamo oggi. Poter lavorare con lui, e scrivere assieme in alcuni casi, è stato farmi un regalo che non ha valore. L’altro grande attore è stato Giacomo Fiorenza, che conosco e seguo da sempre. Di Giacomo amo follemente il suo essere integralista, è una persona che può sembrare a tratti spigolosa, ma sotto sotto ha un cuore immenso e dei valori rigidissimi che condivido al 100%. Mi hanno segnato tutti e due come persona, in positivo. Ci siamo divertiti molto, abbiamo discusso molto e non abbiamo rinunciato mai a nulla. Più di questo non penso si possa chiedere.
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